Rally-Raid. Transanatolia. Tarres, Yamaha, all’assalto [VIDEO]
Cappadocia, 5 Settembre. Funziona meglio. Permessi e sicurezza, nell’accezione conseguente di assistenza medica. Sono le spine nel fianco degli organizzatori di Rally-Raid, o Cross-Country che dir si voglia. Sono variabili… invariabili che, spesso, finiscono in un triplo calvario. Per la tripla crocifissione del doppio niente di fatto più quel senso di profonda ingiustizia e frustrazione. Il Transanatolia ci svela che in Turchia Burak Büyükpınar, detentore dal 2012 del Rally-Raid turco, ha saputo costruire sulle opportunità offerte dal Paese quella situazione che possiamo definire ideale, o da sogno. Che succede? Ecco, permessi e sanità. Il “metodo” Transanatolia è semplice e efficace, e si applica per entrambe le frustranti variabili. Permessi. Burak è in contatto con il Ministero dell’Interno. Una magna charta di accordo, sottoscritta dal ministro, e le forze di Polizia e Carabinieri, i Jandarma, sono a disposizione del Rally. Vuol dire che ogni “filiale” locale passa ad a operare secondo le esigenze del Rally e le istruzioni dell’Organizzatore. Questo spiega perché le strade sono così ben chiuse, gli incroci e i passaggi delicati così ben presidiati. In più la disponibilità è totale, e questo porta in dote una grande elasticità operativa, per un Rally “coperto” da un cielo di angeli custodi. Sicurezza & Sanità. Analogamente, Burak si muove direttamente con il Ministero della Sanità, il quale affida il protocollo al 112, il nostro 118, cioè il Pronto Intervento, il quale ancora è orgoglioso di poter aggiungere la complessità di un Rally alla pratica del Pronto Soccorso. Ancora, la disponibilità è totale, dal coordinamento delle ambulanze messe a disposizione lungo il tracciato agli elicotteri impiegati nelle evenienze. In questo caso l’attivazione del servizio viene per aree di competenza. Arrivi in Cappadocia, viene “spenta” la copertura di Sivas e “accesa” quella che fa a Cappadocia. Vengano, signori Amministratori di tutto il mondo Rally-Raid, ad imparare in Turchia!
Cappadocia. L’incanto avvolge il Rally. il Transanatolia, che pure ha patito freddo, pioggia e nebbia, come per magia vede i Camini delle Fate e risveglia il sole che c’è nel Rally. Non prima di aver dato la sveglia gli agonisti alle prese con una lunga Tappa, 360 chilometri con due prove speciali di 141 e 75 chilometri. Tutto, o quasi, avviene nella “lunga” del mattino. Doppio colpo di scena. La seconda Sherco al comando del Rally va KO, in questo caso quella di Rui Gonçalves, e Alessandro Botturi commette un piccolo - dite voi se non è un colpo di scena questo! l’inghippo alla nota del KM 64,76, un doppio bivio nel quale Gonçalves si sbaglia e prende la prima pista che capita. Botturi, in risalita furiosa, va dietro alle tracce dell’avversario e, quindi, commette l’identico errore. Tempo perso, neanche troppo, ma in quel modo è quella cosa che Botturi non digerisce. Al rifornimento minimizza, ma è furioso. Non bastasse, l’errore consente a Cerutti, Aprilia, di recuperare e di passare il collega. Più avanti Gonçalves è punito esageratamente. Infila un ramo nel radiatore e, poco più avanti, naturalmente arrostisce il motore. Fatalità, è la seconda Sherco in due giorni che si ferma, e in entrambi i casi, quando era in testa alla corsa. La magra consolazione è che Santolino, fermo il giorno prima e rientrato con la forfetaria, vince entrambe le Speciali.
Quel che non si vedeva da un po’ tuttavia, è quanto segue. A. Le Sherco vincono tutte le Speciali sin qui disputate, ma sono tutte indietro perché uno alla volta i loro Piloti hanno sfortunatamente beccato la forfetaria. B. Tre bicilindriche sono in testa al Rally, nell’ordine quelle di Pol Tarres, Yamaha, Alessandro Botturi, idem, Jacopo Cerutti, Aprilia, secondo nella terza tappa alle spalle di Lorenzo Santolino. Botturi è a 7 minuti da Tarres – che, credete a me su quella Yamaha è una belva – Cerutti a 12. Tra gli italiani normali, ovvero quelli che hanno almeno un’ora dalla testa della classifica, citiamo Bertoldi e Catanese, abbondantemente nei dieci, tra gli iper-normali, per intendersi quelli che viaggiano sul fuso orario di Tunga o delle Isole Marshall (ma va detto che è gente che è qui con ben altri, e lodevoli, obiettivi), la sottolineatura va a David Stefanucci, punta del MaremmaDakar, che è caduto e ha riportato la lussazione della spalla sinistra. Gara finita? Secondo il della Parolaccia no, un giorno di riposo e, poi, forfetaria e via. Buon segno, morale altissimo. Infine ci sono i non-non normali (in assenza di sufficienti dati scientifici provvisoriamente inclusi nella sub categoria degli irrecuperabili), tipo il nostro super Massimiliano Chuck Guerrini, oggi sesto assoluto!
Dalla Cappadocia al bivacco di Haimana, 411 chilometri con due Speciali. Cortissima la prima, la più lunga la seconda, 161. C’è di tutto, in programma. Navigazione, guida, terreni modellati dalla pioggia, un finale da capogiro sul lago salato. Il gioco delle partenze consente di prevedere una battaglia dai toni forti per qualche possibile cambiamento. Non sarà una giornata facile, e la prima difficoltà sarà lasciare il bivacco sopra Goreme affacciato sui Camini delle Fate. È uno dei difetti dei Rally itineranti, quando sostano in un luogo incantato.
© Immagini Transanatolia – Aprilia Racing – Botturi Media
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rho01, Bergamo (BG)a quanto pare il governo funziona meglio e diversamente da quello che ci dicono. questa si che è organizzazione
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kkk24, Casale Monferrato (AL)Articolo illeggibile, scritto in maniera pessima.