Schuberth S3: lo abbiamo provato per oltre 2.500 km!
La scelta di un casco non è mai banale. Il casco è un elemento vitale per la nostra sicurezza ma è anche un vero e proprio compagno di viaggio dal quale dipendeno il nostro comfort di marcia, la sicurezza e il piacere di guida. Per questa ragione molti di noi motociclisti ne posseggono più di uno, in relazione all'uso di moto diverse o semplicemente in ragione del differente impiego del momento.
Per estremizzare: da una parte abbiamo la pista e quindi la necessità di avere un casco con certe caratteristiche che non andremo certo a chiedere al modulare che magari abbiamo comprato per i viaggi o le gite fuori porta o, a maggior ragione, per fare una puntata sullo sterrato. C'è però una via di mezzo o, meglio, una soluzione che non impone rinunce se non nei casi più limite, quella dei caschi sport-touring che si dichiarano in grado di assolvere a più di un compito: strada, viaggi e perché no, anche un uso piuttosto sportivo.
Tra questi c'è lo Schuberth S3, presentato a EICMA 2022 come il primo casco integrale della Casa tedesca ad essere omologato con la nuova – e particolarmente stringente – normativa ECE 22.06.
Abbiamo voluto utilizzarlo nel corso del nostro long test degli pneumatici Anlas Viento Turismo che trovate qui, un test di 2.500 km trasversale per scenari, meteo, temperature e tipologie di strade che non ha lasciato praticamente nulla di irrisolto sul comportamento delle gomme del produttore turco ma che, parallelamente, ci ha permesso di condurre un vero e proprio hard-test dello Schuberth S3 sia per le premesse di cui sopra sia per la sfacciata... ruvidità del tester che ammette sinceramente fare sempre un uso piuttosto intenso dei prodotti in prova: in questo caso non più e non meno di come farebbe un normale motociclista che indossa un casco in un viaggio di oltre 2.500 km, per otto ore al giorno. Vediamo come è andata!
Come è fatto
Calotta in fibra di vetro prodotta con il procedimento proprietario Schuberth Direct Fibre Processing, che la combina con una speciale resina e la realizza in sottovuoto ad alta pressione, teso a massimizzare la resistenza agli impatti con uno spessore costante e controllato, unita a rinforzi in fibra di carbonio per ottenere sicurezza e contenimento del peso: questo il biglietto da visita dello S3 che presenta anche un sistema di ventilazione con due prese frontali (una dotata di filtro rimovibile), una superiore e due estrattori sulla parte posteriore del casco.
Per gli interni si fa ricorso a quanto abbiamo già visto nel modulare C5 del costruttore di Magdeburgo, lo Schuberth Individual Concept, che permette una personalizzazione degli interni con imbottiture in diversi spessori per adattare in modo specifico la calzata al proprio cranio. Non è banale, quante volte abbiamo provato caschi della misura corretta ma che “spingevano” fastidiosamente in un punto della fronte o della nuca, per esempio? A questa possibilità votata al massimo comfort si aggiungono le parti che aderiscono alla mandibola rimovibili in caso di emergenza, con chiare indicazioni esterne.
La visiera ha un meccanismo a scatti (con due appigli, sia a destra che a sinistra), ha la possibilità di restare aperta in posizione “città” ed è dotata di Pinlock 120, mentre con un semplice meccanismo a slitta si può far scorrere il la piccola visiera parasole interna.
Sul fronte della dotazione intercom, l'S3 è dotabile dell'interfono basato sul sistema SENA 50S con altoparlanti, antenna MESH, antenna radio FM e antenna Bluetooth già preinstallati. le caratteristiche del sistema parlano di un prodotto di alta gamma: la portata dichiarata è di 2 km all'aperto, c'è il controllo vocale multilingue e sono supportati Siri e Google Assistant.
Calotte, pesi, misure e prezzi
L'S3 è disponibile in tre colorazioni a tinta unita, oppure in 2 grafiche con 6 diverse combinazioni di colore. I prezzi variano: per le tinte unite sono necessari 579 euro, ad eccezione del Concrete grey che costa 599 euro, mentre le grafiche costano 649 euro.
Le misure variano insieme alle due calotte: per la calotta “piccola” ci sono le XS (53) - S (55) - M (57) e la L (59), mentre la calotta “grande” veste le XL (61) - XXL (63) e XXXL (65).
Il peso varia di conseguenza: le 53/55 pesano 1590g (1620g con gli accessori), le 57/59 sono 1610g (1640g con gli accessori) e, per finire, le 61/63/65 pesano 1790g (1820g con gli accessori).
Come Va
Sin dalla calzata l'S3 manifesta la cura con la quale è costruito: si apprezzano gli interni morbidi e la capacità di fasciare il cranio, il cinturino micrometrico protetto da un rivestimento e la doppia protezione del mento (rimovibile) per evitare l'ingresso di spifferi e rumori all'interno del casco.
Il nostro hard-test si è svolto per i primi 1400 km sul bagnato; non una cosa voluta, anzi: avremmo tranquillamente evitato alcuni tratti di vero e proprio nubifragio. In queste condizioni, a volte anche limite, l'S3 si è comportato magnificamente: mai un'infiltrazione d'acqua, né dalla parte superiore dalla visiera, né dal bordo inferiore del casco che anche dopo 4 o 5 ore di marcia sotto la pioggia presentava il profilo inferiore delle imbottiture perfettamente asciutte. Grazie all'ottima ventilazione e al Pinlock, non abbiamo mai visto un singolo appannamento della visiera. Veramente un comportamento “anfibio” da primo della classe.
In autostrada l'S3 è confortevole e silenzioso: ben bilanciato, non tende a sollevarsi se sottoposto a tensioni aerodinamiche e a velocità codice presenta un ottimo livello di isolamento. Molto ampio il campo visivo, un fattore determinante per la sicurezza. Dopo ore e ore in sella, e centinaia di chilometri macinati in autostrada, l'S3 non appesantisce il collo e non ci ha causato indolenzimenti di nessun genere, segno di un'ergonomia ben studiata e di un ottimo bilanciamento. Un appunto riguarda chi indossa occhiali: se, come chi scrive, usate una misura di casco decisamente aderente, infilare le stanghette degli occhiali potrebbe richiedere qualche acrobazia se le stesse stanghette sono molto flessibili, mentre se gli occhiali hanno una montatura più corposa l'operazione è più comoda.
Se dall'autostrada ci spostiamo sul misto di montagna, e magari ci trasferiamo in Sicilia dove le temperature valicano i 30° con facilità, oltre alle qualità già emerse troviamo anche l'efficacia del sistema di sistema di ventilazione che già dai 60 o 70 km/h è decisamente valido nel canalizzare un flusso d'aria sulla parte sommitale della testa, con un notevole contributo al contenimento delle temperature ed esaltazione del comfort e della sicurezza di guida. Sul misto e nelle curve si apprezza ancora di più la comodità dell'S3 e l'ampiezza del campo visivo, oltre al visierino parasole scorrevole che non interferisce con gli eventuali occhiali da vista.
Ultimo campo d'azione sul quale abbiamo voluto mettere alla prova l'S3 è stato la pista: non è un casco studiato per questo tipo di utilizzo, è bene ricordarlo, ma portare tra i cordoli del Circuito della Valle dei Templi il casco sport-touring di Schuberth è stato un po' come simulare quel comportamento di un motociclista che non frequenta abitualmente la pista e che non ha quindi un casco dedicato a quest'ambito. Insomma, il classico amatore che magari ha poca voglia di investire diverse centinaia di euro in un secondo o terzo casco che poi magari verrà utilizzato una volta l'anno. Dall'altra parte, l'uso ad alta velocità ci ha permesso di capire aspetti dell'S3 che su strada non possono emergere.
Diciamo subito che i grandi plus dell'ampio campo visivo e del buon sistema di ventilazione sono stati molto utili nel poter restare concentrati sul tracciato e aumentare il divertimento, tuttavia se dovessimo citare un limite evidenziato in quest'utilizzo per il quale l'S3 non è stato progettato citeremmo senza dubbio una resistenza al vento quando si gira la testa ad alta velocità maggiore rispetto a caschi più sportivi (tenete conto che a Racalmuto si toccano senza problemi a 230 km/h, per poi staccare in modo abbastanza profondo): nulla di che, ci si fa facilmente l'abitudine e non c'è un vero affaticamento dei muscoli del collo anche dopo 10 giri consecutivi, ma se paragoniamo nello stesso contesto un casco sviluppato per la pista, la differenza è avvertibile.
Per chi è lo Schuberth S3?
Dello Schuberth S3 abbiamo apprezzato le doti stradali e turistiche: Ottimi il comfort, la resistenza alla pioggia – che citiamo un'altra volta perché è stata una delle qualità che ci ha più colpito - e il bilanciamento; meno entusiasmante la sensibilità al vento laterale quando portato su un campo, la pista, per il quale non è progettato.
Questo vuol dire che, a nostro modo di vedere, potete farci quasi tutto: viaggi veloci con ogni condizione meteo, passeggiate, sparate sul misto ed estemporanee uscite in pista. Il casco sport-touring di Schuberth nel corso dei 2.500 km (molto abbondanti) del test ha mostrato inoltre una tempra robusta, dalla verniciatura ai meccanismi della visiera e delle prese d'aria, che ha resistito ai maltrattamenti a volte sadici del tester. Sotto questo aspetto l'unico appunto è che se calzate l'S3 allargando con molto vigore le guancette inferiori queste potrebbero talvolta uscire di qualche millimetro dalla una delle sedi posteriori, senza precludere sicurezza o comodità, tanto che in meno di 3 secondi è comunque possibile riposizionarle.
Maggiori informazioni
Casco in prova: Schuberth S3
Distanza coperta dal test: oltre 2.500 km
Terreno: autostrada, statali, città, pista
Meteo: variabile. Da 10° a 35°, da sereno a temporale
Abbiamo utilizzato
Casco: Schuberth S3
Giacca: IXON Jackal
Bè , devo dire che questo è in assoluto il migliore dei migliori, non sao gli altri modelli, questo era un top di gamma quando l'ho preso, ma credetemi, incredibile confort, insonorizzazione e stabilità alle alte velocità .
Cosniglio di provare questa marca.