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Monopattini. Ogni tre giorni un incidente grave

- Nel 2020 gli incidenti con feriti gravi che hanno coinvolto un monopattino elettrico sono stati 125, una media di uno ogni tre giorni
Monopattini. Ogni tre giorni un incidente grave

Il grave incidente di Genova in cui ha perso la vita una 34enne riporta l'attenzione sulla questione sicurezza. Quello di pochi giorni fa è il secondo sinistro con esito mortale in Italia. Il primo era stato a metà giugno, a Budrio in provincia di Bologna. Ma gli incidenti con gravi conseguenze in cui sono coinvolti i monopattini elettrici sono purtroppo all'ordine del giorno. Più precisamente, secondo i dati raccolti L'Osservatorio Monopattini dell'ASAPS se ne registra in media uno ogni tre giorni. Nel 2020 l'l'Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale ha registrato 125 incidenti gravi in Italia, con un decesso, 11 feriti in prognosi riservata e 49 feriti con prognosi superiore ai 40 giorni.

La principale causa di sinistro è il classico ribaltamento in avanti senza urto contro ostacoli fissi. Distrazione, utilizzo del telefono alla guida, inesperienza e scrsa manutenzione stradale sono all'origine di molte di queste cadute. La seconda causa di incidente sono gli scontri frontali e laterali, spesso agli incroci stradali, dove non vengono rispettate le precedenze. Sul gradino più basso del triste podio dei sinistri ci sono gli scontri contro ostacoli fissi. 

La distribuzione geografica degli incidenti è molto disomogenea, come disomogenea è la diffusione dei monopattini nelle diverse città. Nei centri urbani dove sono attivi i servizi di sharing ovviamente gli incidenti si moltiplicano. "La regione in cui sono avvenuti gli incidenti più numerosi e gravi è la Lombardia con 56 sinistri - si legge nel rapporto dell'ASAPS - e la città di Milano è infatti in testa alla classifica tra le grandi metropoli. Il Piemonte è al secondo posto con 14 sinistri gravi, con Torino capofila. Segue il Lazio con 13 incidente gravi quasi tutti avvenuti a Roma. Seguono l’Emilia Romagna e l’Abruzzo con 6".

Diverse volte abbiamo parlato di sicurezza e dell'importanza del rispetto del Codice della Strada. Troppo spesso infatti si sovrappone la pericolosità di determinati comportamenti al mezzo che si guida. Si tende a identificare il monopattino come un mezzo pericoloso, quando spesso è il modo di condurlo e l'inosservanza delle leggi che causa incidenti. Molti utilizzatori inoltre sottovalutano l'abilità necessaria per guidarlo e altresì sottovalutano la velocità che raggiunge.

  • DettoFatto
    DettoFatto, Lodi (LO)

    Ho apprezzato molti commenti, mi permetto solo di suggerire che non sempre le statistiche sono "necessarie"; chi ha o ha avuto in casa bimbi piccoli non ha bisogno di statistiche per discriminare tra il pericolo rappresentato da un coltello rispetto a un cucchiaio di legno...
    scusate la banalità dell'esempio, ma è evidente che il monopattino presenta caratteristiche intrinseche che lo rendono meno stabile e meno governabile di una bicicletta, ergo più intrinsecamente pericoloso.

    Corretto il riferimento al parco circolante, ma, anche in questo caso, mi domando: dobbiamo necessariamente aspettare che le statistiche confermino quello che già possiamo stabilire col semplice buon senso?
    Le statistiche di mortalità si fanno con i morti, scusate: dobbiamo aspettare di avere centinaia di morti prima di normare meglio questi mezzi?
    Questo è il ragionamento assurdo del Tar della toscana: non ci sono sufficienti evidenze.
    Va bene, ma le evidenze sono i morti.
    A me non occorre nessuna evidenza (figli altrui feriti o morti) per tenere il mio pargolo lontano dai coltelli.
  • alfalf55
    alfalf55, Vaprio d'Adda (MI)

    Vedendo come circolano (io parlo di Milano) mi meraviglia che gli incidenti
    non siano di più.
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