intervista

Claudio Corti e la MV. Per vincere domani

- “Mi sento come un leone in gabbia, ma sono contento della scelta che ho fatto”. Intervista a Claudio Corti che è tornato nei campionati delle derivate dalla serie per portare a compimento l’ambizioso progetto MV
Claudio Corti e la MV. Per vincere domani

Claudo Corti è nato a Como nel 1987 ed è cresciuto nei campionati delle derivate dalla serie vincendo la Stock 600 nel 2005 a soli diciotto anni. Dopo tre anni trascorsi nella Superstock 1000 FIM Cup, ha deciso di fare il grande salto nel mondo della GP, prima in Moto2 e poi nella classe regina, anche se nella categoria CRT. Forse sarebbe rimasto ancora in quel campionato se Castiglioni ed il team Yakhnich non gli avessero proposto una programma ambizioso, che in due anni punta a portare lo storico marchio MV ai vertici della Superbike. La casa di Schiranna sta investendo molto su questo progetto. La decisione di iscriversi alla Superbike deriva dalla necessità di poter modificare l’attuale F4RR per renderla sempre più competitiva e realizzare una nuova moto stradale che il prossimo anno, quando in pista ci saranno solo Evo, verrà utilizzata da Corti e dal suo team. Una nuova F4 più “pistaiola” ed in grado di lottare con le altre Superbike.


Ti manca il mondo della GP oppure ormai ti sei nuovamente ambientato nei mondiali delle derivate dalla serie?
«Come sapete io vengo dal mondo delle Stock e sono passato nei campionati GP solo nel 2010. Sono due mondi completamente diversi. Del mondo GP apprezzo molto l’organizzazione ed il rispetto delle regole. Qui in Superbike le regole, quando ci sono, sono più elastiche, mentre là è tutto più rigido e schematico. Non c’è spazio per l’improvvisazione. Però tornando qui ho ritrovato molti amici che avevo lasciato nel 2009 e questo mi ha fatto piacere e mi ha aiutato a sentirmi nuovamente a casa».


Quella di tornare in Superbike è stata una decisione obbligata o una scelta?
«Avevo ricevuto due buone offerte, una per la MotoGP (CRT) ed una per la Moto2 e quest’ultima era con un team vincente. Però quando Castiglioni mi ha proposto di guidare la MV ufficiale non ho avuto dubbi. Il programma biennale che mi è stato proposto era troppo allettante. Quest’anno stiamo lavorando molto e raccogliendo una grande quantità di dati che ci sarà utilissima l’anno prossimo, quando avremo anche una moto completamente diversa rispetto a quella di quest’anno e con la quale contiamo di essere competitivi in un campionato che sarà riservato solo alle moto Evo».


Certo questa non è un’annata facile per te.
«Quest’anno siamo partiti da zero e quindi per noi ogni pista, ogni gara, rappresenta una sfida. Ovviamente non mi piace arrivare dietro e quindi sono come un leone in gabbia, ma sono contento della scelta che ho fatto, perché stiamo rispettando i programmi e quindi devo pensare non tanto al presente, quanto al futuro».

Stiamo lavorando molto sulla parte ciclistica e sul motore, mentre l’elettronica è forse la parte più difficile e complicata


Dov’è che state incontrando le maggiori difficoltà nel rendere competitiva la F4RR?
«Stiamo lavorando molto sulla parte ciclistica e sul motore, mentre l’elettronica è forse la parte più difficile e complicata, anche perché abbiamo un solo tecnico che opera in questo settore e solo nei weekend di gare. Stiamo lavorando nella direzione giusta, ma abbiamo bisogno di tempo. Per quanto riguarda il motore invece mancano un po di cavalli e visto che tra l’altro questa moto è anche un poco pesante, questo al momento ci penalizza alquanto».


Però sappiamo che in MV stanno lavorando proprio al propulsore della F4
«Sì, la casa madre lavora a stretto contatto con la nostra squadra e si sta impegnando molto, soprattutto per quanto riguarda i motori. Dopo le gare di Imola punzoneremo il terzo motore e sarà un propulsore nuovo, dotato di un maggior numero di cavalli. Diciamo che quello che abbiamo utilizzato sino ad ora è un motore stock, mentre quello che riceveremo tra qualche settimana sarà un motore Superbike. A questo potremo aggiungere anche un nuovo forcellone. Saranno cambiamenti importanti. Ci stiamo impegnando tutti al massimo, ma ci serve altro tempo».


Quando vedremo una MV maggiormente competitiva?
«Spero che da metà campionato in poi potremo avere un’idea abbastanza chiara della moto che utilizzeremo il prossimo anno e quindi con i continui aggiornamenti sono convinto che ci potremo divertire e ci potremo prendere qualche soddisfazione. Il nostro obiettivo entro la fine del campionato è quello di stare davanti alle Evo, anche se non sarà facile, visto come stanno andando Kawasaki, Ducati e BMW».

  • albtat
    albtat, Oria (BR)

    Bimota brava ma col trucco...

    Bimota si avvale dell'esperienza di BMW fatta in questi campionati con i suoi motori e relativa elettronica. Quindi asserire che Bimota sia una moto "interamente" nuova non corrisponde a verità
  • nixon01
    nixon01, Bologna (BO)

    leone in gabbia...mah

    Secondo me non ha mai convinto in Motogp. Dall'intervista sembra quasi che potesse ambire a chissà quale team....mah.
    Sviluppare una moto da zero non è da tutti. Se vediamo Baldovini su Bimota sta rendendo di più e parliamo sempre di una moto vergine alla wsbk. Quindi leone o non leone qui ci vuole testa se si vuole sviluppare al meglio una moto. Vedremo se sarà in grado di farlo.
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