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Stoner vince il GP di Aragon, Rossi 6°

- La gara della MotoGP è stata animata da un'impressionante lotta a distanza tra Stoner e Pedrosa. Hayden piazza la seconda Ducati sul podio. Lorenzo quarto | G. Zamagni, Aragon
Stoner vince il GP di Aragon, Rossi 6°


ARAGON – La bandiera giapponese a mezz’asta, la sua moto e i suoi meccanici sulla linea di partenza, tutti gli altri piloti alle loro spalle, in mezzo il re di Spagna Juan Carlos, con i grandi capi della Dorna: il motomondiale ha ricordato così, con un toccante minuto di silenzio, Shoya Tomizawa, morto domenica 5 settembre a Misano. Poi, ci ha pensato Andrea Iannone a celebrare al meglio il povero Tomizawa, percorrendo il giro d’onore con una bandiera giapponese con il 48 e la simpatica faccia di Shoya.
«Era un ragazzo eccezionale – gli rende omaggio il trionfatore della Moto2 -, sempre allegro, uno che vedevi volentieri nel paddock. E’ nel cuore di tutti, manca nel motomondiale».


La MotoGP è stata animata da una impressionante lotta a distanza tra Casey Stoner e Dani Pedrosa, partito non benissimo dalla prima fila. Mentre Casey è scattato in testa dalla pole, Dani ha chiuso quarto il primo giro a 944 millesimi dalla testa ed è stato quindi costretto a una gara in rimonta. Al terzo giro, Pedrosa era già secondo ed è a questo punto che è iniziata una sfida di altissimo livello: un giro era l’australiano a guadagnare un paio di decimi, quello successivo era lo spagnolo. I due, staccati tra 1” e 1”5, sono andati avanti così fino a cinque giri dalla fine, quando Stoner ha fatto lo strappo decisivo, girando un secondo più veloce del rivale. A quel punto, anche Dani ha dovuto arrendersi e così la Ducati ha potuto festeggiare il suo primo, sospirato successo stagionale.

Una vittoria frutto anche di un radicale cambiamento dell’assetto della GP10, con un arretramento del motore di 15 mm e uno spostamento indietro della posizione di guida. Così Stoner ha ritrovato sicurezza nella guida, che neppure una scivolata durante il warm up ha minato: per Casey, un trionfo come quelli di una volta, per la Ducati una ritrovata competitività, suggellata anche dall’ottimo terzo posto di Nicky Hayden. L’americano è rimasto per tutta la gara attaccato a Lorenzo, per poi infilarlo, con un sorpasso da applausi al finto Cavatappi nel corso dell’ultimo giro. E’ stato davvero bravo Nicky, anche perché, con una Ducati nettamente più veloce della Yamaha del rivale, avrebbe potuto aspettare il rettilineo per passare, scegliendo invece un punto difficilissimo.

Fino all’ultimo giro si è anche protratta la sfida tra Ben Spies e Andrea Dovizioso per il quinto posto, ma Andrea, purtroppo, è caduto a quattro curve dalla bandiera a scacchi. In difficoltà, come peraltro in prova, Valentino Rossi, che ha chiuso sesto a ben 27” (che significa un distacco di più di un secondo al giro!) da Stoner. Valentino, ormai è ufficiale, a fine stagione si farà operare alla spalla destra, infortunata il 15 aprile in una caduta e che gli impedisce di guidare come sa.
Settimo Marco Simoncelli, ancora una volta veloce all’avvio e più lento nel finale, nono Marco Melandri.

«E’ passato troppo tempo – commenta felice Stoner – dall’ultima vittoria. Purtroppo è stata una stagione difficile, ma questo fine settimana è iniziato subito bene. Poi, abbiamo stravolto la moto, cambiando radicalmente la distribuzione dei pesi: adesso la GP10 sembra funzionare davvero bene. All’inizio ero un po’ nervoso, contratto dopo la caduta nel warm up per aver messo la ruota sulla riga bianca, ma poi ho preso un buon ritmo e l’ho mantenuto fino alla fine».

Meno soddisfatto Pedrosa.
«Volevo vincere – non cerca scuse -, ma, purtroppo, ho sbagliato la partenza e alla prima curva ero piuttosto indietro. Quando ho conquistato il secondo posto ho girato sugli stessi tempi di Stoner, ma ormai eravamo troppo lontani. Nel finale, con le gomme finite, ho preferito non prendere rischi inutili».

Al settimo cielo Hayden, al primo podio stagionale.
«Negli ultimi due giri – commenta – ho dato il massimo, ma Jorge ha chiuso tutte le porte. Questa volta, però, non volevo arrivare ancora quarto e ho dato il 110%: sono contentissimo per la Ducati, perché quest’anno ha lavorato tantissimo».

 


Classifica


1 25 27 Casey STONER AUS Ducati Team Ducati 165,8 42'16.530
2 20 26 Dani PEDROSA SPA Repsol Honda Team Honda 165,4 +5.148
3 16 69 Nicky HAYDEN USA Ducati Team Ducati 165,1 +9.496
4 13 99 Jorge LORENZO SPA Fiat Yamaha Team Yamaha 165,1 +9.580
5 11 11 Ben SPIES USA Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 164,9 +13.771
6 10 46 Valentino ROSSI ITA Fiat Yamaha Team Yamaha 164,0 +27.330
7 9 58 Marco SIMONCELLI ITA San Carlo Honda Gresini Honda 163,9 +28.511
8 8 19 Alvaro BAUTISTA SPA Rizla Suzuki MotoGP Suzuki 163,5 +35.254
9 7 33 Marco MELANDRI ITA San Carlo Honda Gresini Honda 163,5 +35.393
10 6 41 Aleix ESPARGARO SPA Pramac Racing Team Ducati 163,5 +35.467
11 5 40 Hector BARBERA SPA Paginas Amarillas Aspar Ducati 163,5 +35.522
12 4 5 Colin EDWARDS USA Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 162,8 +45.360
13 3 7 Hiroshi AOYAMA JPN Interwetten Honda MotoGP Honda 162,7 +48.319
14 2 36 Mika KALLIO FIN Pramac Racing Team Ducati 162,1 +58.047
Non classificato
4 Andrea DOVIZIOSO ITA Repsol Honda Team Honda 164,9 1 Giro
14 Randy DE PUNIET FRA LCR Honda MotoGP Honda 163,3 8 Giri

  • altri tempi
    altri tempi, Roma (RM)

    dunque

    per quanto riguarda la volgarità qui ce n'è poca; ogni tanto esce fuori, ma devo dire che non si trascende mai (almeno quello che leggiamo noi) poi per fortuna anche tra di noi ci richiamiamo all'ordine.
    io, ma devo dire anche molti altri, abbiamo, se pur con sottili differenze il massimo rispetto di tutti i piloti, poi ci sono flessioni diverse date dalle esperienze di vita (chi ha gareggiato o lo fa ancora, chi va in pista e chi no) che porta a considerazioni in alcuni casi opposte, ma il rispetto è assodato.
    concordo con te sul fatto che a quei livelli sono tutti eccezionali, ma io credo che un pò per essere fortunato, un pò perchè ci sa fare e un pò perchè forse ha imparato prima a sfruttare al meglio quello che ha, quando arriva uno che scrive la storia di questo sport ripetutamente e continua a stupire dopo anni, va tenuto maggiormente in considerazione perchè ne capita uno ogni 30 anni (poi come ho sempre sostenuto i paragoni anche all'interno dello stesso team e nella stessa epoca per me sono insensati!).
    io sono convinto che se uno è un fenomeno è perchè gli altri sono eccezionali... poi nessuno mi toglierà mai dalla mente che i piloti che guidavano le 500 2 T non erano eccezionali ma tutti dei fenomeni, questa è nua considerazione del tutto personale che se vuoi lascia un pò il tempo che trova...;
    per questo io non uso mai certi termini...
    ;) lamps
  • allanon02
    allanon02, carrara (MS)

    altri tempi

    è una amara costatazione che si sente spesso dai giornalisti o da tifosi un pò ignoranti.spesso si parla di fenomeno accostandolo a rossi e di inferiorità per gli altri piloti.io non credo che ci sia questa differenza,e mi schiero dalla parte di quei piloti che nella carriera non hanno mai avuto la possibiltà di esprimersi per mancanza di mezzo competitivo.penso che tutti i piloti sopratutto a livello mondiale siano dei fenomeni e meritino un pò più rispetto da parte di tutti.comunque è bello che in questo forum nonostante le differenze di opinioni non ci siano volgarità
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