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Barreda: "Oggi 1000km duri, con animali sulla pista e polizia contromano"

- Il pilota della Honda ci descrive le incredibili difficoltà della lunga tappa odierna. Sono davvero tante le insidie
Barreda: Oggi 1000km duri, con animali sulla pista e polizia contromano

Joan Barreda (Honda) è ormai fuori dai giochi per la vittoria finale, la sua gara è stata fermata dalla sfortuna, che in questa edizione per molti ha fatto rima con la salsedine vigliacca del Salar che ha arrostito parecchi motori. 
Lo spagnolo, che non deve più amministrare la sua corsa, sta ora dando il tutto per tutto per aiutare il suo compagno di team Paulo Goncalves, secondo in classifica alle spalle di Marc Coma (KTM).

Soprattutto, Barreda sta viaggiando a ritmi indiavolati, collezionando vittorie parziali e crono da primato. A Rosario (tappa 12) è arrivato secondo a meno di due minuti dal vincitore Toby Price (KTM).

Barreda racconta le difficoltà della tappa, della lunghezza mostruosa di 1024 km con partenza dal bivacco alle 4.50 ora locale. Le sue parole dimostrano come non si possa mai abbassare la soglia di attenzione mentre si guida, anche nei noiosi trasferimenti. 
Sentite cos'è successo oggi.

Joan Barreda: "Oggi la tappa è stata velocissima. La pista era davvero scivolosissima, sempre, dall'inizio alla fine. Sono stato il primo in speciale e devo dire che è stata una tappa molto pericolosa. C'erano infatti un sacco di animali lungo il percorso, dovevi prestare grande attenzione per evitarli.
Come se ciò non bastasse in piena speciale ho anche incrociato un'auto della polizia che arrivava dalla direzione opposta. Sono comunque contento, ho tenuto un bel ritmo. Ora manca solo una tappa e farò di tutto per aiutare Paulo a centrare la vittoria".

  • Alessandro200958
    Alessandro200958, Mogliano Veneto (TV)

    Vince chi arriva in fondo con regolarità

    Non chi va forte in alcune speciali.
  • username__505230
    username__505230, Cantalupa (TO)

    Direi tradito dalla sua moto

    Ktm piazza sette moto nei primi dieci posti in classfica, e le Ktm hanno fatto gli stessi, identici, percorsi che hanno fatto le Honda ufficiali, soltanto che avevano le centraline impermeabilizzate ed e' bastato portarsi due bottigliette d'acqua per togliere la crosta di sale e fango formatasi sui radiatori di raffreddamento, la dura legge della Dakar non perdona chi non e' armato di buon senso o chi non e' capace a costruire delle moto vincenti ed affidabili.
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