Il team Pedercini nel mondiale SBK Evo con Andreozzi e Scassa
A meno di un mese dall’inizio del mondiale Superbike le squadre presentano i loro nuovi schieramenti e ieri è stata la volta del team Pedercini. Per la famiglia Pedercini, una meravigliosa famiglia “allargata” che include anche i piloti ed i tecnici, questo sarà il diciassettesimo anno consecutivo in Superbike. Un lungo periodo di tempo nel quale il team di Volta Mantovana non ha mai saltato una gara ed ha sempre tenuto fede agli impegni presi, primi tra tutti quelli economici. Un piccolo miracolo italiano che si ripete ogni anno, frutto dell’impegno e della serietà di tutti i componenti del team.
La sede scelta per presentare la formazione 2014 è stato il bellissimo museo Nicolis di Villafranca di Verona, dove nei 6000 mq di esposizione, si possono ammirare più di 200 fantastiche auto d’epoca, moto, biciclette strumenti musicali, macchine fotografiche e per scrivere, oltre ad oggetti vintage dedicati al viaggio. Una scelta fatta non a caso, visto che una profonda amicizia legava il fondatore Luciano Nicolis (venuto purtroppo a mancare nel 2012) a Donato Pedercini, tanto che tra le moltissime moto che fanno parte della collezione del museo veronese, si può ammirare anche la Yamaha ROC YZF 500 con la quale nel 1997 Lucio Pedercini partecipò al mondiale GP500. Un museo che vi invitiamo a visitare se avete occasione di recarvi nel capoluogo veneto.
Tornando ai giorni nostri ed alla stretta attualità, davanti ad una sala gremita Lucio, Ivan e Donato Pedercini hanno presentato la squadra con la quale si presenteranno al via del mondiale SBK Evo e della Superstock 1000 FIM Cup. Da tempo si sapeva che una delle Ninja ZX-10R sarebbe stata affidata ad Alessandro Andreozzi, mentre la scelta di Luca Scassa è avvenuta solo nei giorni scorsi. Il pilota di Arezzo, che ha già corso in Superbike con Pedercini nel 2009, era uno dei molti candidati a salire sulla seconda Kawasaki Evo.
Dopo vari contatti che hanno coinvolto tra gli altri anche gli altri “ex” Aitchison e Staring, la scelta è caduta su Scassa, che può tornare a correre in quella che lui a ragione considera la sua vera categoria.
Luca Scassa
«Non vedevo l’ora di tornare in Superbike – ci ha confidato Luca –Ho lasciato la classe regina delle derivate dalla serie per iniziare quello che doveva essere un progetto di tre anni, e che aveva come fine ultimo proprio la Superbike. Purtroppo però dopo un solo anno, mi sono ritrovato a piedi e a quel punto ho fatto fatica a trovare soluzioni interessanti e mi sono dovuto accontentare della Superport. Ora però la famiglia Pedercini mi offre questa grande opportunità che voglio sfruttare al massimo. Sono molto contento sia di tornare in Superbike che di far di nuovo parte di questa squadra».
Sono stati due anni nei quali non hai ottenuto grandi risultati
«La Supersport mi stava stretta in tutti i sensi. Questo è un mondo dove il passato non conta e devi sempre dimostrare di essere competitivo se no ci si dimentica in fretta di te e di quello che hai fatto. Però ora sono qui, con Pedercini in Superbike e questo è quello che conta. Sarà un anno impegnativo nel quale devo dimostrare sia a me stesso che agli altri di essere ancora competitivo in Superbike. Darò il massimo anche per ringraziare chi mi ha aiutato ed ha creduto in me. Ho trenta anni e ritengo di aver l’esperienza giusta sia per evitare alcuni errori che ho commesso in passato, sia per affrontare con la giusta determinazione un’annata molto importante per la mia carriera. Potrebbe essere l’anno giusto per te e per Pedercini, visto che nella Evo anche i team privati potranno dire la loro. Il team Pedercini ha ormai una grande esperienza sia in Superbike che in Stock, dove ha ottenuto negli ultimi due anni dei grandi successi. Io come dicevo prima, ritengo di essere ormai maturo per la massima categoria e quindi non resta che metterci al lavoro. Dovremo far sì che tutto funzioni al meglio. Ci sono le condizioni per fare bene, non solo quest’anno ma anche il prossimo, quando in pista ci saranno solo Evo».
Sei pronto per Phillip Island?
«Non ho mai smesso di allenarmi e ritengo di essere pronto sia fisicamente che mentalmente. Quest’anno la prenderò molto più seriamente di quanto io abbia mai fatto. Voglio mettere a frutto tutte le mie esperienze precedenti per ottenere i migliori risultati».
Un Luca Scassa molto determinato, consapevole che il futuro per lui sia adesso. Lo attendono un buon team ed una buona Evo, ma anche una stagione da “dentro o fuori”, senza appelli e senza alibi. Riteniamo che, come lui stesso ha affermato, abbia le capacità per affrontarla al meglio.
Alessandro Andreozzi
Ad affiancare l’ex campione italiano Superbike e Superstock, ci sarà il ventitreenne Alessandro Andreozzi. Felice e rilassato, il pilota di Macerata, a sua volta campione italiano della Moto2 nel 2011, non mostra nessuna emozione e soprattutto non ha nessun timore reverenziale nei confronti della categoria maggiore, che affronterà per la prima volta e dopo aver corso un solo anno in Stock 1000.
Alessandro il prossimo anno correrai in Superbike, ma la cosa non sembra preoccuparti.
«La Superbike era il mio obiettivo sin da quando ho iniziato a correre e prima o poi doveva arrivare. E’ arrivato quest’anno e quindi sono molto contento di poter correre in una categoria così prestigiosa, con piloti che sono degli autentici campioni. Conosco bene il mio team e sono felice di essere rimasto con loro. Un fattore che mi da molta serenità».
La Kawasaki Evo l’hai già provata a Jerez a fine 2013.
«Sì e mi è piaciuta subito moltissimo. Va più forte rispetto alla Stock e mi ci sono trovato a mio agio. Forse perché ho corso due anni in Moto2, vale a dire con una moto che non è di produzione, ma posso affermare di essermi trovato meglio sulla Evo che non sulla Stock 1000. Certo mi dovrò abituare a correre due gare in un solo giorno, ma sto facendo uno specifico allenamento sulla resistenza e mi farò trovare pronto sin dalle prime due gare in Australia. Forse all’inizio mi sembrerà strano vedere in pista con me Melandri o Sykes, ma una volta abbassata la visiera tutti gli altri piloti saranno solo avversari con i quali lottare».
Quali sono i tuoi obiettivi?
«Mi piacerebbe combattere per le posizioni che contano nella Evo. All’inizio non starò certo a confrontarmi con le Superbike, anche se sono curioso di vedere quale sarà il nostro reale gap nei confronti di quelle moto. Aspettiamo di vedere con quali gomme correremo e penso che solo dopo le prime due o tre gare potremo vedere quanto siamo distanti da loro».
Donato Pedercini
Sia Andreozzi che Scassa non rappresentano delle novità per il patron Donato Pedercini, pronto ad affrontare la nuova esperienza della Evo.
Donato ti piace questa nuova categoria? Potrà far diminuire la distanza tra i team privati e quelli ufficiali?
«La Evo mi piace e ritengo dia più possibilità a noi privati rispetto alle Superbike, che hanno raggiunto una tecnologia sofisticata ed al di fuori delle disponibilità economiche dei team privati. Dovremo vedere però come cambieranno i regolamenti nel 2015, quando anche i team ufficiali dovranno correre in questa classe. Penso che il punto critico sarà rappresentato dall’elettronica, un fattore difficilmente controllabile che potrebbe fare molta differenza. Confido però nella volontà di Dorna di rendere questo nostro campionato combattuto ed accessibile a più squadre possibili. Intanto siamo passati da 20 piloti in griglia a 25 o addirittura a 27, se verrà concessa alla Bimota la possibilità di iscriversi al campionato. Un dato molto positivo per il nostro campionato».
La tua squadra compie 22 anni, 17 dei quali trascorsi in Superbike. Quando hai iniziato questa bellissima avventura avresti immaginato di arrivare a questo punto?
«Sinceramente no. Abbiamo creato il team Pedercini per consentire a Lucio di correre nelle migliori condizioni possibili in GP500, ma non pensavo che un giorno saremo stati uno dei team più longevi della Superbike. Per fortuna nel tempo i miei due figli Ivan e Lucio mi hanno affiancato e stanno diventando loro i veri gestori del nostro team. Grazie a loro la nostra storia spero possa continuare ancora per molto tempo».
Una bella realtà del nostro motociclismo che ha sempre puntato sui giovani e che continua a farlo, specialmente nella Stock 1000, dove negli ultimi due anni il team Pedercini ha raccolto il frutto di tanti anni di lavoro. Bryan Staring nel 2012 e Mercado e Savadori lo scorso anno, hanno regalato grandi soddisfazioni a Donato ed alla sua squadra, salendo varie volte sul gradino più alto del podio. E per continuare ad essere uno dei team di riferimento della Stock 1000 che nel 2014 Pedercini schiererà una squadra composta da ben quattro piloti, tutti giovani e promettenti. Tre new entry ed una conferma. Sono entrati a far parte del team l’ungherese Balazs Nemeth, proveniente dal mondiale Superport, il francese Romain Lanusse che ha già corso con la Kawasaki in Stock lo scorso anno e lo spagnolo Javi Alviz, al debutto in questa categoria dopo che nel 2013 si è laureato campione di Spagna della Cup Stock Extreme 1000. Logica conferma quella di Savadori, che nel 2013 ha vinto la gara di Monza ed ha ottenuto il quinto posto nella classifica del campionato, ma soprattutto ha mostrato spesso di avere del talento.
Lorenzo Savadori
Lorenzo per te stessa moto e stesso team, ma obiettivi più ambiziosi rispetto agli anni precedenti. «Sì, quest’anno parto per fare meglio degli ultimi due, nei quali ho corso in Stock ed ho ottenuto sempre il quinto posto della classifica finale. Punto alle prime tre posizioni, che significa stare sempre nelle prime posizioni in gara e lottare sempre per il podio. So che ce la posso fare e che un grande team ed un’ottima moto me lo consentiranno».
L’anno scorso tre podi, ma anche tre cadute che hanno forse compromesso la tua stagione.
«Quella passata è stata senza dubbio una bella stagione nella quale ho imparato molto, soprattutto dai miei errori. Penso sia normale per un pilota giovane commetterne alcuni, però ho capito che devo affrontare le gare con una concentrazione ed una mentalità differenti se voglio lottare per il titolo. Sono molto felice di essere rimasto in questa squadra e non vedo l’ora di tornare in pista a breve a Jerez, per due importanti giornate di test».
Sì perché ormai è finalmente tempo di tornare in pista. Il team Pedercini, assieme a tutti i team Kawasaki Evo e Superbike ed al team Ten Kate Honda, effettuerà due giorni di prove il 5 e 6 febbraio sulla pista di Jerez in Spagna, dopo di che chiuderà le moto nelle casse per poterle spedire in Australia. Inizia un’annata importante per la squadra italiana, una stagione per affrontare la quale il team Pedercini si è preparato come non mai, potenziando non solo la sua struttura tecnica, ma anche quella del marketing e della comunicazione. Un nuovo logo ha fatto la sua comparsa sulle divise e sulle moto ed è stata incrementata la presenza sui social networks. Siamo certi che anche quest’anno saranno in tanti a seguire con stima e simpatia Donato e la sua squadra.
grande e coraggioso Pedercini
Complimenti, alla vostra tenacia, complimenti alla volontà di questo team famiglia che riesce sempre a superare qualsiasi difficoltà.
Grande Donato, grandi tutti Voi.
Un saluto particolare al giovane meccanico "Adriano" mi raccomando sempre in forma.
Bye
Go Luca
GOOOOOO LUCA, GOOOOOO!!!