GP di aragon

Davies vince anche Gara 2 ad Aragon

- Fantastica doppietta del pilota della BMW che precede Guintoli e Sykes. Quarto un grande Giugliano. Caduta per Laverty. Solo quindici piloti al traguardo con Rea doppiato | C. Baldi, Aragon
Davies vince anche Gara 2 ad Aragon

Chaz Davies uber alles. L’inglese della BMW vince anche gara due con la stessa tattica usata per aggiudicarsi la prima. Al via era scattato in testa Sykes che però aveva ben presto commesso un errore che Davies aveva sfruttato per portarsi in testa e staccare in pochi giri i suoi diretti avversari. Così come in gara uno, alla fine il secondo è Guintoli, mentre Sykes conquista il podio dopo aver sudato sette camicie per tenere a bada uno scatenato Giugliano (ascolta la sua intervista) . Il pilota del team Althea ha condotto una gara tutto cuore e grinta, ma ha pagato l’inferiorità della sua Aprilia privata nei confronti della Kawasaki ufficiale.

Weekend da dimenticare per Eugene Laverty che dopo il problema tecnico di gara uno si è steso subito al primo giro. In casa BMW si sorride solo una parte del box perché l’altra, quella di Melandri (ascolta la sua intervista) raccoglie solo un quinto posto a quasi venti secondi da Davies. Dopo aver rischiato di cadere a causa del solito forte chattering anteriore, Marco ha tirato i remi in barca, accontentandosi di qualche punto per la sua classifica.

La gara ha avuto un inizio molto travagliato in quanto la moto di Cluzel non partiva e Baz aveva successivamente spento il motore. Per questo motivo veniva ripetuta la procedura di partenza con la gara accorciata di un giro e con Cluzel e Baz che venivano fatti partire dalla corsia dei box. Nei primi giri oltre alla caduta di Laverty, da rilevare la rottura del motore da parte di Iannuzzo che per fortuna non sporca la pista di olio. Sykes prendeva la testa ma arrivava dritto in una curva lasciando via libera a Davies. Chaz non se lo faceva ripetere due volte e con la pista libera davanti girava costantemente sul passo del 1’59 staccando i suoi avversari. Grande la rimonta di Baz che dava spettacolo e che duellava a lungo con il suo connazionale Cluzel. Da incorniciare il suo sorpasso al sesto giro quando supera ben tre avversari in staccata. Alla fine sarà sesto davanti a Cluzel.

Carlos Checa
Carlos Checa

Checa ha concluso all’ottavo posto facendo molta fatica e alla fine è apparso davvero stanco. Il lavoro di sviluppo sulla Panigale prosegue ma ci vorrà ancora del tempo prima di vedere la rossa di Borgo Panigale al livello degli avversari. Halsam è nono e precede un Badovini non ancora fisicamente al 100%. Weekend amaro anche per Fabrizio che non ha mai trovato la giusta messa a punto per la sua Aprilia e non ha potuto far altro che portare a casa più punti possibili. Sono arrivati al traguardo solo in quindici e quindi un punto lo ha racimolato anche Rea che si è dovuto fermare ai box per problemi ai freni ed è rientrato più che altro per proseguire il lavoro che la sua squadra sta svolgendo sulla nuova elettronica HRC. Oltre a Laverty e Iannuzzo non hanno visto il traguardo anche Sandi per la rottura del motore e Aitchison che aveva rotto il motore in gara uno ed i suoi meccanici non sono riusciti a sistemargli la moto in tempo per la seconda manche


Classifica

 

Aragon - FIM Superbike World Championship - Race 2

1. Chaz Davies (BMW Motorrad GoldBet SBK) BMW S1000 RR 37'52.691
2. Sylvain Guintoli (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 37'57.726
3. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 38'00.368
4. Davide Giugliano (Althea Racing) Aprilia RSV4 Factory 38'05.240
5. Marco Melandri (BMW Motorrad GoldBet SBK) BMW S1000 RR 38'12.457
6. Loris Baz (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 38'16.546
7. Jules Cluzel (Fixi Crescent Suzuki) Suzuki GSX-R1000 38'19.617
8. Carlos Checa (Team Ducati Alstare) Ducati 1199 Panigale R 38'24.284
9. Leon Haslam (Pata Honda World Superbike) Honda CBR1000RR 38'27.999
10. Ayrton Badovini (Team Ducati Alstare) Ducati 1199 Panigale R 38'37.188
11. Michel Fabrizio (Red Devils Roma) Aprilia RSV4 Factory 38'45.762
12. Max Neukirchner (MR-Racing) Ducati 1199 Panigale R 38'47.914
13. Alexander Lundh (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 39'25.686
14. Ivan Clementi (HTM Racing) BMW S1000 RR 39'34.670
15. Jonathan Rea (Pata Honda World Superbike) Honda CBR1000RR 38'46.723
RT. Federico Sandi (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 13'31.782
RT. Vittorio Iannuzzo (Grillini Dentalmatic SBK) BMW S1000 RR 
RT. Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 
NS. Mark Aitchison (Team Effenbert Liberty Racing) Ducati 1098R 

 

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Commenti

  • gioel4579
    gioel4579, Messina (ME)

    alessandro200958

    si ma sul baricentro c'è anche da considerare la posizione del pilota che su ducati è molto più arretrata rispetto alla concorrenza. quindi non avendo le masse centralizzate come gli altri hanno anche un baricentro diverso. ti ricordi quanto in avanti tentava di spostarsi stoner quando era pilota ducati rispetto a rossi e dovizioso? non a caso la d16 rispetto alla concorrenza per lunghezza della parte anteriore pare un zzr1400
  • Alessandro200958
    Alessandro200958, Mogliano Veneto (TV)

    gioel4579

    Allora, io non so a livello assoluto quale sia il problema.
    Ma frequento le corse da anni e sono appassionato di moto, conosco Ducati molto bene per vari motivi. Insomma fidadi che è così.

    La conosco abbastanza da essere entrato nella sezione corse di Borgo Panigale, ce se vai a visitare vedi dall'esterno.
    Quindi, quando dico che non hanno la struttura tecnica per competere alla grande in motogp lo dico con cognizione di causa.

    Da quello che so, il problema, confermato anche da Doviziose, nasce quando si mollano i freni.
    E' il concetto opposto della Formula1.

    Vediamo se riesco a trasmettere ciò che mi hann ospiegato:
    La motoGP a motore portante, ha il motore con la L in avanti. Questo significa che il motore è molto basso, avere un baricentro basso, nelle moto odierne non paga.

    Avere il motore basso significa avere in staccata una forza cinetica che, sostanzialmente, spinge in orizzontale sul mozzo ruota anteriore (perchè il motore è molto basso. Se invece fosse altro, la forza cinetica spingerebbe più in diagonale quindi dall'alto verso il basso (proprio perchè il motore è più alto). Quindi, con il motore così basso, la moto non genera grip all'anteriore in staccata motivo per cui Hayden, Dovi e Rossi dicono sempre "non riesco a fermare la moto".

    Motore basso significa anche abbassare il baricentro e quindi una moto che tende a stare dritta, sopratutto in ingresso, ecco perchè faticano molto a inserire la moto.

    Per quanto riguarda la percorrenza, il motore così basso spinge all'esteno (forza centrifuga della moto) ma, essendo basso non spinge la ruota anteriore dall'alto ma dal basso in avanti, motivo per cui i piloti dicono che quando prendono il gas la moto smusa, in più, il motore portante genera una rigidità strutturale estrema, e il telaio flette nei soli 30 cm di alluminio (come dici tu) del telaietto anteriore privando il pilota della sensibilità necessaria.
    Probabilmente la moto potrebbe piegare di più, ma se non hai grip davanti....

    Tale posizione del motore genera invece un buon grip, proprio perchè il motore così basso abbassa i pesi caricando bene (tramite la flessione del forcellone posteriore) la ruota posteriore, vantaggio riscontrato anche da Dovizioso.

    Hai visto qualche foto di Yamaha e Honda?? Fai caso a quanto più alto è il motore rispetto alla rossa.... e quanto più "puntato" sul davanti...

    Credo che questi siano problemi che nascono da un certo limite in su, non certo in strada...
    E di questo, ne parlano anche in Ducati... se mi credi bene altrimenti non importa.
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