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Dakar 2023. Finish Line. Paolo Lucci Pro. Ecco Perché!

- Gara Bellissima. Al di là del miglior italiano alla Dakar 2023, questo ci fa sognare! Paolo Lucci voleva crescere, lo scorso anno era subito uscito dai binari. Un anno di preparazione a 360°, intensa, ed ecco l’incanto… Pro

Dammam, Arabia Saudita, 15 Gennaio. Paolo Lucci non lo vedi mai. Se non sei amico, parente, concittadino, mai. Quel #46 non richiama la tua attenzione. E infatti Paolo Lucci da Castiglion Fiorentino, si schiera, prende il via della Dakar Arabia Saudita 2023 e… sparisce. Non lo vedi in giro, sta poco con il Team e negli spazi comuni, ogni tanto va a trovare gli amici alle Malle Motul. Sta da solo, non piange e non sorride mai. Quasi mai, dai. Comunque, espressivamente, comunica poco o niente. Una sfinge. Sai che c’è perché è in classifica. Una buona classifica. Di più… Per 15 giorni in Arabia Saudita ci sono solo lui e la Dakar. Concentratissimo amministratore di sé stesso, è quel che deve capire se riesce a fare. Per questo è testa a testa con la Corsa. Non testa o croce come l’anno scorso. Tutto il resto sparisce.

Paolino si è sacrificato molto. Ha costruito la sua Dakar con le sue mani. Poche idee, chiare, sin dall’inizio. Una certa Marca, certi Sponsor, amici, amici che lo consigliano, amici che non si capisce se ascolta. Infine sì, ascolta tutti e prende tutto da tutti, poi filtra, sedimenta solo quel che gli pare utile. Fare la Dakar vuol dire anche fare un gran lavoro di selezione, in tutti i sensi.

Il progetto è diventare Pilota Professionista. Per ora Paolo Lucci è stato il suo principale datore di lavoro, e il rapporto tra datore e lavoratore, in questo caso coincidendo, diventa intenso, e teso. C’è doppia responsabilità, da una parte e dall’altra.

Il profilo di crescita di Paolo Lucci Pilota Pro va indagato. Sapendo che non avrei avuto molto feedback diretto, ho cercato ovunque gli indizi, con molta attenzione. Gerini, l’Ispettore Gerini incaricato del caso, mi ha dato una mano. Paolo ha iniziato forte. Anche se il prologo non gli piace e preferirebbe avere più tempo per andare in temperatura. Ma questo alla Dakar di oggi non si può più fare. Anche lo scorso anno era partito forte, e aveva fulminato tutto. La Moto, una caviglia, la Gara da buttare nel cesso. Quest’anno no, il profilo della sua Gara è il profilo della sua crescita.

Ha iniziato forte, più forte degli avversari Rally2, il suo target di riferimento. Poi è calato. Lo si vede chiaramente, mentre Dumontier va via e Docherty crolla, in mezzo c’è la curva  di Paolo che continua a scendere fino alla giornata di riposo. È allora che mi decido a chiedergli: “Cos’è successo?” Ed è allora che finalmente mi spiega. Gli è successo di tutto. La caduta, una bella botta, gli errori di navigazione, la strumentazione, la difficoltà a riprendersi. È il momento importantissimo della crescita. Paolino ha ragionato, ha abbassato il ritmo finché non gli costava troppo gestire il recupero e comunque non consumare troppo. la giornata di riposo ha chiuso bottega ed è andato a dormire. 24 di recupero. Ha funzionato, vuol dire che si era allenato bene, il nono giorno, alla ripresa delle ostilità, Paolo Lucci era come nuovo. Soprattutto, un Pilota nuovo! Ancora un ragionamento. Dumontier è andato, per la Rally2 resterà il secondo posto, comunque eccezionale. La velocità c’è e quindi sarà per un’altra volta, nel Mondiale. Ora non ci sono più avversari… sì, solo uno: La Dakar, il traguardo di Dammam. Il Parco Chiuso.

Il 1° Gennaio, alla partenza della Dakar 2023 Paolo Lucci era un Pilota sconosciuto anche a sé stesso. Il 15 Paolino è uno dei 15 del Mondo. Paolo Lucci è un Pro! Sì, è anche significativamente il migliore degli italiani. E vai, ci fai sognare! Ah, eccolo, un bel sorriso.

 

© Immagini ASO Media, Red Bull Content Pool, DPPI, RallyZone

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