dakar 2012

La 33esima edizione della Dakar su Moto.it!

- Anche quest'anno Piero Batini ci racconterà giorno per giorno la Dakar, giunta alla 33esima edizione. Non solo cronaca di gara, ma anche e soprattutto commenti, interpretazioni e contributi inediti
La 33esima edizione della Dakar su Moto.it!


La Dakar su Moto.it

Seguiremo anche nel 2012 la Dakar con Piero Batini, uno dei giornalisti più capaci e più esperti del settore: Piero Batini. A partire dal primo di gennaio, Piero seguirà per Moto.it la Dakar 2012. Non solo quindi cronaca di gara, ma anche e soprattutto commenti, interpretazioni e contributi inediti sulla gara più lunga e avventurosa dell’anno.
Piero Batini è da oltre 20 anni collaboratore della più importante testata specialistica in Italia, Motocross, ha seguito 18 Parigi-Dakar ed è ormai amico o conoscente di tutti, o quasi, i piloti che hanno corso e corrono ancora oggi il Rally Tout Terrain per definizione. La sua penna non si ferma alla descrizione della tappa da un punto di vista agonistico, ma si propone di analizzare anche tutti i motivi delle scelte dei team e la psicologia dei piloti, di cui ormai conosce ogni dettaglio. Avremo così la possibilità di approfondire tanti aspetti che spesso non vengono trattati nelle sintesi che vanno in onda in Tv.
 

Vi racconterò la 33esima edizione della Dakar

di Piero Batini
Buongiorno, Buon Natale. Buone Feste. Buon Anno e Buona Dakar. Ecco, ci siamo. Quasi. Ad un passo dal Nuovo Anno e da una nuova Dakar, "presi" dal calore intimo delle celebrazioni natalizie, ma già vagamente nervosi, impazienti. Ancora pochi giorni, poi finalmente il via del Rally indiscutibilmente (ma talvolta discusso) più affascinante della storia dei motori.
Come nella migliore tradizione di un'avventura che possiamo ormai sbilanciarci a considerare epica, il 1° gennaio partirà da Mar Del Plata la 33ma edizione della Dakar.
Per quindici giorni, lo scorso anno, l'abbiamo seguita insieme, riuniti davanti allo "schermo" di Moto.It. Due settimane sono molto tempo, soprattutto all'inizio perc'hé finisce per diventare l'imprinting di un nuovo anno di sacrosanta "passionaccia". 

Così la Dakar entra a far parte di noi, e torna emotivamente forte ad ogni anno in cui si rinnova il mito della competizione inventata da Thierry Sabine


Così la Dakar entra a far parte di noi, e torna emotivamente forte ad ogni anno in cui si rinnova il mito della competizione inventata da Thierry Sabine. Dunque saremo qui, quindici giorni ancora per vivere il più intensamente possibile l'avventura agonistica che si snoda, quest'anno che ancora non è qui, tra Argentina, Cile e Perù, dalle rive dall'Atlantico a quelle del Pacifico, dal livello del mare alla vertigine spaziale delle Ande. Tra i cespugli della Pampa e le sabbie di deserti che dovevano, inizialmente, evocare le dune di quella parte d'Africa dove tutto è nato, e che invece hanno dato una nuova identità ambientale al Rally più famoso del Mondo. Pochi giorni, e poche chiacchiere. Cerchiamo di restare concentrati sul Natale e sui giorni che ci avvicinano al nuovo anno. Manteniamo alta l'attenzione sul valore degli auguri che approfitto per indirizzare a tutti voi, di cuore.
Poi, dal primo dell'anno nuovo è una nuova Dakar. Siamo pronti!

  • pierdomenico.giola
    pierdomenico.giola, Vigevano (PV)

    dakar for ever

    saluti e auguri a tutti i motopatiti,le versioni parigi dakar erano meravigliose e nonostante io sia un nostalgico ammiro comunque anche la nuova dakar seppur imbrigliata in regole e percorsi diversi.spero di poter seguire la gara su riviste e tele,e vorrei fossero diffuse le immagini di questi campioni con le loro moto che sicuro qualche giovane in piu'verrebbe attratto dal mondo delle moto che c e'ne'bisogno oggi piu che mai.saluti pierdomenico
  • colomer77
    colomer77, Bergamo (BG)

    che sia in africa o sud america...

    resta sempre la gara più affascinante e dura al mondo.
    anzi come tappe e difficoltà tutti quelli che hanno corso in entrambi i luoghi sono concordi nel dire che l'attuale dakar è più dura.
    in africa ok eri sperduto e se ti perdevi stavi anche dei giorni in mezzo al nulla, in sud america le tappe si svolgono in ambienti più "civili" ma non per questo è più facile.
    tenete presente anche il fattore sicurezza, essere soccorso e contare sulla presenza di ospedali o strutture sanitarie nel raggio di qualche centinaia di km non è cosa da poco, in africa questo non era sempre possibile.

    a voi di moto.it, vi seguirò giornalmente come lo scorso anno.
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