Dakar 2023-D6. Tappa a Luciano Benavides (Husqvarna), Howes Sempre Leader [VIDEO PICCO]
Riyadh, 6 Gennaio. La Carovana Multicolore (definizione mitica del mitico Erick Duran Duran) ha lasciato Ha’Il definitivamente, ma non con un programma certo. Si naviga un po’ a vista e si vive un po’ alla giornata. La causa è, manco a dirlo, il maltempo. L’Organizzazione affila le sue armi e modella il programma sui piani B possibili. La sesta tappa mantiene la speciale originale, 358 chilometri, ma modifica il secondo trasferimento, con il quale i Concorrenti raggiungeranno non il previsto bivacco di Al Duwadimi bensì quello della giornata di riposo di Riyadh. I giorni seguenti si vedrà, sempre dipendendo dalle condizioni meteo. Per fortuna si scende di quota e le temperature sono meno rigide.
Ma non alle 4 del mattino quando la prima Moto si immette sul trasferimento inziale della sesta Tappa, che risulta così essere la Ha’Il – Riyadh. Tappa “compatta” ulteriormente equilibrata da sistema do bonus per gli apripista. La corsa di testa è diventata più “tirata”, ma il risultato ne ha beneficiato, pur assumendo che gli apripista corrono qualche rischio in più. Resta la grande complessità di regolamenti e norme, che non facilitano la lettura immediata della corsa. Ma nelle Auto fanno peggio.
Van Beveren, Honda, che aveva vinto la quinta Tappa, apre la pista. Ignacio Cornejo e Toby Price si agganciano al francese in fuga e “tengono” il ritmo dell’”apertura”. I tempi migliori, tuVan Beveren, Honda, che aveva vinto la quinta Tappa, apre la pista. Ignacio Cornejo e Toby Price si agganciano al francese in fuga e “tengono” il ritmo dell’”apertura”. I tempi migliori, tuttavia, li ottengono Howes, partito dietro, Cornejo prima e Luciano Benavides, fratello di Kevin e ufficiale Husqvarna, dopo, che risalgono la classifica. Nonostante Adrien Van Beveren tenti il “colpaccio” andando in fuga da solo nell’ultimo rush della Speciale, il francese neo acquisto del Team Honda ufficiale non può che limitare i danni. Tappa evidentemente poco favorevole agli apripista, nonostante i bonus.ttavia, li ottengono Howes, partito dietro, Cornejo prima e Luciano Benavides, fratello di Kevin e ufficiale Husqvarna, dopo, che risalgono la classifica. Nonostante Adrien Van Beveren tenti il “colpaccio” andando in fuga da solo nell’ultimo rush della Speciale, il francese neo acquisto del Team Honda ufficiale non può che limitare i danni. Tappa evidentemente poco favorevole agli apripista, nonostante i bonus.
A vincere, così, la sua prima Tappa è Luciano Benavides, che precede sul traguardo Howes, Price e Barreda, “K” Benavides e Cornejo. E sono 7 diversi vincitori di Tappa i sette giorni. Non male! I primi 6, comunque, sono in un fazzoletto di 3 minuti. E i primi 10 stanno in 4 minuti. Paolo Lucci è 23mo a 17 minuti, ma concede altri 5 minuti a Dumontier, attuale leader della Rally2.
Pochissimo movimento in una Classifica Generale che denuncia una corsa ancora del tutto aperta. Skyler Howes e Toby Price, primo e secondo, sono separati da appena 3 minuti, Kevin Benavides è terzo a sette minuti e Joan Barreda quarto a dieci. Poi a 12 minuti ci sono Van Beveren, Klein e Quintanilla. Purtroppo si vanno opacizzando le prestazioni globali di Mason Klein, che oggi è caduto due volte, e di Daniel Sanders, a quanto pare malato da ieri.
Italiani. Alex Salvini è di nuovo fermo una prima volta al WP2, poi è ripartito. Dal successivo WP3, tuttavia il bolognese di Fantic non si è più mosso. Anche di Franco Picco a un certo punto i dati che arrivavano non erano chiari. Franco era fermo al WP adiacente alla Statale che porta a Riyadh, e non si muoveva. Ho insistito per avere info, io Franco lo vedo difficilmente arrestabile, e subito è arrivata la risposta!
Intanto si continua a mettere la Gara nella ruota della fortuna. Cambiata la sesta Tappa, durante il giorno arriva la notizia ufficiale di un nuovo schema per le due successive. Gli organizzatori avrebbero deciso di unire la settima e l’ottava in una “semi” Marathon. Sarebbe la settima da Riyadh a Al Duwaidimi e l’ottava viceversa, però senza assistenza al ridotto bivacco di Al Duwadimi. Dico “semi” Marathon perché gli organizzatori concederebbero due ore di assistenza al termine della settima tappa, mandando poi le Moto al parco chiuso di Al Duwadimi. Certamente il briefing serale sarà più chiaro.
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