Test

Bosch Performance CX 2020. Test e review del motore elettrico

- Gestione della potenza e fluidità sono i punti di forza della 4ª generazione dei motori Bosch per eBike

La quarta generazione del motore eBike prodotto da Bosch è stata lanciata a luglio (leggi l'articolo), ma in quell'occasione non eravamo riusciti a provarlo in maniera approfondita. Dalla data della presentazione, i vari marchi di bici hanno impiegato un po’ di tempo prima di presentare i modelli 2020 che adottano di questo motore e, di conseguenza, le bici disponibili per i test ride non c’erano ancora. Finalmente Cannondale ci ha inviato uno dei propri modelli di eMTB da testare - la Moterra 2020 - e in sella abbiamo avuto modo di provare a lungo il Performance CX.

Specifiche tecniche

Motore: versione eMTB CX Performance Line Quarta generazione
Potenza: 250 W
Velocità: 25 km/h
Peso: 2,9 chili
Batteria: 625 Wh Bosch
Display: Kiox
Caricabatterie: 4A Bosch

 

Esistono diverse varianti del motore di quarta generazione, che si differenziano principalmente sulle modifiche del software. La versione che abbiamo testato è destinata all'impiego su eMTB ed è limitata a una velocità di 25 km/h e  ha una potenza di 250 Watt. Abbiamo usato questo motore abbinato ad una batteria da 625wh e al display Kiox.


 

Design

Solitamente, il mercato delle eBike prevede che vi siano ogni anno degli aggiornamenti a tutti i modelli della gamma, mentre, per quanto riguarda i motori, il ciclo di rinnovo è di circa 3 o 4 anni. Nel caso di Bosch, era da tempo che si parlava della necessità di rinnovare i motori di terza generazione per adattare il design alle nuove richieste del mercato.

Il motore di quarta generazione è stato progettato attorno a un design che prevede una corona di trasmissione standard, con un rapporto 1:1, un grande passo avanti rispetto ai precedenti modelli che avevano un rapporto 2:1. Il motore non è installabile sui telai che ospitavano quelli di precedente generazione, ma ha permesso ai progettisti di variare il design della parte posteriore del telaio, avvicinando l'asse della ruota posteriore e accorciando il passo in modo tale da incrementare la maneggevolezza
In questa nuova configurazione, Il motore è di un chilo più leggero e più ridotto anche nelle dimensioni.

Anche le opzioni della batteria sono aumentate: oltre alla classica da 500 Wh, infatti, è ora disponibile  una batteria di capacità maggiore, da 625 Wh, che aumenta l’autonomia dell'eBike. Le due batterie però non possono essere alloggiate negli stessi spazi.

L'elettronica del motore è stata aggiornata e il sistema ha subito una messa a punto approfondita. Bosch ovviamente non ha svelato i dettagli specifici, ma dopo aver parlato con la concorrenza, che ha esaminato attentamente il prodotto, i commenti a riguardo sono stati positivi.

Gli elementi progettati con attenzione maniacale sono le bobine del motore e i filamenti di rame dello statore, che sono estremamente difficili da produrre. Sono dettagli che possono portare a grandi vantaggi, rendendo il sistema molto efficiente e massimizzando la potenza disponibile.

Anche i progettisti del software hanno lavorato duramente, dato che normalmente il problema principale della maggior parte dei motori è il modo in cui viene erogata la potenza. Se l’erogazione è troppo brusca chi è in sella potrebbe avere dei problemi, se invece la risposta è troppo fiacca, la bici non funzionerà correttamente: il trucco sta nell’avere abbastanza sensori per riuscire a cogliere e bilanciare gli input esterni, tramutandoli in una risposta coerente ed equilibrata.

I sensori di coppia che misurano gli input del ciclista devono calcolare il tipo di pedalata, riuscendo così ad erogare il giusto livello di assistenza, cosa estremamente difficile da ottenere, soprattutto in un contesto non stradale. I componenti elettronici, inoltre, devono anche essere resistenti all’umidità, allo sporco e al calore.

Come va

La caratteristica più evidente del sistema di quarta generazione è la fluidità del motore. Indipendentemente dalla modalità selezionata, il motore elettrico risponde in modo molto lineare e prevedibile: è decisamente reattivo, e con poco sforzo si può raggiungere una velocità di 20 km/h. Sulle strade pianeggianti, quando ci si avvicina al limite di 25 km/h il motore inizia a "staccarsi", interrompendo l'assistenza con impercettibile dolcezza. L'unico altro motore che ha una risposta simile è il Brose Mag-S creato ed utilizzato da Specialized (leggi la nostra prova della Turbo Levo Alu 2020). Quando si pedala più velocemente rispetto ai 25 km/h, la resistenza del motore diventa impercettibile, una cosa abbastanza rara per un sistema completamente meccanico.

Qualche giorno fa abbiamo fatto un giro di 52 km in modalità Turbo, con l'idea di arrivare a destinazione il più rapidamente possibile. Ci siamo trovati a pedalare lungo una zona pianeggiante a una velocità media di 30 km/h. In 20 km di pianura con alcune brevi discese e una piccola salita, abbiamo utilizzato solo il 10 percento della batteria e non abbiamo avuto alcun problema. Con la scorsa generazione di motore avremmo fatto decisamente molta più fatica nel cercare di superare la barriera dei 25 km/ h a causa della maggiore resistenza del motore, e avremmo consumato più più energia della batteria.

IN SALITA
I motori delle eBike devono essere in grado di sopportare grossi sforzi, quindi l'occasione migliore per provarne la resistenza, per noi, è stato l'Enduro World Series di Finale Ligure, che con trasferimenti caratterizzati da lunghe salite e sentieri accidentati era l'ideale. I percorsi della gara sono tra i più difficili del mondo, con discese e salite molto impegnative: durante i trasferimenti ci siamo trovati a fare una salita particolarmente rocciosa, che sarebbe stata molto impegnativa per una bici normale, se non impossibile.

Prima di tutto, la scelta della traiettoria è importante, poi la posizione del corpo e infine il controllo del motore: in questo caso il nuovo Bosch vi aiuterà molto, perché il controllo della potenza è ottimale, la migliore esperienza provata: in modalità eMTB, la bici risponde perfettamente ad ogni input senza creare problemi di spinning. Normalmente, anche con una bici a pedalata assistita, a metà della salita, la fatica inizia a farsi sentire sulle gambe e la velocità diminuisce, ma non è stato così con questo nuovo motore: è così facile modularne la potenza che non si spreca energia (né della batteria, né delle gambe).

In modalità Turbo i motori di terza generazione spingevano e basta, ma con quelli di quarta la "spinta" è diversa, meno invasiva, ma comunque potente. Il cambio di marcia è fluido, e non abbiamo riscontrato alcun rumore proveniente dalla catena o momenti in cui il motore abbia avuto problemi durante la cambiata. Le prestazioni sono notevolmente migliorate grazie alla corona maggiorata, specialmente in condizioni fangose.

IN DISCESA
Ci si augura di non aver bisogno dell'ausilio del motore per andare in discesa, ma l'ergonomia è importante, specialmente per quanto ruguarda la disposizione dei pedali e la luce da terra: abbiamo trovato tutte queste caratteristiche soddisfacenti e in linea con ciò che offrono le migliori bici tradizionali.

Sistema di controllo

Bosch ha incluso il sistema Kiox come punto di riferimento per le soluzioni che abbiamo testato. Il display è chiaro e funzionale nel design, ha una funzione di montaggio a magnete e serve anche da lucchetto digitale per la bici: basta rimuoverlo e l'eBike non funzionerà con nessun altro display. I pulsanti sono facili da usare, ma un po' troppo "raffinati". Sicuramente un sistema adatto per l'utilizzo urbano, ma che su una MTB può avere qualche risvolto negativo. In caso di incidente o caduta, il display e i comandi sono esposti ai danni e, tendenzialmente, nessuno guarda alla propria velocità mentre si sta concentrando sui sentieri. Bosch ha anche l'opzione "Purion", un upgrade rispetto a quello standard, ma si perdono molte informazioni. Crediamo che Bosch necessiti ormai da anni di sviluppare in maniera più approfondita i propri sistemi di controllo, che sono troppo poco declinati sulle diverse destinazioni d'uso: pur funzionando bene, infatti, mancano di comodità, fondamentale per chi utilizza queste bici.
In futuro il sistema Kiox consentirà all'utente (dopo un aggiornamento del software) di connettersi a un'App, perfetta per tutti coloro siano alla costante ricerca di dati riguardanti le proprie performance.

Nota di merito, invece, per il sensore della velocità, che è stato decisamente migliorato. Ora è montato sul disco del freno e incorporato nel telaietto posteriore, migliorando l'ergonomia e riducendo il rischio che il magnete si muova sul raggio.

Batteria e Ricarica

Il sistema di batterie da 625 Wh offre una percorrenza decisamente migliore. E' impossibile fornire un dato preciso sull'autonomia, visto che sono molti i fattori coinvolti. Quello che possiamo affermare con certezza è che dopo aver percorso in sella a questa bici circa 300 km, non abbiamo mai avuto paura di rimanere a corto di energia. Possiamo percorrere con tranquillità circa 60 km, mentre in fuori strada l'autonomia di riduce a circa 40 km. Ovviamente a seconda della quantità e del tipo di salita, il dato cambierà, ma nei nostri calcoli abbiamo considerato un dislivello di circa 700 metri. 

Esistono tre varianti di caricabatterie: da 2, 4 e 6A. Noi abbiamo provato il caricabatterie da 6A, e la rapidità riscontrata è pari a quanto dichiarato da Bosch, ovvero, fino al 50% in poco più di un'ora. La seconda parte della carica è più lenta. Più veloce è la carica, minore è la durata della batteria, quindi vengono effettuati molti calcoli durante il processo di carica. Bosch ha scelto un'impostazione ottimale della velocità di carica rispetto alla durata della stessa. Il caricabatterie da 6A rende la carica più veloce, ma il caricabatterie che vi ritroverete dipenderà dal produttore, quindi tenete questa cosa a mente durante l'acquisto.

La quarta generazione di motori può essere utilizzata con due batterie gemelle, dando così la possibilità di avere 1.125 Wh di carica, cosa perfetta per per quando si fa una giornata fuori o si vogliono percorrere dislivelli superiori ai 2.000 metri. Non tutte le bici hanno un punto di ancoraggio per la seconda batteria, in particolare le eMTB, mentre le bici adatte ad un utilizzo urbano ne sono solitamente dotate.

Conclusioni

Bosch ha realizzato un motore estremamente valido e che permetterà  ai progettisti di realizzare bici più leggere, dal design maggiormente accattivante e soprattutto con doti di maneggevolezza migliori rispetto al passato.

La potenza di questo motore è probabilmente la più gestibile sul mercato: la sensazione è quella di guidare un'unità altamente ingegnerizzata, ma il risultato è una pedalata senza pensieri e divertente. Il principale punto debole a nostro avviso è la difficoltà nel cambiare le schermate con le diverse informazioni, che per l'utilizzo in fuoristrada è più indietro rispetto alla concorrenza, ma per l'uso urbano sono ottimali. Nessun prodotto è perfetto, ma Bosch ha creato un sistema affidabile, ben progettato e che renderà la vita più dura alla concorrenza e i consumatori più felici.

  • Lucatwin1
    Lucatwin1

    Non serve a niente dare numeri dell'autonomia se non specificate il livello di assistenza. Poi lasciate sempre fuori la parte di diagnostica. La Bosch necessita ancora di andare dal rivenditore per verificare se la batteria o il motore hanno problemi e quali?
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