Premier Trophy. Recensito casco da strada vintage
Premier Trophy, ospite di questa puntata di Recensito è un casco che riprende lo stile e le forme dei caschi degli anni 70, ma ovviamente risponde alle norme di sicurezza moderne. La calotta esterna è stampata in una struttura multi assiale denominata DCA, composta da carbonio, dyneema e fibre aramidiche, amalgamate con resina epossidica. Ma del Trophy c'è anche la versione "total carbon".
Anche le imbottiture interne sono in perfetta sintonia con lo stile del casco. Le rifiniture sono in pelle sintetica. Le imbottiture delle guance, anch’esse rifinite in similpelle, sono removibili, mentre il cinturino dispone di chiusura a doppio anello. Vi facciamo notare che non solo i guanciali sono removibili però ma anche il resto dell'imbottitura anche se l'operazione di rimozione è da effettuare con cura.
Interessante sapere che esiste la versione PK U9BM che ha tre bottoni sulla parte superiore della calotta ai quali si può fissare il classico vfrontino parasole (fornito insieme al casco) o una visiera lunga (venduta a parte come optional). È inoltre disponibile come accessorio la visiera dark a 3 bottoni.
Importantissimo sottolineare che il Ttrophy ha superato il test SHARP con 4 stelle.
Le taglie vanno dalla XS alla XL ed è disponibile in 3 versioni in carbonio (due con grafica e una monocolore),undici varianti grafica, 5 versioni monocolore e la versione mono PK U9BM. Il prezzo al pubblico del Trophy iva inclusa e di € 339 per il carbonio con grafica; € 319 per il carbonio senza grafica, di € 269 nelle versioni con grafica e di € 249 per la proposta monocolore.
Per maggiori informazioni potete visitare il sito www.premier.it
Non vedo però prese d'aria su mentoniera e sulla parte posteriore, quindi come si comporta questo casco durante il periodo per esempio estivo?
Ho fatto questo acquisto dopo avere valutato gli altri (pochi) concorrenti che questo casco ha nel suo segmento diciamo di vintage integrali. Il casco dal vivo mi è subito piaciuto da un punto di vista estetico perché:
- ha una bella forma semplice ma studiata, dei particolari interessanti come le rondelle che fissano i perni della visiera lavorati dal pieno
e dal punto di vista funzionale, in quanto:
- riesco agevolmente ad infilare gli occhiali da vista e da sole a differenza dell'amico MotoRoberto che ha commentato prima di me, probabilmente dovuta sia alla forma delle stanghette che magari alla stessa conformazione della testa;
- gli interni li ho trovati subito comodi e non costrittivi;
- la pioggia non passa nel casco in quanto la visiera una volta chiusa fa comunque tenuta con la guarnizione superiore;
- la penetrazione aereodinamica è più che sufficiente, pensavo peggio considerata la forma tradizionale e il fatto che sono sempre stato abituato bene, venendo da un x-lite da pista e poi da uno shoei nxr che a 150 sembri quasi fermo;
- la visibilità è ampia, direi meglio di alcuni caschi moderni;
- mi sembra un casco vintage ma un po' più sicuro degli altri, anche se spero di non fare mai il test, considerato lo spessore che c'è alle tempie e la distanza della mentoniera dalla bocca.
Io mi ci sono trovato subito, forse suggestionato dalla purezza estetica che mi ha influenzato favorevolmente, ma i motivi sono abbastanza soggettivi e quindi non per forza condivisibili. Oltre alle caratteristiche di cui ho accennato, mi piace il fatto che puoi chiudere e aprire la visiera regolandola come ti pare, senza scatti che ti impongono una certa posizione, mi piace l'areazione del casco anche a visiera chiusa e proprio per il motivo che invece non piace a chi ha commentato prima di me, ma c'è da dire che io giro solo con la stagione calda.
E' vero, i bottoni sono piuttosto duri da chiudere, seguirò il consiglio dello svitol e poi, sopra una certa velocità, diciamo 120 km/h con moto senza cupolino, senti il casco che ti si alleggerisce un po' in testa e comincia a tirare all'altezza del cinturino. Non è un casco da pista ovviamente e quando avverto questo fenomeno penso agli eroi del motociclismo come phil read o il grande ago che con caschi del genere si permettevano di andare come sappiamo.