Ormai è un appuntamento fisso: ogni settimana facciamo una chiacchierata con Manuel Pecino, probabilmente il giornalista più informato del motomondiale. In questa puntata, Manuel (detto Manolo) ci racconta le differenze di costo tra Moto2 e MotoGP, un tema oggi più che mai importante, alla luce delle tante considerazioni in ballo sulle conseguenze economiche della crisi sanitaria scatenata dal Covid-19.

“C’è una enorme differenza di costi tra MotoGP e Moto2. Dove c’è meno differenza è nella “struttura”: un team satellite della MotoGP è formato da circa 20 persone (secondo me un po’ di più, nda), uno della Moto2 da circa 14 persone.

Costo delle moto: il leasing di una MotoGP è 2 milioni e 200.000 euro, mentre una Kalex di Moto2 costa 120.000 euro. Una differenza abissale.

Costo dei ricambi, una voce importantissima in un team: per una MotoGP devi prevedere circa 700.000 euro all’anno, la Moto2 300.000 euro.

Altra grande differenza è l’ingaggio del pilota: in Moto2 c’è chi paga per correre, chi va a pari e chi guadagna (pochi): chi prende più soldi ha un ingaggio tra 150.000 e 200.000 euro. Un pilota di MotoGP guadagna almeno 7-8 volte di più. Minimo. Poi c’è lo stipendio dei meccanici: mediamente, uno della MotoGP guadagna circa il 40% in più di uno della Moto2. Per non parlare dei capo tecnici.

Mettendo tutto questo insieme, si arriva a dire che una squadra di Moto2 fa una stagione completa con 2 milioni - 2,3 milioni. Solo il team Marc VDS spende molto di più, perché tutti i membri del team viaggiano in business. Il budget di un team satellite della MotoGP è di circa 9 milioni di euro.

Bisogna considerare anche i contributi che da la Dorna ai team: una squadra di MotoGP riceve circa 4,5 milioni di euro, mentre in Moto2 ricevono circa il 10% di quanto spendono. Questo significa che, in questa situazione, un team della Moto2 (e della Moto3, naturalmente) dipende molto di più dagli sponsor: il rischio è che molte squadre delle due categorie più piccole siano costrette a smettere dopo questa stagione”.