Matteo Ferrari è il primo campione del mondo MotoE
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Se la MotoE rappresenta il futuro delle corse motociclistiche, allora Matteo Ferrari (leggi l'intervista) si può definire il capostipite di una nuova generazione di piloti. A Valencia il ventiduenne pilota del team Trentino Gresini è stato bravo a gestire il suo vantaggio in classifica, e con un quarto e un quinto posto ha conquistato il primo titolo mondiale di moto elettriche, davanti a Bradley Smith e ad Eric Granado. Matteo ha costruito il suo successo sulla doppietta conquistata nelle due gare di Misano, dopo aver concluso al quinto posto le prime due gare al Sachsenring ed al Red Bull Ring.
Dopo l’inizio nelle minimoto Ferrari ha corso in Moto3, arrivando al mondiale ancora giovanissimo e senza raggiungere i risultati sperati. A soli 19 anni si rimette in discussione correndo nel CIV Superbike, e nei due anni nel campionato italiano si piazza quarto nel 2017 e secondo nel 2018. Vince anche la prova dell’Europeo Superstock 1000 di Imola, disputata come wild card, ma il suo obiettivo non è il mondiale delle derivate dalla serie: Matteo vuole tornare a correre nel campionato prototipi, e quindi accetta ben volentieri la proposta di Fausto Gresini che organizza un team MotoE composto, oltre che da Ferrari, anche da Lorenzo Savadori.
Se il salto dalla Moto3 alla Superbike non ha rappresentato un problema, figuriamoci se lo può essere il passaggio alle moto elettriche, che sono nuove e uguali per tutti. Qualche gara per capire bene come si guidano questi nuovi mezzi da pista, ed il gioco è fatto. Il suo talento eclettico gli consente di capire come essere veloci anche con le moto silenziose, e una volta raccolto il bottino pieno a Misano, la sua pista preferita, a Valencia deve fare il ragioniere e tenere a freno la sua voglia di vincere, ma ne vale la pena, visto che porta a casa un titolo mondiale.
Il prossimo anno Matteo dovrebbe restare in MotoE per difendere il titolo, ma il suo vero obiettivo per il 2020 è la Moto2, l’anticamera della MotoGP.