Damon sbarca in Europa
Il mercato delle moto elettriche è ancora decisamente acerbo. I numeri in italia arrivano alle centinaia e sono ancora in molti credere che i tempi non siano ancora maturi. Nella peggiore delle ipotesi poi ci sono gli intransigenti che non riescono nemmeno a mettere nella stessa frase le "moto" ed "elettrica".
Fortunatamente però il mondo va avanti nonostante i nostalgici e le aziende produttrici si fanno carico del coraggio del cambiamento.
Damon, nata in Canada con idee brillanti e tecnologia innovativa, fin da subito ha raccolto importanti investimenti e consensi quasi unanimi. Ora, dopo essersi espansa negli Stati Uniti è in procinto di sbarcare in Europa. Non ci sono ancora tempistiche definite, ma sicuramente ce ne accorgeremo con largo anticipo man mano che la campagna di comunicazione si farà più "rumorosa".
Attraverseranno l'oceano sia l'HyperSport la versione scarenata, la HyperFighter e i numeri per essere un successo ci sono tutti. Hanno un motore da 200 cavalli che la spinge a una velocità massima di 200 mph (320 km/h) con un'accelerazione ad 0 a 100 km/h in 3 secondi. L'autonomia è più che discreta: oltre 320 km dichiarati dalla casa costruttrice. I prezzi rimangono tutt'altro che abbordabili, almeno se si vuole l'allestimento più performante da 40.000 $ (circa 35.500 €). I modelli base però partono da 17.000 $ (circa 15.000 €).
"L'Europa è un'enorme opportunità di mercato per Damon e miriamo a essere all'avanguardia nella mobilità elettrica, nella tecnologia e nella sicurezza in questo territorio - ha dichiarato a Businesswire Jay Giraud, co-fondatore e CEO di Damon Motors -. Ci aspettiamo di vedere una maggiore domanda in Europa per le moto Damon ordinate rispetto agli ordini nordamericani. Con il mercato europeo che sta rapidamente passando ai veicoli elettrici, siamo certi che questo grande continente sarà un mercato dominante per Damon".
“Il nostro sistema Co-Pilot a 360° rende la guida più sicura - Dominique Kwong, co-fondatore e COO, Damon Motors - e vogliamo aprire la strada a una mobilità più sicura e pulita in Europa, dove la cultura motociclistica è grande. Non vediamo l'ora di cambiare la mentalità secondo cui il motociclismo può essere più sicuro e più accessibile".