Cosa prevede il piano UE per raddoppiare l'uso della bici?
Il Parlamento Europeo ha definito un piano di azione in 18 punti che riconosce la bicicletta come mezzo di trasporto vero e proprio e con l'obiettivo di spingere la diffusione del suo uso su tutto il territorio dell'unione. Si parla di raddoppiare entro il 2030 i chilometri percorsi in bicicletta nel 2020.
Più persone sui pedali e più lavoratori nell'indotto
Così come si legge sul sito della European Cyclists' Federation www.ecf.com, la “Strategia ciclistica dell'UE. Raccomandazioni per fornire una crescita verde e una mobilità efficace nel 2030” è il risultato di una revisione sistematica di tutte le politiche dell'UE relative alla bicicletta in cui sono state coinvolte circa 1.000 persone. Si tratta di una campagna volta ad aumentare l'uso della bicicletta e apportare un valore aggiunto sostanziale agli obiettivi politici dell'UE. Ideato per ispirare la Commissione europea a sviluppare la propria strategia ciclistica, la nuova strategia ciclistica vuole rimuovere la frammentazione nello sviluppo di politiche pertinenti tra le istituzioni dell'UE ed evitare inefficienze nell'espansione delle strategie ciclistiche locali. Ok, ma vediamo nel concreto di cosa si tratta.
Innanzitutto gli obiettivi dichiarati:
- La bicicletta dovrebbe essere un partner alla pari nel sistema di mobilità
- Aumentare l'uso del ciclo nell'UE del 50% in media nel 2019/2020 - 2030
- Dimezzare i tassi di ciclisti uccisi e feriti gravemente (in km percorsi) nel 2019/2020 - 2030
- Aumentare gli investimenti dell'UE nel ciclismo a 3 miliardi di euro nel periodo 2021-27; e 6 miliardi di euro dal 2028-34
In buona sostanza alla base di questa Cycling Strategy ci sono chiaramente motivazioni ambientali ma la direzione che si vuole prendere è quella di una politica anche economica e di sviluppo industriale. Si vuole aumentare la produzione europea di biciclette, componenti e batterie e arrivare a creare un vero ecosistema ciclistico che comprenda produzione, turismo, commercio, sport in pratica tutti i settori toccati dalle due ruote a pedali con un aumento delle persone impiegate nel comparto ad almeno due milioni.
I 18 punti della Cycling Strategy
Quali sono i punti che compongono questa Cycling Strategy? Premesse tutte le doverose considerazioni sui benefici dell'uso della bicicletta in termini ambientali, salutari economici e sociali, il Parlamento europeo
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ritiene che la mobilità ciclabile debba essere riconosciuta come un mezzo di trasporto a pieno titolo; chiede alla Commissione di elaborare una strategia europea dedicata in materia di mobilità ciclabile con l’obiettivo di raddoppiare il numero di chilometri percorsi in bicicletta in Europa entro il 2030; invita la Commissione a garantire la raccolta armonizzata di dati sulla mobilità ciclabile, compresi i dati industriali;
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osserva che la mobilità ciclabile è aumentata in risposta alla pandemia di Covid-19 e all’aumento del prezzo dei combustibili fossili dalla guerra di aggressione illegale della Russia contro l’Ucraina; incoraggia le autorità regionali e locali a valutare la possibilità di mantenere le infrastrutture ciclabili realizzate in risposta alla pandemia attraverso i loro regolari processi di pianificazione urbana e ad adottare azioni concrete per integrare adeguatamente la mobilità ciclabile nei loro quadri per la mobilità urbana, riconoscendo nel contempo il suo potenziale per contribuire a una migliore connettività tra le aree suburbane e i centri urbani, in particolare attraverso le autostrade ciclabili;
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incoraggia, al fine di promuovere la multimodalità, la creazione di sinergie tra l’uso della bicicletta e altri modi di trasporto, ad esempio mettendo a disposizione più posti per le biciclette sui treni e predisponendo aree di parcheggio più sicure per le biciclette nelle stazioni e negli snodi della mobilità;
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ritiene che le politiche europee dovrebbero tenere debitamente conto della mobilità ciclabile nella costruzione o nell’ammodernamento dell’infrastruttura TEN-T (Trans European Network Transport) compresa l’aggiunta di piste ciclabili parallele ai binari ferroviari e alle vie navigabili interne, ove possibile;
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incoraggia gli Stati membri e le autorità locali ad aumentare in modo significativo gli investimenti nella costruzione di infrastrutture ciclabili separate, a integrare programmi di bike ed e-bike sharing a prezzi accessibili nelle reti dei loro piani di mobilità e a tenere conto della mobilità ciclabile come soluzione vitale dell’ultimo miglio nei nodi urbani;
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sottolinea che la pianificazione delle infrastrutture urbane dovrebbe essere sviluppata conformemente alla legislazione dell’UE in materia di sicurezza stradale, comprese le norme di sicurezza per gli spostamenti in bicicletta; invita la Commissione ad accelerare i lavori relativi agli orientamenti sui requisiti di qualità per infrastrutture ciclabili sicure e di alta qualità di cui alla direttiva GSIS; sottolinea la necessità di migliorare le tecnologie dei sistemi di trasporto intelligenti affinché diventino più efficaci nel riconoscere i ciclisti sulla strada;
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invita la Commissione a riconoscere il settore della bicicletta, compresa la produzione di batterie per le biciclette elettriche e l’economia circolare, e in particolare le PMI, come partner legittimo nell’ecosistema della strategia industriale dell’UE, nonché nei programmi relativi alle infrastrutture industriali e nei regimi di finanziamento; invita la Commissione e gli Stati membri a incoraggiare progetti relativi agli spostamenti in bicicletta e ai settori connessi quali, tra gli altri, la mobilità, il turismo, la salute e lo sport;
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invita la Commissione e gli Stati membri a sostenere la produzione di biciclette e componenti ‘Made in Europe’, stimolando in tal modo la competitività dell’industria dell’UE, colmando la carenza di investimenti, mantenendo condizioni di parità a livello mondiale e stimolando la rilocalizzazione e la sicurezza delle catene di approvvigionamento, promuovendo posti di lavoro di alta qualità, creando ‘cluster ciclistici’ e rafforzando la formazione professionale connessa al settore;
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invita la Commissione e gli Stati membri a garantire l’accessibilità delle piste ciclabili per le persone a mobilità ridotta, nonché a rendere l’uso della bicicletta accessibile per i gruppi vulnerabili; osserva che il Fondo sociale europeo per il clima e i fondi strutturali e di investimento possono aiutare le persone più colpite dalla ‘povertà dei trasporti’ sostenendo l’acquisto di biciclette o l’accesso a servizi di bike sharing;
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invita la Commissione, gli Stati membri e le autorità regionali e locali a condurre campagne educative e di formazione, comprese campagne di informazione, per sensibilizzare in merito alla sicurezza stradale, sostenendo l’uso sicuro della bicicletta e della bicicletta elettrica; invita inoltre la Commissione a proporre orientamenti sulla sicurezza degli spostamenti in bicicletta (uso del casco, limitazioni legate all’età, trasporto di bambini, ecc.) e chiede che si presti particolare attenzione alla promozione dell’uso della bicicletta tra le donne e gli anziani, in particolare migliorando la sicurezza;
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osserva, in tale contesto, che un’applicazione e un monitoraggio adeguati sono essenziali per la sicurezza e protezione degli utenti e chiede che si ponga l’accento sull’applicazione delle norme esistenti al fine di garantire la coesistenza rispettosa dei diversi modi di trasporto;
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sottolinea il potenziale della bicicletta elettrica per promuovere l’uso della bicicletta; osserva che, al fine di mantenere una diffusione e un accesso rapidi alle biciclette elettriche, è necessario procedere a un’adeguata classificazione giuridica delle biciclette elettriche in grado di raggiungere velocità fino a 25 km/h nella legislazione dell’UE e in quella nazionale;
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sottolinea che, nella pianificazione degli alloggi, è opportuno prestare la dovuta attenzione a parcheggi sicuri e protetti per le biciclette e alla capacità di ricarica per le biciclette elettriche;
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incoraggia le imprese, le organizzazioni pubbliche e le istituzioni a promuovere l’uso della bicicletta mediante incentivi specifici, compresi programmi per i dipendenti e l’installazione di un numero sufficiente di parcheggi per biciclette con caricabatterie per biciclette elettriche, e fornendo servizi sanitari adeguati;
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sottolinea che il cicloturismo e il ciclismo nelle zone rurali devono essere sostenuti accelerando lo sviluppo della rete EuroVelo e delle sue 17 piste ciclabili, in particolare fornendo maggiore sostegno e sfruttando le sinergie con la rete TEN-T;
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incoraggia gli Stati membri a ridurre le aliquote IVA per la fornitura, il noleggio e la riparazione di biciclette e biciclette elettriche;
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invita la Commissione a designare il 2024 Anno europeo della bicicletta;
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incarica la sua Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione e agli Stati membri e ai loro parlamenti.
Parliamoci chiaro, bastano due nuvole, alla mentalità italiota, a farti eventualmente desistere a usare una bici, sempre per chi ha voglia a farlo, cosa che in Italia viene accantonata immediatamente, anche per fare ,400 metri da casa.
La pigrizia del popolo italico va curata fin dall'infanzia.
Una volta che ci si mette in testa che oltre che risparmiare un botto, con una bici tradizionale, all'uso smodato dell'auto(e dello scooter o moto, se parliamo di andare al lavoro o commissioni facilmente attuabili in bici), e che due nuvole o un po' di caldo non deturpano la tua estetica-fighettaggine da esibire come un mantra, allora possiamo parlare di investire in piste ciclabili e quant'altro.
Ma se non si supera il su citato problema, tutto il resto è idiozia e spreco!
Parliamoci chiaro, bastano due nuvole, alla mentalità italiota, a farti eventualmente desistere a usare una bici, sempre per chi ha voglia a farlo, cosa che in Italia viene accantonata immediatamente, anche per fare ,400 metri da casa.
La pigrizia del popolo italico va curata fin dall'infanzia.
Una volta che ci si mette in testa che oltre che risparmiare un botto, con una bici tradizionale, all'uso smodato dell'auto(e dello scooter o moto, se parliamo di andare al lavoro o commissioni facilmente attuabili in bici), e che due nuvole o un po' di caldo non deturpano la tua estetica-fighettaggine da esibire come un mantra, allora possiamo parlare di investire in piste ciclabili e quant'altro.
Ma se non si supera il su citato problema, tutto il resto è idiozia e spreco!