intervista

Marinelli: I test Ducati e la dinamica dell'incidente di La Marra

- Abbiamo incontrato Ernesto Marinelli appena arrivato al Nurburgring. Ci è apparso stanco e provato dall’incidente di Eddi La Marra, che lui ha vissuto attimo per attimo, dalla caduta all’intervento chirurgico | C. Baldi, Nürburgring
Marinelli: I test Ducati e la dinamica dell'incidente di  La Marra


Cosa è avvenuto martedi mattina a Misano?
«Eddi è caduto martedi mattina, all’inizio del secondo giorno di test. Dopo un giro di pista per controllo siccome la sera prima era piovuto, era tornato al box e dopo una pausa di cinque minuti era rientrato, ma è caduto alla Rio, la curva che precede la Quercia. Dai box abbiamo avvertito la caduta. L’impressione è che abbia messo le ruote sul cordolo, che poteva essere ancora umido, visto che era piovuto durante la notte. Un commissario di pista che ha visto l’incidente, ha detto di averlo visto fare un high side che lo ha proiettato in alto per poi cadere davanti alla moto, battendo la testa. Dai dati della moto abbiamo potuto vedere che Eddi stava facendo un giro del tutto normale ma ad un certo punto lo spin posteriore ha avuto un picco inusuale, come se avesse trovato un punto privo di aderenza».

I soccorsi sono stati immediati?
«Eddi è stato trasportato immediatamente al centro medico dove abbiamo visto i dottori alquanto allarmati e che prontamente hanno chiamato l’elisoccorso da Cesena riscontrando subito un forte trauma alla testa. Dopo circa 10-15 minuti dalla caduta, Eddi aveva ripreso conoscenza, parlava e si ricordava dell’incidente che era un segno positivo. I dottori lo hanno prontamente preparato per il trasporto per fare una Tac e definire la lesione. La prima Tac ha evidenziato due traumi, uno più piccolo ed uno maggiormente esteso. Purtroppo la seconda TAC, effettuata dopo 5 ore per controllare l’evolversi della situazione, ha evidenziato che mentre il primo ematoma era rimasto costante, il secondo sembrava piu’esteso. Da qui la necessità dell’ intervento chirurgico per eliminarlo».

I comunicati parlano di un intervento perfettamente riuscito.
«Sì i medici hanno affermato che l’intervento è andato bene, ma la situazione va tenuta sotto controllo in quanto non è stato certo un intervento di poco conto e sarà importante che il decorso post operatorio vada bene e sia senza complicazioni. Ora il pilota è tenuto in coma farmacologico, come da prassi in questi casi e dalle ultime informazioni di oggi la situazione si mantiene stabile. Ovviamente i medici non si sbilanciano e quindi dobbiamo aspettare le 72 ore necessarie al decorso post operatorio ed anche i giorni seguenti per sapere come si evolve la situazione e per avere un responso più dettagliato. Tutti i nostri pensieri sono rivolti a Eddi e speriamo con tutto il cuore che la situazione evolva al meglio».

Sino a quel momento come erano andati i test?
«Difficile pensare ai test in queste circostanze, ma quello che abbiamo provato ha dato feedback positivi. Eravamo a Misano a pieno organico, con Canepa, La Marra, Badovini e Checa assistiti dai tecnici del test team Ducati. Siamo intervenuti sulla distribuzione dei pesi ed il lavoro svolto ha dato esiti promettenti. Abbiamo cercato di centralizzare il peso e le indicazioni sono state positive tanto che continueremo su questa strada. Checa ha girato subito su tempi molto interessanti, anche se il nostro obiettivo non era certo quello di fare dei tempi record, e le nuove soluzioni gli sono piaciute».

Un test positivo anche in funzione di questo weekend del Nurburgring?
«Le nuove soluzioni richiederanno ancora un po’ di tempo per essere portate in gara ma arriviamo al Nurburgring dopo due giorni di lavoro importanti: dopo un mese di stop, i nostri piloti sono apparsi già in forma e pronti a dare il massimo e quindi siamo fiduciosi per le prossime gare».

  • Pacco1198
    Pacco1198, Genova (GE)

    Stiducatti

    Sicuramente non ne so a sufficienza per sentenziare soluzioni ma credo che una altezza o uno spigolo diverso, un minimo di pendenza, oppure un materiale più abrasivo, che non diminuirebbe il grip ma che influisse negativamente sul consumo delle gomme, qualcosa insomma che ne "sconsigli" l'utilizzo.
    Sono sicuro che qualcosa si potrebbe fare.
    Giusto per fare un esempio; anche la caduta di Marquez al mugello mi fa venire il "sospetto" (da incompetente) che sia stata dovuta alla ricerca di una traiettoria troppo estrema, lo scollino è cieco e a quelle velocità...
  • Pacco1198
    Pacco1198, Genova (GE)

    altri tempi

    Lo stile del povero Tomizawa era guidare (impostare intendo) già al limite del cordolo; la sua guida (se ricordo bene) era "più esasperata" rispetto ai concorrenti; questo gli ha permesso di vincere e piazzarsi in qualche gara, e a cadere in qualche altra.
    Quello che ho provato a dire è che il cordolo non può essere usato di routine, perchè un errore di pochi cm e sei sull'erba con le conseguenze del caso.

    Caro Mario nessuno qui vuol fare il saggio ma solo esprimere opinioni personali relativamente al pericolo che corre accanto a chiunque usi una moto.
    Tutti i piloti danno il massimo ma dimentichi che non tutti i piloti sono uguali o hanno gli stessi mezzi meccanici o le stesse capacità di messa a punto; qundi, a volte, per emergere devi metterci del tuo (non lo dico io ma fior di piloti e tecnici) e, visto che tutti i piloti danno il massimo, sfruttano al meglio i propri mezzi l'unico margine (o il più semplice) diventa spostare il limite di rischio.
    Prova, dall'alto della tua conoscenza, a spiegare perchè con l'acqua vengono fuori piloti che con l'asciutto navigano nelle seconde fila (in molti auspicano gare bagnate per ottenere buoni risultati).
    Ora lo stesso accade con l'elettronica che livella troppo il polso a discapito del manico e dell'esperienza.
    Non è più soltanto una questione di "manetta" ti nomino Scwhantz, come esempio, che metteva una pezza alla palese inferiorità tecnica.
    L'abuso (e sottolinero abuso) di utilizzo del cordolo è concesso dall'elettronica, non devi rifare tutti i circuiti; i cordoli sono sempre stati utilizzati in situazioni straordinarie o per errore, ma un conto è finirci sopra un altro è prenderli di mira o, peggio ancora, doverli utilizzare obbligatoriamente per fare i tempi.

    Tutto qui, un concetto piuttosto elementare; dovresti riuscire a capirlo.
    e comunque si, la matematica dice che se uno arriva a un secondo tira meno di uno che arriva a un decimo pur tirando tutti e due al massimo, sarebbe come dire che uno che va a 295 kmh tira meno di uno che va a 300; tutti e due vanno fortissimo ma uno dei due "tira" meno. Non è un'opinione, è un fatto.
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