Rossi sempre primo Stoner marca stretto
Non si batte Valentino Rossi a Sepang, perlomeno nei test pre-campionato: primo quattro giorni su quattro, un tempo stratosferico con le gomme morbide (2’00”271, tre decimi meglio della sua stessa pole position del 2009), un passo da primato in configurazione gara, con sei giri sotto i 2’02” nei dodici consecutivi effettuati a fine turno.
«Non posso che essere soddisfatto – commenta sorridente -: tutto è andato per il verso giusto. Adesso non conta niente, ma essere davanti a tutti è sempre gratificante e, soprattutto, la M1 2010 va piuttosto bene. Attenzione, però, perché qui a Sepang io e la Yamaha siamo sempre stati molto competitivi: il prossimo test in Qatar (18 e 19 marzo, ndr), un tracciato che, al contrario, ci ha spesso creato dei problemi ed esalta invece Stoner e la Ducati, sarà forse più significativo sul nostro reale potenziale».
Una tesi che condivide anche Casey Stoner, ancora una volta battuto dal rivale (tre decimi), ma capace di scendere sotto i 2’01” già al secondo giro (!), con un incredibile 2’00”870. Poi, nei successivi tentativi con le gomme morbide – a proposito: i primi 50 minuti, dalle 10 alle 10.50 si sono trasformati in una sorta di superpole, con tutti i piloti che hanno cercato di sfruttare al meglio le condizioni climatiche più favorevoli per abbassare i tempi – Stoner ha realizzato in sequenza 2’00”825, 2’00”689, 2’00”593 con il primo treno e 2’00”513, 2’00”512 (suo miglior giro) 2’00”884 con quello successivo. Impressionante. Poi, dopo una lunga pausa nelle ore più calde, l’australiano, inaspettatamente, è andato avanti a girare fino alle 18, ora di chiusura della due giorni malese, totalizzando 33 giri, solo sei in meno di Rossi.
«E’ stato un test sicuramente positivo – dice asciugandosi il sudore -, durante il quale abbiamo trovato una buona messa a punto generale. Il nuovo motore rende la moto più facile da guidare, meno stancante, mentre il forcellone in carbonio meno rigido, dà maggiore stabilità alla GP10. Su questa pista, Rossi e la Yamaha volano, ma io sono fiducioso del pacchetto che abbiamo a disposizione».
La crescita della Ducati sembra essere confermata dal terzo tempo di Nicky Hayden, anche se il suo passo non è paragonabile a quello del compagno di squadra e tantomeno a quello di Rossi. Ma Nicky può guardare con ottimismo al futuro, anche se è il primo a essere prudente.
«Due giri veloci non significano nulla - rimane con i piedi per terra -, ma non posso negare di essere contento. Stiamo crescendo, la moto sta migliorando e io riesco a guidarla meglio».
Alle sue spalle, i due piloti Yamaha del team satellite Tech3, con Colin Edwards leggermente più veloce (26 millesimi) di Ben Spies, discretamente rapido anche di passo.
«Se il campionato iniziasse domani – è l’analisi di Edwards -, la Yamaha sarebbe sicuramente la moto da battere. La M1 è molto equilibrata, si guida bene. Spies? Un pilota tosto e molto intelligente, capace di analizzare quello che fa».
Sesto Loris Capirossi, che dopo aver ottenuto il suo miglior tempo al sesto giro (2’01”320) si è visto rivoluzionare la moto dai tecnici Suzuki, ed è stato quindi costretto a fare il collaudatore più che il pilota.
«Così è un po’ frustrante, ma, purtroppo, non si può fare diversamente» ha detto sconsolato, facendo capire che per lui e la Suzuki si prospetta un’altra stagione difficile.
Più ottimista Andrea Dovizioso, anche se il pilota della Honda si aspettava un maggiore progresso dopo gli ottimi tempi realizzati giovedì.
«Purtroppo – è la sua analisi – faccio ancora troppa fatica a sfruttare la gomma morbida e per questo il mio settimo posto non è così veritiero. Diciamo che, di passo, oggi me la sarei giocata per il terzo posto, ma Rossi e Stoner vanno decisamente più forte. In particolare, la Yamaha sembra più facile e costante sulla distanza, mentre noi dobbiamo faticare di più. Confermo, però, quanto di positivo emerso ieri (qui il commento audio del Dovi): stiamo crescendo e abbiamo fatto un bel passo in avanti a livello di elettronica. Ma c’è ancora molto da fare».
Ancora una volta, Andrea è stato più veloce del compagno di squadra Dani Pedrosa, che soltanto nel finale è riuscito a risalire fino all’ottava posizione. Lo spagnolo sembra piuttosto seccato e in grande difficoltà nell’adattamento alle nuove sospensioni Ohlins. Un problema che sta rallentando anche il lavoro di messa a punto di Marco Melandri (dodicesimo a 1”8 da Rossi) e, più in generale degli altri piloti Honda, anche se Hiroshi Aoyama, nono alle spalle di Pedrosa, ha fatto vedere costanti miglioramenti.
Marco Simoncelli, di fatto, non ha girato, fermato da una bruttissima caduta, fortunatamente senza gravi conseguenze, già al terzo giro (qui l’audio con le dichiarazioni di Marco): per il pilota del team Gresini è sicuramente un momento difficilissimo, perché va piano e cade molto. Non sarà facile uscire dal tunnel, ma SuperSic ha tutte le qualità per riuscirci.
I tempi dell'ultima giornata di testa a Sepang:
1 Valentino Rossi Fiat Yamaha Team 2:00.271 - - 39
2 Casey Stoner Ducati Marlboro Team 2:00.512 +0.241 +0.241 33
3 Nicky Hayden Ducati Marlboro Team 2:00.703 +0.191 +0.432 42
4 Colin Edwards Monster Yamaha Tech 3 2:00.988 +0.285 +0.717 35
5 Ben Spies Monster Yamaha Tech 3 2:01.014 +0.026 +0.743 44
6 Loris Capirossi Rizla Suzuki MotoGP 2:01.320 +0.306 +1.049 50
7 Andrea Dovizioso Repsol Honda Team 2:01.439 +0.119 +1.168 46
8 Dani Pedrosa Repsol Honda Team 2:01.478 +0.039 +1.207 57
9 Hiroshi Aoyama Interwetten-Honda MotoGP 2:01.692 +0.214 +1.421 50
10 Alvaro Bautista Rizla Suzuki MotoGP 2:01.732 +0.040 +1.461 25
11 Randy De Puniet LCR Honda MotoGP 2:01.980 +0.248 +1.709 58
12 Marco Melandri San Carlo Honda Gresini 2:02.078 +0.098 +1.807 60
13 Hector Barbera Aspar Team 2:02.080 +0.002 +1.809 52
14 Mika Kallio Pramac Racing Team 2:02.082 +0.002 +1.811 66
15 Yamaha T Yamaha T 2:02.287 +0.205 +2.016 18
16 Aleix Espargaro Pramac Racing Team 2:02.367 +0.080 +2.096 49
17 Marco Simoncelli San Carlo Honda Gresini 2:03.689 +1.322 +3.418 2