Tecnologia

Standard batterie. Quali case moto aderiscono?

- In un anno dalla creazione Consorzio Motociclistico Batterie Intercambiabili sono già 21 i produttori che aderiscono
Standard batterie. Quali case moto aderiscono?

A settembre del 2021 KTM, Honda, Piaggio e Yamaha hanno dato vita al  Consorzio Motociclistico Batterie Intercambiabili (SBMC). A distanza di un anno di distanza sono 21 le case che hanno già aderito. Lo scopo è quello di accelerare lo sviluppo e la diffusione di sistemi di batterie intercambiabili. Per farlo bisogna ingegnerizzare  specifiche tecniche comuni che puntino a una standardizzazione globale e aperta. Lo scopo è garantire la piena interoperabilità delle batterie intercambiabili per facilitarne l'applicazione e promuovere la mobilità sostenibile.

A luglio nel SBMC Summit 40 rappresentanti sono stati convocati ed è stata concordata una serie di specifiche tecniche. Inoltre continua a crescere il numero di case moto che si aggiungono al consorzio. Ad oggi sono 21: AVL, Ciklo, FIVE, Forsee Power, Hioki, Honda, Hyba, JAMA, Kawasaki, KTM, Kymco, Niu, Piaggio, Polaris, Roki, Samsung, Sinbon, Sumitomo Electric, Suzuki, Swobbee, Vitesco, VeNetWork, Yamaha. Recentemente si sono aggiunti due nomi di spicco come NIU e FIVE. 

“Siamo molto orgogliosi – ha detto Fabio Giatti, CEO di FIVE – di far parte del Consorzio SBMC. In 4 anni abbiamo prodotto più di 15.000 batterie per le nostre bici elettriche. Abbiamo deciso di espandere la nostra attività come produttori di batterie per motocicli elettrici”.

"Ci impegniamo a migliorare l'accesso alla mobilità elettrica urbana attraverso la creazione di standard comuni per le batterie intercambiabili -
ha dichiarato Yan Li, CEO di NIU Technologies -. Riteniamo che questa tecnologia sia fondamentale per l'adozione di soluzioni sostenibili a 2 ruote per la città riducendo i tempi di ricarica, estendendo l'autonomia del veicolo, diminuendo i costi per gli utenti finali".

  • PeggyRider
    PeggyRider, Abbiategrasso (MI)

    La standardizzazione delle batterie è un passaggio assolutamente essenziale se si vuole ottenere l'obiettivo della elettrificazione di massa. Ci vorranno ancora molti anni per avere densità energetiche comparabili tra batterie e benzina, idem per i tempi di ricostituzione di tale densità quindi è imperativo poter sostituire le celle scariche facilmente. Anche la gestione del fine vita delle celle sarebbe facilitata. Oggi le celle usurate dell'automotive vengono riutilizzate nell'accumulo domestico ma ogni accumulatore va costruito singolarmente mentre si potrebbero avere delle matrici in cui semplicemente inserire le celle non più idonee per l'autotrazione. Inoltre, l'avere una costruzione identica consentirebbe l'automazione del processo di disassemblaggio e riciclo senza contare che non sarebbe più necessaria la rincorsa alle densità energetiche estreme e si potrebbe orientare la ricerca verso le soluzioni che richiedono l'impiego di materiali meno nobili e costosi
  • lucamax62
    lucamax62, Milano (MI)

    A mio parere le case più piccole rischiano di fare un bagno di sangue.
    Perché sarà molto difficile riversare i costi della gestione del parco batterie sul consumatore se non si raggiunge una massa critica adeguata.
    Quindi una operazione sicuramente in perdita all'inizio il cui successo però non è per nulla scontato.
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