E alla fine è arrivata anche Triumph. Sì, perché anche il marchio inglese che ha trasformato il gusto vintage e il bicilindrico raffreddato ad aria in simbolo (e in migliaia di moto vendute) si converte all'elettrico. Non subito ovviamente, ma ha comunque messo le mani avanti ed ha annunciato di aver avviato una collaborazione con Williams Advanced Engineering, Integral powertrain, Innovate UK e l'Università di Warwick per la realizzazione entro breve tempo di moto elettriche Triumph.

Il progetto, che per ora si chiama TE-1, lavora sulla creazione di tecnologie e lo sviluppo di progetti in ambito elettrico e non ha l'obbiettivo dichiarato di concentrarsi su un singolo modello. Insieme ai partner cercherà di sviluppare l'ossatura per un'intera gamma di veicoli. Ovviamente il primo passo è realizzare un motore che sia al contempo leggero e non troppo ingombrante.

La Casa inglese d'altra parte ha dichiarato di non aver nessuna fretta e di voler evitare di produrre una moto di scarsa qualità o dal costo troppo elevato. Un approccio meritevole di lode soprattutto in considerazione di quello che vediamo in giro. Chi ha affrettato i tempi si trova esattamente in una delle due situazioni citate: o commercializza prodotti scadenti o buone moto, ma molto costose. Basta guardare la LiveWire, la moto elettrica di rottura prodotta da Harley-Davidson che viene presentata al pubblico a oltre 34.200 €. I tempi sono maturi, ora aspettiamo che siano anche economicamente abbordabili.