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Le moto elettriche di Can-Am avranno davvero un'autonomia record? Tutto ciò che sappiamo ad oggi

- Le Can-Am Origin e Pulse si avvicinano a grandi passi alla produzione e in questi giorni sono stati svelati nuovi dettagli e c'è un numero che sembra volerci trarre in inganno. Una cosa è certa: arriveranno nel 2024

Nel 2022, esattamente cinquant'anni dopo il debutto del marchio Can-Am dal mondo motociclistico, BRP (Bombardier Recreational Products) ha svelato i suoi due modelli elettrici per un clamoroso ritorno che vi abbiamo già presentato esattamente un anno fa. L'avventura a due ruote di Can-Am infatti era iniziata nel 1972 e già due anni più tardi mieteva successi conquistando il campionato americano di motocross nella classe fino a 250 cc. Nel 1987 però l'attività motociclistica del marchio cessò per concentrarsi sui prodotti che l'hanno poi resa celebre in tutto il mondo ovvero motoslitte, quad, ATV e moto d'acqua. Certo nel 2017 arrivò lo Spyder, esempio unico di tre ruote con due ruote anteriori sterzanti ed una posteriore motrice (con il quale, tra l'altro, il nostro inviato Pietro Vizzini ha di recente vissuto un'avventura/disavventura che vi racconterà a breve). Ma di moto in Can-Am neppure l'ombra fino alla primavera scorsa quando fu rivelato appunto l'intenzione di ritornare ma con la propulsione elettrica. Se qualche tempo sarebbe sembrata un'idea un po' strampalata, di certo si è fatta più credibile proprio perché nel 2019 BRP ha acquisito Alta Motors, azienda molto promettente ma in stallo, ed ha inglobato evidentemente il suo know-how.

Origin e Pulse, cosa sappiamo

Il progetto prevede il lancio di due modelli entro la prossima estate, uno più stradale ed uno più dual sport ma entrambi spinti da una nuova unità ad elettroni battezzata Rotax E-Power. La Origin è una enduro e il nome infatti sottolinea il legame con le origini del marchio Can-Am, e a quanto pare dovrebbe avere una lunga escursione delle sospensioni e la classica coppia di ruote 21 e 18 pollici. La Pulse, invece, pur partendo dalla stessa piattaforma tecnica è una stradale non carenata con ruote da 17 pollici. Comprensibilmente la Casa finora non ha voluto divulgare molte informazioni tecniche se non che avrebbe dotato le due moto dello standard di ricarica di Tipo 2, quello più comune, che consente di ricaricare al massimio a 7,6 kW in linea con la migliore concorrenza attuale come Zero o LiveWire.

Cosa ci dice il brevetto

Le immagini di un brevetto, però, ci offrono qualche spunto in più. Mostrano innanzitutto che la struttura della batteria è parte integrante del telaio inoltre sembra sia composta da sette moduli con settanta celle ciascuno per un totale di quattrocentonovanta celle in rete. Inoltre l'accumulatore è raffreddto a liquido, cosa questa molto interessante: si notano due dissipatori di calore sull'alloggiamento della batteria. Le celle menzionate nel brevetto da BRP sono le LG M50L. Queste sono nel formato "21700" (21 mm di diametro, 70 mm di lunghezza), come quelle utilizzate nelle vecchie Tesla e nella MotoE di Ducati, e hanno una capacità nominale di 17,8 Wh. In base a questo possiamo ipotizzare che la capacità di questa batteria di Can-Am arrivi ad un totale di 8,8 kWh che sarebbero sufficienti - sempre per ipotesi non conoscendo le prestazioni del motore - a percorrere almeno cento chilometri. Sempre per avere dei riferimenti, il Ray 7.7 che abbiamo provato qualche mese fa ed è omologato ad 11 kW, con 7,7 kWh di batteria supera abbondantemente la soglia dei 100 km. Alla luce di queste ipotesi siamo per scartare le suggestioni proposte da alcune testate che vedendo sul titolo di alcune immagini la scritta 35KWH hanno supposto un riferimento alla capacità della batteria. Tendiamo ad escluderlo: anche se il brevetto dice che “le celle della batteria potrebbero variare in termini di capacità energetica nominale, capacità energetica utilizzabile, velocità di scarica, chimica cellulare e tipo di cella” una batteria di questa capacità avrebbe dimensioni e pesi notevolmente superiori a quelli che vediamo dalle immagini a meno di non usare una nuova tecnologia della quale non siamo al corrente. Sempre per avere un riferimento la Energica Experia ha una batteria da 22,5 kWh e visivamente ha tutt'altre dimensioni. Sempre il brevetto però rimane sibillino:

Il motore è nel forcellone

Un'altra curiosità tecnica arriva dal motore che è posto poco dietro il perno forcellone e all'interno di quest'ultimo in una struttura unica con la trasmissione finale che ricorda un po' quella degli scooter. Di certo questo consente di avere la cinghia di trasmissione sempre protetta e di massimizzare lo spazio per la batteria. Ipotizziamo possa anche facilitare eventuali interventi di manutenzione. Di contro ci fa anche supporre che il motore non abbia dimensioni ragguardevoli perché altrimenti andrebbe ad influire sull'inerzia del veicolo.

Un nuovo stabilimento in Messico

Dopo aver annunciato le due moto è partita anche la realizzazione di un nuovo stabilimento a Querétaro in Messico. La prima pietra è stata posata il 3 ottobre 2022 e da marzo 2024 verranno realizzate qui le nuove moto elettriche Can-Am. Sono previsti 500 nuovi posti di lavoro e nella stessa area è già presente un precedente stabilimento del gruppo canadese Bombardier ma dedicato ad altri veicoli e ricambi.

  • MAXPAYNE IT
    MAXPAYNE IT, Fusignano (RA)

    Demenza totale applicata.
    La mobilità elettrica al di fuori delle città e scollegata ad auto e scooter piccoli ed economici, è solo idiozia speculativa e perculativa per ricconi totalmente incapaci di intendere e volere la mobilità e menefreghisti totalmente dell'ambiente.
    Perché chi considera l'elettrico la via della salvezza per l'inquinamento, evidentemente non sa un accidente di niente di come viene prodotto un mezzo elettrico, nella sua totalità di componenti....
  • lupus30
    lupus30, Albiate (MB)

    grandi esercizi di stile, ma sul mercato poco appeal. una moto con 100km di autonomia non va da nessuna parte, soprattutto se costa parecchio di piu di una a motore endotermico. siamo ancora al punto zero.
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