SBK. Le pagelle di Salt Lake City
Come avevamo previsto la tappa americana della Superbike è stata importante anche se non determinante. Importante perché dopo cinque round i valori in campo sono ben definiti, ma prima che si assegni il titolo di campione del mondo Superbike mancano ancora tante gare e nel mondiale delle derivate dalla serie come ben sappiamo i colpi di scena non mancano mai.
Indipendentemente dal vantaggio accumulato in classifica, Checa ha dominato un weekend nel quale quelli che dovrebbero essere i suoi più temibili avversari hanno accusato pesanti battute a vuoto e prestazioni incolori. Era facile prevedere che Checa al Miller Motorsports Park non avrebbe avuto avversari e cosi è stato. Questa volta la sfortuna non ci ha messo lo zampino e la Ducati del team Althea ha funzionato come un orologio, dopo che nella prima giornata di prove aveva fatto venire i sudori freddi ai tecnici della squadra di Genesio Bevilacqua, con due stop nello stesso turno di prove. Ma per fortuna dello spagnolo i problemi tecnici non si sono più ripetuti ed al resto ci ha pensato lui.
Alcuni big hanno deluso, ma nel contempo l’appuntamento di Salt Lake City ha definitivamente consacrato tra i top rider della categoria sia Laverty che Badovini, ci ha mostrato un grintosissimo (quanto sfortunato) Fabrizio ed ha salutato il ritorno di Guintoli che, ripresosi dagli infortuni, da ora in avanti sarà tra i protagonisti di questo mondiale. Inoltre nel weekend forse più nero del team Castrol Honda ha brillato la classe di Johnny Rea che in gara due ci ha regalato un duello d’altri tempi con Badovini e Sykes. Honda e Kawasaki non decollano, ma i due piloti inglesi riescono a metterle di traverso e a far fumare le Pirelli. Uno spettacolo che da solo valeva il prezzo del biglietto. E a proposito di biglietti, speriamo che quelli di Misano non siano troppo cari perché sarebbe bello vedere gli spalti del Misano World Circuit pieni di gente.
Ecco i nostri voti ai numerosi protagonisti delle due gara a stelle e strisce.
Carlos Checa – Siamo sempre più convinti che Carlos non sia mai stato così forte. Un mix di esperienza, classe e coraggio, condito con tanta voglia di vincere. A questo aggiungiamo anche una squadra che non sbaglia quasi nulla e poi chiediamoci chi può scippare il mondiale al pilota del team Althea. In gara uno non era partito benissimo, ma si è fatto largo a spallate per poi imporre il suo ritmo insostenibile per chiunque. In gara due è stato perfetto dall’inizio alla fine. Sei vittorie in dieci gare con quattro Superpole su cinque. Un marziano. Ora abbiamo finalmente capito il perché del ritiro della squadra ufficiale Ducati : sarebbe stato troppo imbarazzante prendere simili paghe da un team privato. Voto 10 e lode
Max Biaggi – Non si può certo dire che quest’anno Max sia fortunato. Non sappiamo chi abbia sbagliato tra lui e Rea in gara uno, ma di fatto la casella di Biaggi dice zero punti. Acciaccato (la botta nella caduta è stata forte, una costola incrinata ed una mano dolorante) e sconsolato, il pilota dell’Aprilia ha cercato di portare a casa più punti possibili nella seconda manche ed il suo terzo posto serve per dare un po' di morale a lui e alla sua squadra. L’anno scorso tra Monza e Salt Lake City, Biaggi aveva raccolto 100 punti, quest’anno ne ha conquistati solo 44. Ora la lotta per il titolo si fa davvero dura. E’ il momento di smentire chi afferma che Max non abbia abbastanza grinta e determinazione. Serve un'impresa per confermarsi campione del mondo e da lui ce l’aspettiamo. Voto 8
Leon Camier – Beata gioventù. Classe e coraggio non mancano al giovane pilota dell’Aprilia che però commette ancora troppi errori. Probabilmente se la pista fosse stata bagnata come nella giornata di domenica, Checa avrebbe fatto tanta fatica per riuscire a tenersi alle spalle il lungagnone dell’Aprilia, che torna comunque a casa con un secondo e un quarto posto. Poter disporre di un’Aprilia ufficiale non è cosa di tutti i giorni e Leon non deve e non può farsi scappare questa grande occasione. Voto 8
Jakub Smrz – Ecco un altro pilota discontinuo, capace di prestazioni esaltanti e di prove anonime. In America Kuba ha ripetuto gli stessi risultati conseguiti a Donington, ma nelle due gare di Assen e Monza ha racimolato la miseria di 13 punti. Fantastica la sua prima gara quando ad un certo punto ha acceso il turbo per salire sul secondo gradino del podio. Nella seconda manche è stato autore di un ennesima partenza al rallentatore che ha condizionato tutta la sua gara. Il mondiale è irraggiungibile, ma siamo certi che per il pilota della Repubblica Ceca la prima vittoria in Superbike non sia così lontana. Voto 7,5
Sylvain Guintoli – Una stagione rovinata da una terribile caduta nei primi giri della prima gara della stagione. Peccato. Guintoli è un pilota estremamente costante che lo scorso anno al debutto in Superbike, è riuscito ad andare sempre a punti. E’ veloce sull’asciutto come sul bagnato e quest’anno avrebbe davvero potuto rappresentare un’alternativa ai big di questa categoria. Cosa sia in grado di fare lo sta dimostrando ora, che le fratture e le ferite sono guarite. Bentornato Sylvain! Voto 7,5
Eugene Laverty – La rivelazione di Monza ha saputo limitare i danni e con un quarto ed un quinto posto ha reso meno amara una giornata alquanto grigia per la casa dei tre diapason. Eugene si sta dimostrando davvero bravo e quando serve sa anche stringere i denti. Si conferma al quarto posto nella classifica piloti. Non male per un debuttante. Voto 7
Marco Melandri – Sedici punti in due manche sono troppo pochi per chi ambisce al titolo mondiale. Marco ne è consapevole e siamo certi che farà di tutto per rifarsi già a partire dalle prossime gare di Misano. Evidentemente la pista del Miller non gli è piaciuta ed il pilota di Ravenna non è mai riuscito a sistemare al meglio la sua R1. Nulla è perduto, ma con un Checa così non sono tollerate altre battute a vuoto. Voto 5
Ayrton Badovini - Una stagione in crescendo per il pilota del team BMW Italia che sullo slancio di Monza ha conquistato due ottimi piazzamenti anche a Salt Lake City. In gara due è stato uno spettacolo vederlo lottare con Rea e Sykes per poi superarli entrambi. Primo pilota BMW in entrambe le manche, Ayrton è ormai pronto per lottare stabilmente nella top ten. Meno di due anni fa per tenersi in allenamento faceva qualche gara nel mondiale endurance. Strano il destino vero? Bravo il team BMW Italia a credere in lui. Un problema in più per il milionario team ufficiale tedesco. Voto 7,5
Johnny Rea – Era arrivato in America con largo anticipo per poter provare per due giorni sulla pista del Miller Motorsports. Visti i risultati avrebbe fatto meglio a restare a casa qualche giorno in più. Cade assieme a Biaggi in gara uno e poi visto che non può fare di meglio ci regala emozioni, derapate e sorpassi al limite nella seconda gara, mostrandoci il significato delle parole padronanza della moto e incoscienza. Un salto indietro nel tempo quando lui e Sykes si prendevano a sportellate nel British Superbike. Per il prossimo anno speriamo scelga una moto migliore perché con il suo talento potrebbe ambire a ben altri risultati. A meno che la Honda non se lo porti in GP. Funambolo. Voto 6,5
Michel Fabrizio – Michel si esalta nelle avversità e ne abbiamo avuto un’ulteriore prova qui in America. Una brutta influenza lo ha debilitato nelle prove ed in gara, dove poi, come se non bastasse, Xaus lo ha anche buttato in terra. Come se niente fosse successo nella seconda manche Michel ci ha fatto vedere di che pasta sia fatto ed il suo quinto posto non rende merito ad una gara eccezionale, tutta grinta e sorpassi. Dove sarebbe ora se avesse corso sempre così quando poteva disporre di una Ducati ufficiale? Voto 8
Il circus del mondiale Superbike ritorna ora in Europa per scaldarsi al sole di Misano Adriatico dopo le rigide temperature degli Stati Uniti. Un appuntamento da non perdere per tutti gli appassionati del campionato più spettacolare del mondo.
golgrake
Pista...
E il pubblico???????
Dov'era??????
Ho visto qualche immagine e saranno stati 4 gatti!!!
Come si fa a correre così???
Che triste...
Ora mi chiedo: a che serve andare a correre in America e avere così poco seguito???
Queste gare sono forse campagne di avvicinamento a questo mercato per gli Americani???