MotoGP 2019 Malesia. Rossi: “Giusto continuare, al di là dei risultati”
SEPANG - Una stagione difficilissima, una delle peggiori della sua carriera. Valentino Rossi lo sa e non si nasconde.
«Come vittorie, punti e posizione in classifica, questo è il mio anno peggiore con la Yamaha. Ma è diverso rispetto ai due anni difficilissimi con la Ducati: allora avevo altri problemi. Adesso soffro per la mancanza di velocità in rettilineo e per il consumo della gomma posteriore. Continuando con il paragone, allora non avevo nessuna fiducia nella moto, mentre adesso le sensazioni sono buone, riesco anche a essere veloce e a divertirmi. E le prospettive per il futuro sono buone.
Con la Ducati, un po’ come sta succedendo oggi a Lorenzo con la Honda, non avevo fiducia con l’anteriore: lavorai un sacco con Filippo Preziosi (il direttore tecnico di allora in Ducati, nda), provammo un sacco di cose, cambiammo anche il telaio, ma per tornare veloce dovetti ritornare in Yamaha».
Hai deciso di cambiare il capotecnico: sarà quella la mossa per tornare competitivo?
«Chissà, è impossibile saperlo adesso. Sicuramente, da un po’ di tempo ho sempre gli stessi problemi, non riesco a essere abbastanza veloce. I risultati in pista sono la combinazione del pacchetto pilota-moto-squadra: dovevo cambiare qualcosa. Sono molto curioso di vedere come andrà con Munoz: sarà interessante e figo lavorare con un capo tecnico della nuova generazione».
Così non avrai più scuse…
«Come ho già detto altre volte, avrei potuto ritirarmi quando ero al massimo della forma, da vincente. Ma mi sarei accorto di avere ancora voglia di correre, per me è stato giusto continuare. Quando ho preso questa decisione, sapevo che avrei incontrato dei momenti difficili. Lo sapevo anche quando ho rinnovato due anni fa, ma, ripeto, sono contento di avere continuato».
Che cosa ti aspetti da questa gara?
«E’ sempre difficile dirlo a priori, sono tante le variabili da considerare. L’anno scorso caddi, ma fu la mia miglior gara del 2018. Vediamo se sarò competitivo».
Io apprezzo un campione che non si sottrae alla sua china discendente.
Non capisco