SBK. Jonathan Rea vince Gara2 ad Assen
Gara2
Se la prima gara era stata caratterizzata dalle mutevoli condizioni atmosferiche, la seconda invece si è giocata molto sulla scelta delle gomme. La pista infatti non era completamente asciutta e soprattutto il cielo di Assen era sempre grigio e pieno di nuvole. Tra i piloti delle prime file la maggior parte ha optato per gomme slick ad eccezione di Smrz, Haslam, Camier ed Hopkins che hanno scelto una intermedia all’anteriore. Un solo pilota ha deciso di partire con due gomme da pioggia : Carlos Checa.
In gara non ha piovuto e la pista è andata via via asciugandosi. Diciannovesimo al termine del primo giro (partiva in seconda fila), il pilota del team Althea ha poi deciso di rientrare ai box per sostituire gli pneumatici. La sua gara è di fatto terminata lì, visto che rientrava in pista con un giro di distacco per terminare poi all’ultimo posto senza raccogliere punti.
La seconda manche è stata vinta da Rea che a tre giri dalla fine ha superato Guintoli per andare a concludere al primo posto con quasi tre secondi di vantaggio sul francese. La gara era stata dominata nelle fasi iniziali da Smrz che ha condotto in testa per ben diciassette giri prima di farsi superare prima dal suo compagno di squadra Guintoli e successivamente anche da Rea. Kuba sembrava potesse comunque concludere sul podio, ma purtroppo Aitchinson che stava per essere doppiato dal pilota ceco, non ha visto le bandiere blu che gli segnalavo l’arrivo di Smrz alle sue spalle ed ha costretto il pilota Ducati a mettere le gomme sull’erba sintetica. Lunga scivolata e tanta paura per Kuba che però si è rialzato senza danni.
E’ andata peggio per un altro pilota del team Effenbert e parliamo di McCormick la cui caduta gli ha causato un ematoma periorbitale ed una frattura ad un dito della mano destra. Il pilota canadese non è stato l’unico a terminare la sua gara con una caduta. Sono purtroppo scivolati anche Zanetti, Canepa, Davies e Berger.
Rea ha vinto sulla pista di casa anche grazie all’esperienza del suo team nell’interpretare il mutevole clima olandese. Dopo la vittoria in gara uno altra bella prova di Guintoli che ha ceduto a Rea solo nel finale. Melandri ha terminato la gara in quarta posizione precedendo in volata e per soli 124 millesimi il compagno di squadra Leon Haslam. Sykes, bloccato da un problema meccanico in gara uno, questa volta ha portato a termine la sua gara, anche e solo al sesto posto. Badovini è settimo e precede Biaggi.
Max ha l’alibi di una partenza dalla quinta fila, ma alla fine grazie ai due piazzamenti odierni ed all’errore di valutazione di Checa torna in vetta alla classifica del campionato anche se con un solo punto sullo spagnolo. Giugliano ha lottato molto all’inizio proprio con il Corsaro, cercando di aiutare il suo compagno di squadra, ma da metà gara in poi Biaggi è stato irraggiungibile per Davide che torna a casa con il suo primo podio mondiale.
Fabrizio conclude al decimo posto un weekend finalmente positivo. Delude ancora una volta Aoyama tredicesimo dietro a Salom e davanti a Camier, penalizzato dalla scelta delle gomme. Conquista un punticino il più giovane pilota della Superbike, l’argentino Tati Mercado.
Checa alla fine della gara aveva le mani dei capelli e si è assunto tutta la responsabilità per una scelta azzardata che gli ha fatto perdere tutto il vantaggio accumulato nelle precedenti gare. Dopo la caduta di gara uno a Phillip Island Carlos accusa un'altra battuta d’arresto. E la prossima gara si corre a Monza. Il Corsaro sogghigna sotto i baffi.
Cassifica
Assen - SUPERBIKE - Race 2
1. Jonathan Rea (Honda World Superbike Team) Honda CBR1000RR 36'45.936
2. Sylvain Guintoli (Team Effenbert Liberty Racing) Ducati 1098R 36'48.755
3. Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 36'58.574
4. Marco Melandri (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 36'58.698
5. Leon Haslam (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 36'58.700
6. Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) Kawasaki ZX-10R 37'06.329
7. Ayrton Badovini (BMW Motorrad Italia GoldBet) BMW S1000 RR 37'22.253
8. Max Biaggi (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 37'23.683
9. Davide Giugliano (Althea Racing) Ducati 1098R 37'27.286
10. Michel Fabrizio (BMW Motorrad Italia GoldBet) BMW S1000 RR 37'29.866
11. John Hopkins (Crescent Fixi Suzuki) Suzuki GSX-R1000 37'43.451
12. David Salom (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 38'18.529
13. Hiroshi Aoyama (Honda World Superbike Team) Honda CBR1000RR 38'19.512
14. Leon Camier (Crescent Fixi Suzuki) Suzuki GSX-R1000 36'50.679
15. Leandro Mercado (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 36'51.166
16. Mark Aitchison (Grillini Progea Superbike Team) BMW S1000 RR 37'03.892
17. Carlos Checa (Althea Racing) Ducati 1098R 37'08.183
RT. Lorenzo Zanetti (PATA Racing Team) Ducati 1098R 34'19.554
RT. Jakub Smrz (Liberty Racing Team Effenbert) Ducati 1098R 30'10.158
RT. Chaz Davies (ParkinGO MTC Racing) Aprilia RSV4 Factory 18'38.070
RT. Maxime Berger (Team Effenbert Liberty Racing) Ducati 1098R 18'42.162
RT. Brett McCormick (Liberty Racing Team Effenbert) Ducati 1098R 15'33.182
RT. Niccolò Canepa (Red Devils Roma) Ducati 1098R 12'21.167
Gara1
E’ stata una gara incredibile con mille colpi di scena dal primo giro della prima manche all’ultima curva della seconda. Una gara spezzata in due dalla pioggia che è iniziata a cadere nel corso del nono giro. Melandri e Smrz, rispettivamente primo e terzo, sono scivolati e a quel punto alla direzione di gara, resasi conto che la pista era bagnata, non è restato altro da fare che interrompere la corsa con la bandiera rossa.
La prima partenza aveva visto Sykes scattare come un fulmine dalla pole position e condurre la gara sino a quando il motore della sua Kawasaki non ha deciso di porre fine alla cavalcata solitaria di Tom verso la vittoria. La pista era ancora umida in alcni punti e anche per questo alle spalle di Sykes si era formato un gruppone composto da Haslam, Smrz, Melandri, Guintoli, Checa, Davies e Rea. Biaggi prima dell’interruzione era tredicesimo. Partito bene, il Corsaro si era trovato a centro gruppo e dopo aver recuperato ancora alcune posizioni sembrava aver interrotto la sua rimonta al tredicesimo posto. Nel gruppo di testa Rea iniziava il suo rodeo con la sua Honda che cercava in tutti i modi di disarcionarlo senza per fortuna riuscirci.
Dopo la bandiera rossa la gara riprendeva e secondo il nuovo regolamento la prima parte era servita solo a stabilire la griglia di partenza della seconda. Melandri riusciva a ripartire, mentre Smrz prendeva il via dai box in quanto i suoi tecnici non erano riusciti a sistemargli la moto in tempo. La pista era non solo bagnata ma molto scivolosa e lo dimostrava subito Camier che cadeva incredibilmente nel giro di ricognizione. Al secondo via Haslam si portava in testa e nell’arco di pochi giri metteva tra se ed i suoi inseguitori un distacco di quasi otto secondi. Ma la speranza di Haslam di dare la prima vittoria mondiale alla BMW si infrangeva al terzo giro con una lunga scivolata. Prima di Leon erano caduti Rea e Hopkins ed era subito chiaro che sarebbe stata una gara ad eliminazione. Al quarto giro scivolava Davies ed al quinto era la volta di Zanetti che però rientrava in pista.
Caduto Haslam era Checa a condurre le danze, ma dopo pochi giri Badovini raccoglieva la bandiera BMW e riportava una S1000RR in testa alla gara. Si riaccendeva la speranza nei box della casa tedesca, ma a due giri dalla fine anche Ayrton era autore di una caduta che consentiva a Checa di riportarsi in testa in un gruppo che si giocava il podio ed era composto oltre che dallo spagnolo anche da Giugliano, Guintoli, Laverty e Biaggi. Max nella seconda manche si era portato da subito nel gruppo di testa e sembrava poter ambire al podio. Negli ultimi due giri però era Guintoli a girare più forte di tutti e a portarsi in testa davanti a Checa e Giugliano, mentre Laverty passava Biaggi. Nell’ultimo giro Guintoli allungava su un irriverente Giugliano che nell’ultima esse superava il compagno di squadra e saliva sul secondo gradino del podio. Terzo posto per Checa e quarto per Biaggi che superava Laverty. Ottimo sesto Fabrizio, primo pilota BMW anche perché Melandri nella seconda manche ha avuto problemi con la moto e non è mai riuscito ad agganciare i piloti del primo gruppo. Buono l’ottavo posto di Canepa che ha preceduto proprio Melandri e Mercado alla sua prima gara in Superbike sotto la pioggia.
Zanetti chiudeva al quattordicesimo posto portando a casa due punti nonostante la sua scivolata. E’ stata la gara della prima vittoria per il team Effenbert Liberty e del primo podio di Giugliano, ma è stata anche la gara delle occasioni perdute per la BMW che per ben due volte aveva sperato in una vittoria che sarebbe stata storica.
Classifica
Assen - SUPERBIKE - Race 1
1. Sylvain Guintoli (Team Effenbert Liberty Racing) Ducati 1098R 18'38.395
2. Davide Giugliano (Althea Racing) Ducati 1098R 18'41.028
3. Carlos Checa (Althea Racing) Ducati 1098R 18'41.426
4. Max Biaggi (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 18'42.322
5. Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) Aprilia RSV4 Factory 18'42.769
6. Michel Fabrizio (BMW Motorrad Italia GoldBet) BMW S1000 RR 18'49.754
7. Jakub Smrz (Liberty Racing Team Effenbert) Ducati 1098R 19'04.807
8. Niccolò Canepa (Red Devils Roma) Ducati 1098R 19'15.957
9. Marco Melandri (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 19'28.291
10. Leandro Mercado (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 19'47.242
11. Maxime Berger (Team Effenbert Liberty Racing) Ducati 1098R 19'50.155
12. Hiroshi Aoyama (Honda World Superbike Team) Honda CBR1000RR 19'52.383
13. David Salom (Team Pedercini) Kawasaki ZX-10R 20'05.414
14. Lorenzo Zanetti (PATA Racing Team) Ducati 1098R 19'33.081
15. Mark Aitchison (Grillini Progea Superbike Team) BMW S1000 RR 19'45.779
RT. Ayrton Badovini (BMW Motorrad Italia GoldBet) BMW S1000 RR 12'40.295
RT. Chaz Davies (ParkinGO MTC Racing) Aprilia RSV4 Factory 6'43.300
RT. Leon Haslam (BMW Motorrad Motorsport) BMW S1000 RR 4'16.738
RT. John Hopkins (Crescent Fixi Suzuki) Suzuki GSX-R1000 2'26.685
RT. Leon Camier (Crescent Fixi Suzuki) Suzuki GSX-R1000
RT. Jonathan Rea (Honda World Superbike Team) Honda CBR1000RR
E nel commento
DAmpyr
Riconfermo il mio commento che hai quotato.
Credi che l'Aprilia abbia cambiato moto? Quella è un missile
Hanno solo problemi con le gomme...e col freddo.