Le colonnine elettriche di ricarica in Italia in 5 grafici
La transizione verso i veicoli elettrici passa giocoforza attraverso la diffusione dei punti di ricarica. Monitorare ciò che accade in Italia è quanto fa Motus-E con il suo rapporto annuale sulle infrastrutture di ricarica pubbliche giunto alla sua terza edizione con i dati dell'anno 2021.
Motus-E è la prima associazione italiana costituita su impulso di operatori industriali, del mondo accademico e dell’associazionismo ambientale per favorire la transizione dei trasporti verso l’adozione di mezzi sostenibili.
Il report, scaricabile qui, fotografa la situazione a livello regionale e dei principali comuni italiani mettendo in luce anche differenze importanti fra le aree del Paese.
Nel 2021 i punti di ricarica sono aumentati del +35%, corrispondente a +6.700 unità. Al 31 dicembre risultavano installati 26.024 punti di ricarica e 13.233 fra stazioni o colonnine in 10.503 luoghi accessibili al pubblico.
Nel 2020 i punti di ricarica erano invece cresciuti di +5.602 unità, rivelando un aumento del +20% di installazioni da parte degli operatori.
Rispetto al 2019 (erano 10.647 punti) si nota una crescita del +143% e una crescita media annua del +48,4%.
Un elemento interessante si ha dall’analisi congiunta delle infrastrutture di ricarica e i veicoli elettrici circolanti (a quattro ruote).
Il 2021 si è chiuso con un numero totale di veicoli elettrici immatricolati di 136.7541, pari a un incremento di +128% rispetto al 2020 e che market share del 9,35% (+5%). Numeri incoraggianti anche se ancora modesti rispetto al contesto europeo nel quale l’Italia si posiziona quinta con un distacco di più di 120.000 veicoli dalla terza che è la Francia.
Ma se si guarda al rapporto tra numero di infrastrutture di ricarica e numero di PEV2, si nota che l’Italia è sopra la media europea ed è seconda soltanto ai Paesi Bassi.
Il numero basso di veicoli elettrici in circolazione in Italia limita però il ritorno dell’investimento sui punti di ricarica pubblici e di conseguenza si potrebbe avere un tasso di crescita inferiore al ritmo degli altri paesi europei se le vendite di veicoli elettrici non continuassero a crescere.
Per quanto riguarda i punti di ricarica in autostrada, l’Italia è però fortemente in ritardo: attualmente ci sono soltanto 1,2 punti di ricarica veloce o ultraveloce ogni 100 km.
Differenze regionali
Dal report emerge come il 57% delle infrastrutture siano distribuite nel Nord Italia, il 23% circa nel Centro, mentre solo il 20% nel Sud e nelle Isole. Il 34% nei capoluoghi di provincia e il restante negli altri comuni.
Il 57% circa delle infrastrutture sono distribuite nel Nord Italia La Lombardia con 4.542 punti rimane la regione più virtuosa, e da sola possiede il 17% di tutti i punti.
Seguono nell’ordine Lazio e Piemonte con il 10% a testa, Veneto ed Emilia Romagna al 9% e la Toscana all’8%. Le sei regioni complessivamente coprono il 65% del totale dei punti in Italia e continuano a crescere ad un ritmo costante.
Rispetto al 2020 le regioni che in assoluto sono cresciute di più sono state: Lombardia (+1216), Lazio (+928) e Veneto (+690).
In termini relativi le regioni più virtuose del 2021 sono state il Friuli-Venezia Giulia (cresciuto del +69%), il Lazio (+53%) e le Marche (+51%). Le infrastrutture di ricarica sono maggiormente presenti nel centro-nord Italia e presso le città metropolitane: le prime 10 città italiane per numero di abitanti ospitano il 17% dei punti di ricarica nazionali, pur ospitando solo il 14% della popolazione, a conferma che la mobilità elettrica si sta diffondendo in modo importante in ambito densamente urbano.
Il numero di colonnine è di fatto in linea con quello delle vendite dei veicoli elettrici - sia completamente elettrici, sia ibridi plug-in - nelle diverse aree del Paese.
Nel 2021 le Regioni del Nord-Est sono state ancora in testa con oltre 47.100 veicoli immatricolati e in totale il Nord rappresenta il 64% del mercato dei veicoli elettrici, nonché il 57% dei punti di ricarica installati fino al termine del 2021.