MotoGP

Test MotoGP a Sepang, Day 3 - Le dichiarazioni dei protagonisti

- I commenti dei piloti e degli addetti ai lavori al termine della prima tre giorni di test. Ora la MotoGP si sposta in Qatar per la seconda sessione di test ufficiali in programma dal 22 al 24 febbraio
Test MotoGP a Sepang, Day 3 - Le dichiarazioni dei protagonisti

SEPANG - Queste alcune voci raccolte al termine dell'ultima giornata di test in Malesia.

 

Alex Rins (3°):

"Sono veramente soddisfatto di questi test, abbiamo svolto tutto il programma previsto, provando due telai differenti, una nuova aerodinamica, sospensioni ed evoluzioni elettroniche.

Con il nuovo telaio mi trovo a mio agio, riesco a essere costante con maggiore facilità, giro sul passo dell'1’59”, ma in Qatar continueremo a fare delle comparative per non avere dubbi. Qui a Sepang non ero mai stato così veloce, tanto sul giro secco, quanto sul passo. In Qatar dovremmo avere anche noi (come Ducati e adesso anche Yamaha, n.d.r.) un dispositivo per la partenza: non so se sarà pronto per i test, ma credo che sicuramente ci sarà per la gara".

Aleix Espargaro (9°):

"Abbiamo provato tantissimo materiale, possiamo ancora migliorare a livello di affidabilità. Ma è normale dopo solo tre giorni in pista. Questo mi preoccupa, ma a livello di competitività sono molto soddisfatto. Ho dovuto fermarmi durante la simulazione per un problema tecnico, ma stavamo andando veramente bene. Durante i tre giorni abbiamo avuto tre noie differenti a livello di motore, ma è normale, la moto è completamente nuova. La gomma soffice a me non piace, la moto si muove troppo, non ho stabilità, mentre con la media mi trovo molto bene, posso essere costante.

E’ sempre molto difficile valutare il lavoro degli altri, ma io credo che se la gara fosse domani potrei finire nei primi cinque, vicino al podio. Ci manca accelerazione in uscita dalla curva, questo complica un po’ superare gli avversari. In questi tre giorni abbiamo provato tantissime soluzioni, abbiamo tanti dati: ci manca un po’ di accelerazione in uscita dalle curve dalla marce basse, per il resto è tutto ok. L’aerodinamica? Mi sarebbe anche piaciuto provarla senza le appendici, per vedere la differenza, ma non è stato possibile”.

Gigi Dall’Igna, Ducati
Gigi Dall’Igna, Ducati

 

Gigi Dall’Igna, Direttore Generale Ducati:

"Siamo abbastanza contenti. Sicuramente dobbiamo ancora migliorare la messa a punto, sia per quanto riguarda la ciclistica sia la parte elettronica: abbiamo raccolto parecchi dati. Nei test si fa sempre fatica a valutare le prestazioni: per quanto ci riguarda, abbiamo fatto due buone simulazioni sia con Petrucci sia, soprattutto, con Dovizioso. Per quanto riguarda Zarco, siamo partiti il primo giorno facendo un lavoro completamente differente, abbiamo cercato di raccogliere informazioni: sono contento dei progressi fatti. Miller ha effettuato un buon test, con tempi veloci e commenti positivi, mentre Bagnaia ha dimostrato di poter fare bene. E’ salito qui per la prima volta sulla moto ufficiale, ci sono tanti aspetti da valutare.

Vignales? Ogni costruttore fa le proprie valutazioni: non solo noi avevamo parlato con Maverick, lo ha fatto anche la Suzuki. Adesso, per quanto ci riguarda, ci prendiamo un po’ di tempo".

Maverick Vinales (18°):

"Non ho mai montato la gomma soffice, non mi sono assolutamente preoccupato del tempo sul giro. Mi sono concentrato solo su come migliorare gli aspetti nei quali faticavo nel 2019, in particolare i primi giri e la sfida ravvicinata, incrementando velocità e staccata. Abbiamo iniziato i tre giorni con qualche difficoltà, poi, però, abbiamo fatto dei passi in avanti. Ho fatto la simulazione gara nel momento peggiore della giornata, quando la pista era più calda e scivolosa (Maverick ha effettuato 20 giri: tutti in 1’59”, tranne 4 in 2’00”, più i 4 finali, dove però ha dovuto rallentare, n.d.r.), andando forte nei primi giri, quelli in cui faticavo di più nel 2019.

Ho cambiato mentalità, non mi interessa essere 18esimo: il tempo adesso non conta nulla. Stiamo lavorando bene, adesso bisogna confermare tante cose in Qatar. Le gomme Michelin? Qui, sinceramente, mi ero trovato meglio con quelle dell’anno scorso".

Jack Miller, Ducati Pramac Racing, e Danilo Petrucci, Ducati
Jack Miller, Ducati Pramac Racing, e Danilo Petrucci, Ducati

 

Danilo Petrucci (6°):

"Abbiamo lavorato tanto, ma non sono completamente soddisfatto, ci sono tanti piloti più veloci. Se non altro, abbiamo capito un po’ di cose, raccolto parecchie informazioni, ma dobbiamo interpretare meglio queste gomme, come riuscire a farle funzionare sulla nostra moto.

Io e Dovizioso abbiamo fatto una simulazione gara di soli 10 giri, ma molto significativa, perché girando insieme accumuli un sacco di dati. Ma il mio passo non è stato niente di che".

Pecco Bagnaia (4°):

"E’ stata la giornata più positiva tra i tre giorni. Ho fatto il mio primo “time attack” della stagione, ottenendo un buon tempo. Poi ho continuato a girare con le gomme usate, con un passo buono, ma nella simulazione del pomeriggio non sono andato così bene. Più della velocità ho cercato la costanza, quella che mi mancava nel 2019.

C’è da lavorare, faccio fatica a gestire la moto con il pieno di benzina. Ma siamo più vicini rispetto all’anno scorso".

Fabio Quartararo, Petronas Yamaha SRT
Fabio Quartararo, Petronas Yamaha SRT

 

Fabio Quartararo (1°):

"E’ stata una giornata più complicata rispetto a quella di ieri. Sono riuscito a fare un buon giro con gomme “super soffici” e di questo sono soddisfatto, ma devo lavorare sul passo gara. Sotto questo aspetto sono un po’ in difficoltà, dobbiamo fare un passo in avanti.

Oggi ho provato tante cose, ho bisogno di fare più chilometri con questa moto, devo lavorare sull’elettronica, in particolare, ma più in generale su tutti gli aspetti. Ho provato a fare la simulazione gara nel momento peggiore, quando sull’asfalto c’erano 55°C e non sono andato malissimo, ma in Qatar bisognerà fare un passo in avanti. In ogni caso, è stata una giornata importante per capire come si comporta la moto in condizioni critiche".

Franco Morbidelli (13°):

"E’ stato un test positivo, abbiamo lavorato tanto per adattare la moto. Oggi non ho fatto il “time attack" con la super soffice, ma non è troppo importante. Siamo stati abbastanza veloci nei tre giorni, con un passo discreto, specie il secondo giorno.

Dobbiamo migliorare un po’ in frenata. Qui abbiamo continuato a fare comparative tra il forcellone in alluminio e quello in carbonio, che sembra funzionare meglio".

  • gavo73
    gavo73, Bentivoglio (BO)

    Vinales, per la prima volta da che ricordi, ha fatto un test da pilota e da collaudatore vero. Senza preoccuparsi di fare il tempone e dire "ci sono, ci siamo". Per me è la cosa più nuova di questo test, l'approccio dello spagnolo. È diventato grande?
  • Stiducatti
    Stiducatti, Corsico (MI)

    Per quanto riguarda Aprilia, si potrebbe pensare a un percorso come quello che fece Ducati tra il 2013 e il 2015, con studi approfonditi svolti sulla moto tarocca per arrivare al progetto 2015 che ben figurò fin da subito in pista.

    Io però sarei prudente, perché la GP15 aveva un vantaggio di motore impressionante che in parte aiutava i piloti a mitigare i gap incassati in altre fasi di guida... e Aprilia?
    Un V4 che curvi come Yamaha e Suzuki ancora non si è visto e nemmeno si sa se esista davvero nella realtà. Un motore potente come quello Ducati non lo si progetta e realizza alla prima volta che fai un V90, anche se hai preso un motorista Ducati.

    Insomma, dov'è l'area in cui Aprilia avrebbe un vantaggio sulle concorrenti, che si tradurrebbe in un sopravanzamento di queste ultime?
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