Pirelli Angel GT II: Gran Turismo o Sport Touring?
Gran Turismo è una locuzione che evoca immagini molto diverse a seconda dell’interlocutore. Tralasciando videogiochi e trasmissioni televisive, sulle auto l’acronimo GT si associa a mezzi veloci, potenti e sportivi, che evocano immagini di guida dinamica. Sulle moto il riflesso (forse condizionato) ci porta a pensare a mezzi con masse e dimensioni da navi passeggeri, pensate per andare per lo più dritte - se pur veloci - proteggendo pilota e passeggero sacrificando quasi totalmente il fattore dinamico.
Sarà per la grande esperienza in campo auto della Casa della "P lunga", o forse per la determinazione a svecchiare una definizione che anche in campo moto ormai identifica mezzi sempre più dinamici, fatto sta che a ormai sei anni dall’arrivo delle prime Pirelli Angel GT la Casa milanese ha aggiornato quindi il suo pneumatico Sport-Touring (anzi, Gran Turismo, appunto) mantenendo la denominazione, e limitandosi semplicemente ad aggiungere un “II” in coda.
Abbiamo avuto l’opportunità di effettuare un’approfondita presa di contatto con la nuova Pirelli con un giro stradale su ogni tipo di superficie, in sella a moto dalle ciclistiche diversissime (BMW R 1250R, Yamaha MT-10SP, KTM SuperDuke 1290GT, Triumph SpeedTriple, Honda CB1000R, Kawasaki Versys) in contesti molto diversi, scoprendo un prodotto davvero ben fatto, e probabilmente - come già avvenuto con la Diablo Rosso Corsa 2 qualche mese fa - capace di spostare in avanti il riferimento della categoria.
Come sono fatte?
Le Pirelli Angel GT sono gomme pensate - naturalmente - per un uso sport-touring, che copre quindi tutto quello spettro che va dal commuting cittadino all’uso sportivo sul misto di montagna. Un compito particolarmente gravoso, che richiede quindi una sintesi fra le esigenze di chilometraggio, prestazioni sul bagnato e maneggevolezza, intesa genericamente sia come agilità che come feeling nella guida sportiva.
Obiettivi che Pirelli ha perseguito riprogettando da zero la Angel GT, partendo da una delle carcasse utilizzate nel Mondiale Superbike, rimodellandola e adattandola all’impiego stradale e più turistico. Realizzando quindi un profilo più armonico e meno nervoso, ma osando nel frattempo sotto altri profili, con una struttura - termine col quale ci riferiamo tanto alla carcassa quanto a mescola e battistrada, che con il disegno dei suoi intagli contribuisce a definire la deformabilità della gomma - pensata per offrire un gran feeling alla guida, e adattarsi ancora meglio alle moto moderne, caratterizzate da un elevato livello di dotazione sotto il piano dell’elettronica.
Sotto il profilo delle mescole (il GT-II è naturalmente monomescola all'anteriore, mentre al posteriore la struttura è bimescola, per sintetizzare le necessità di elevata percorrenza sulla fascia centrale e grip sui lati) Pirelli ha lavorato molto, utilizzando materiali di recentissimo sviluppo e definendo un compound ad elevato tenore di silice per migliorare la tenuta sul bagnato.
Angel GT-II è già disponibile nelle misure da 17 e 19 pollici all’anteriore, e da 17 pollici al posteriore, sia nella versione standard che in quella per motociclette pesanti (oltre i 240 kg), nelle misure riportate nella tabella a seguire.
Una coperta più lunga
Il nostro test inizia con una BMW R1250R, moto che chi scrive ha fresca nella memoria avendo partecipato alla sua presentazione stampa circa un mese fa. L’impressione iniziale è quella di una gomma che si scalda molto rapidamente, dal profilo armonico e ben accordato fra anteriore e posteriore (120/70 e 180/55, in questo caso) anche se, dopo qualche chilometro, ci si rende conto che forse non siamo in sella alla moto più probante da questo punto di vista. Troppo equilibrata e rotonda nella guida, con un motore davvero bello nell’erogazione e con sospensioni semiattive molto bene a punto.
Meglio passare a modelli più "affilati", e quindi più esigenti con il profilo della gomma, nella fattispecie una Yamaha MT-10SP. Un’altra moto che conosciamo piuttosto bene, che ci è sempre piaciuta ma della quale abbiamo sempre sottolineato l’avantreno un po’ ballerino, derivante da una distribuzione dei pesi a metà fra naked e motard. Il “davanti” della Yamaha cambia: ce la ricordiamo gommata Bridgestone S21. In un confronto giocoforza a distanza, che quindi richiede tutti i se e i ma del caso, con le Angel GT II l’impressione diventa quella di una precisione invariata, ma di un ben miglior feeling sul davanti, con una miglior percezione del grip disponibile. Prestazione di notevole rilievo, se si considera che - almeno sulla carta - si tratta di due gomme di segmento diverso, con la Bridgestone più orientata alla prestazione sportiva.
Il verdetto non cambia provando anche Triumph Speed Triple, KTM 1290GT e Honda CB1000R: le Angel GT-II risultano gomme facili, comunicative, rapide nel riscaldamento e sincere, convincendo sia nella guida rilassata - con un profilo bello rotondo e sempre ben accordato fra avantreno e retrotreno, nelle varie misure provate - che in quella più dinamica.
Piace soprattutto sull’anteriore, dove la costruzione percettibilmente più morbida rispetto alla Angel GT precedente risulta più comunicativa, e offre più sostegno e feeling. Ma anche al posteriore è facile notare come la capacità di scaricare a terra la potenza delle moto utilizzate - tra l’altro diverse per erogazione e livelli di potenza - appare evidente dalla sporadicità dell’intervento dei controlli elettronici anche andando a provocare la gomma con manate di gas… poco adatte al normale impiego stradale.
Conclusioni
Il mestiere di giornalista moto, ultimamente, si fa sempre più difficile. L’equilibrio che ci impone di valutare con la massima obiettività tutto quello che proviamo fa sì che dovremmo trovare anche difetti a moto, abbigliamento, accessori e (appunto) pneumatici oggetto dei nostri servizi. Il problema è appunto questo: stiamo vivendo un momento davvero eccezionale, in cui il più delle volte il prezzo è l’unico aspetto a cui riusciamo ad attaccarci per criticare l’oggetto delle nostre valutazioni.
Un trucco che per quanto riguarda gli pneumatici non possiamo però utilizzare, a causa della ben nota variabilità dei prezzi finali e del completo scollamento fra il listino proposto dalla Casa e - appunto - la cifra che il singolo gommista chiede al cliente. E allora possiamo solo dire che tutti i vantaggi che vi abbiamo raccontato qui sopra comportano un leggero sacrificio in termini di durata. Durata che non viene dichiarata con precisione, perché fortemente influenzata da stile di guida, carico e tipo di utilizzo, ma rimane compresa fra gli 8 e i 12.000 chilometri, prima che le prestazioni decadano in maniera sensibile.
Ma, appunto, aspettatevi di percorrere qualcosa in meno rispetto ai precedenti Angel GT. Sacrificio ampiamente accettabile, almeno per quanto ci riguarda, viste le prestazioni che abbiamo toccato con mano…
Maggiori informazioni
Pneumatici: Pirelli Angel GT-II
Moto: BMW R 1250R, KTM SuperDuke GT 1290, Yamaha MT-10SP, Triumph Speed Triple
Meteo: Sereno, 20°
Zona: Sicilia orientale
Terreno: misto extraurbano
Foto: Salvo Di Bella
Sono stati utilizzati
Casco AGV PistaGP R Staccata
Guanti Dainese Full Metal 6
Stivali Dainese Torque D1 In
Utilizzo esclusivamente stradale.
Io ho scelto le Angel GT2 per questa stagione perché ho avuto le GT già per la seconda volta consecutiva su una Kawasaki ZZR1400 DEL 2007 senza controllo di trazione. Devo dire che non era male come chilometraggio ca.7000km su strade di montagna e andatura molto allegra. Unico difetto che si surriscaldavano in fretta. Spero che la seconda generazione resisti meglio alle andature più sportive.
Il concetto delle ROAD 5 con il bimescola in carbone al posteriore é anche molto attraente.