MotoGP: Yamaha e Valentino Rossi, una bella storia di sport
E’ andato come la logica volesse che andasse. In un mercato sempre più (inutilmente) frenetico, dove bisogna decidere per la stagione successiva ancora prima di iniziare i test invernali di quella attuale, la Yamaha ha fatto la sua scelta (da un po’ di tempo…), con l’avvallo, naturalmente, di Valentino Rossi. “Yamaha - sono le parole del numero uno delle corse, Lin Jarvis - ritiene del tutto comprensibile la volontà di Valentino Rossi di valutare la sua competitività nel 2020, prima di prendere una decisione per il 2021. (…) Yamaha, però, deve pianificare il futuro. Con sei Case Motociclistiche nella MotoGP , i giovani veloci sono molto richiesti e di conseguenza il “mercato piloti” inizia sempre prima. E’ una strana sensazione sapere che Valentino nel 2021 non sarà più nel team Factory, ma la Yamaha sarà sempre a fianco di Valentino qualsiasi cosa deciderà per il futuro. Se andrà avanti a correre, Yamaha gli fornirà una M1 con specifiche ufficiali e un adeguato supporto. Se invece deciderà di smettere, amplieremo la nostra collaborazione fuori dalle piste (…)”.ù
Una dichiarazione ovviamente in sintonia con quella di Valentino Rossi.
“Yamaha mi ha chiesto di prendere una decisione sul mio futuro all’inizio dell’anno - sono le parole di Rossi attraverso il comunicato stampa Yamaha -. Ma come avevo detto alla fine della scorsa stagione, non voglio affrettare la decisione, ho bisogno di più tempo. La Yamaha ha agito di conseguenza. Dopo gli ultimi cambiamenti fatti e l’arrivo del nuovo capotecnico (David Munoz, NDA), l’obiettivo è essere competitivo quest’anno e continuare a correre nel 2021. Ma prima di decidere, ho bisogno di alcune risposte, che solo la pista e le prime gare mi possono dare. Sono contento che se dovessi continuare, la Yamaha continuerebbe a sostenermi sotto tutti i punti di vista, offrendomi una moto ufficiale e un contratto diretto con il Giappone (…)”.
DECISIONE CORRETTA
Così si è arrivati a questa decisione, che personalmente trovo corretta, vantaggiosa per tutti: Yamaha ha pianificato il futuro, costruendo la formazione sulla carta più forte tra le opzioni disponibili; Rossi ha la possibilità di decidere con calma, sapendo che se dovesse continuare (al momento molto probabile), avrà comunque a disposizione una M1 ufficiale, identica a quella del team “Factory”. Personalmente non lo leggo come un declassamento, ma un naturale decorso di un campionissimo che fra qualche giorno compirà 41 anni. Un po’ quello che sta succedendo a Gigi Buffon, ieri 42enne: il portierone della Juventus, uno dei più forti in assoluto della storia del calcio, ha deciso di continuare a giocare, anche facendo la riserva, dopo un anno al PSG. Nessuno si scandalizza per questo e sono tante le analogie con Rossi: entrambi sono ancora a un livello altissimo, pazzesco considerando l’età, ma inevitabilmente non sono più quelli di prima. Valentino ha dimostrato in questi anni di avere ancora grande velocità, ma a sprazzi e non più continuativa come in passato: normale che la Yamaha pensi al futuro. Ma è bello - e giusto - che mantenga intatta la fiducia e il rispetto nel campionissimo che gli ha dato di più nell’era moderna. Una bella pagina di sport, un buon modo per gestire una vicenda che avrebbe potuto diventare delicata.
Piuttosto vorrei vederlo in SBK, è vero che la SBK è in un certo senso considerata la serie B del motociclismo, ma sono convinto che li potrebbe ancora vincere dei titoli e se non i titoli farci divertire in tante gare e portare a casa qualche vittoria.