BMW S 1000 RR SBK. Corser e Haslam nella galleria del vento
I piloti BMW, Troy Corser (AUS) e Leon Haslam (GBR), hanno trascorso il pomeriggio nella galleria del vento del reparto aerodinamico della BMW a Monaco di Baviera (GER). L'intenzione era quella di ottimizzare aerodinamicamente le posizioni di guida di Troy e Leon sulla loro BMW S 1000 RR. Con una velocità simulata fino a 240 km / h, hanno provato diverse posizioni e angolature differenti del corpo, al fine di trovare quelle che minimizzano il più possibile la resistenza.
Il team ha anche lavorato su come ottimizzare l'efficienza aerodinamica del parabrezza della BMW S 1000 RR 2011. I dati raccolti saranno ora analizzati in dettaglio. Sulla base dei risultati, la moto sarà preparata per i prossimi test invernali che si svolgeranno a fine novembre a Jerez.
«La posizione di guida è uno dei fattori principali per l'efficienza aerodinamica del pacchetto complessivo di pilota e moto - afferma Rainer Baumel, Direttore Tecnico Team BMW Motorrad Motorsport -. Le posizioni di testa e la parte superiore del corpo, dei gomiti, ginocchia e piedi può avere un'enorme influenza sulla resistenza e, successivamente, sui tempi sul giro. Naturalmente, non c'è una posizione che è l'ideale per tutti i piloti, perché tutto dipende da diversi fattori, a cominciare dall’altezza del pilota. L'intenso lavoro in galleria del vento è servito a Troy e Leon per scoprire quale sia la posizione di guida migliore per ognuno di loro».
«Al tempo stesso cerchiamo di migliorare l'efficienza aerodinamica della moto, per quanto possibile all'interno delle severe norme tecniche – continua Baumel -. Questo è il motivo per cui abbiamo valutato diverse forme e posizioni dello parabrezza. Abbiamo raccolto molti dati importanti che ci aiuteranno con il set up della moto per i prossimi test».
Troy e Leon ora continueranno la loro preparazione fisica per la prossima stagione e si alleneranno nel campo fitness BMW, dove verranno raggiunti dal Team BMW Motorrad Italia con i piloti SBK, James Toseland (GBR) e Ayrton Badovini (ITA), i piloti BMW e offroad.
@otto
risultati dubbi
anche senza andare in galleria si vede a occhio che qualsiasi moto oggi prodotta, sia per uso turistico, quindi amatoriale, sia per uso sportivo, quindi professionale, ha un design che non risponde assolutamente alla qualità minima perché il termine aerodinamica possa essere utilizzato in modo appropriato
ciò si evince da diversi fattori tra cui:
- gli elementi che compongono la carrozzeria sono ridotti al minimo, anche per adattarsi alle diverse conformazioni dei piloti, al loro cambio di postura da rettilineo a curva, e alle loro dimensioni (il pilota è parte integrante dell'oggetto in movimento, a differenza delle auto in cui è in genere posto all'interno)
- ogni zona che non sia liscia ma presenti sporgenze o fessure è fonte di turbolenze, e quindi di rallentamenti; in ogni moto vi sono decine di punti che subiscono tale effetto
- per capire se un oggetto in movimento può avere una buona aerodinamica è sufficiente guardare la conformazione della parte posteriore: infatti forse molti non sanno che, se il frontale deve essere arrotondato per offrire minor impatto, la coda e tutto ciò che sta nel posteriore è ciò che realmente determina le turbolenze maggiori; quindi basta osservare che dietro ai gomiti, dietro alla schiena, dietro alle gambe (tanto per citare alcuni esempi) non vi è nulla di raccordato che possa far defluire le masse d'aria; solo dietro al casco, e cioè sulla schiena, da qualche anno i piloti indossano la gobba aerodinamica, ma per il resto vi sono infiltrazioni e passaggi d'aria ovunque; quindi depressioni, quindi minor efficienza aerodinamica
- e poi non vi è nulla, per esempio, dietro alla ruota posteriore; ma gli esempi sarebbero decine
va anche detto che un'eccessiva proliferazione di superfici potrebbe portare a una maggior sensibilità al vento laterale: quindi sarebbe giusto che il veicolo fosse studiato anche con il vento che proviene da un certo angolo, e non solo frontalmente
inoltre, e qui concludo per non annoiare, la moto, a differenza di una vettura che ha un rollio modesto, va in piega fino a circa 45 gradi; ciò significa che andrebbe studiato l'avanzamento anche a moto in piega a diverse angolature e non solo diritta, perché per esempio ci sono curvoni che si affrontano a 250 km/h, e a quella velocità l'aerodinamica si fa sentire
un ultimo accenno al fatto che la ruota posteriore slitta non solo in accelerazione ma anche alla velocità massima: in futuro sarà da studiare un'efficienza aerodinamica anche leggermente deportante per aumentare tale aderenza: ci si imbatterà negli stessi problemi che fin dagli anni '70 si sono visti in formula uno: quanto penetrare l'aria e quando essere deportanti? (spesso una cosa va in conflitto con l'altra)