arrivederci a san severino

Intervista a Tony Cairoli

- Il campione in carica MX1 sta completando la messa a punto fisica e tecnica in vista del GP di Bulgaria. Ai lettori di Moto.it le sue impressioni prima dell’avvio iridato | M. Zanzani
Intervista a Tony Cairoli


Dopo averlo ammirato in azione a Mantova e a Castiglione del Lago, per vedere di nuovo in azione l’ufficiale KTM ora dobbiamo aspettare San Severino Marche, dove il 21 marzo si corre l’ultima prova degli Internazionali d’Italia. Le tre gare (dall’elenco manca l’internazionale francese di Valence) sono servite a Tonino per prendere le misure con gli avversari, e soprattutto per mettere a punto la sua 350 e la tenuta fisica in previsione della fatidica data del 3 aprile che aprirà ufficialmente la serie dei GP 2010. Con Antonio abbiamo fatto il bilancio di questa sua apertura stagionale.

 

Nelle prime due gare sei andato subito a segno, te lo aspettavi?

«Sinceramente non ci avevo neanche pensato, perchè in queste prime gare il mio obiettivo era fare delle prove della moto e delle partenze dal cancelletto con gli altri piloti».

 

Qui a Castiglione del Lago invece non ce l’hai fatta.

«Avrei potuto vincere la seconda manche perché avevo una buona velocità e stavo spingendo bene, ma poi ho avuto problemi con un doppiato e non ce l’ho fatta. Ma è andata bene lo stesso, è stato un buon allenamento e in ogni modo non avevo la pressione di dover per forza vincere in quanto non ero in lizza per il campionato perché è stata l’unica prova a cui prendo parte. Devo dire che oggi David era molto determinato, mi è sempre partito davanti e ha spinto al massimo per cui non era facile stargli davanti».

 

Queste gare sono un buon punto di riferimento?

«In linea di massima direi di si, ma è ancora abbastanza presto per pensare alla velocità. Mi sto allenando e sto cercando di conoscere meglio la moto, di buono c’è che sto facendo delle buone partenze, cosa che l’anno scorso non riuscivo a fare».

 

Due vittorie ed un secondo posto significano che sei già in forma fisicamente.

«Non ancora, nel tuo programma prevedo di essere in forma al 10% in Bulgaria».

 

Quanto ti diverti con la 350?

«Molto, ma ci sono molte incognite. Con la Kappa 450 sarebbe stato tutto un po’ più facile perché la moto era già perfetta, non c’era niente da settare visto che Nagl lo scorso anno ha fatto secondo. Però con la 350 abbiamo deciso di prendere un’altra direzione, che è un po’ come un’avventura. Speriamo di farla arrivare ad un buon livello, siamo già ad un ottimo punto, ma c’è ancora da fare».

 

Su cosa state lavorando in questo momento?

«Sulle sospensioni, è la cosa più importante. Il motore è già competitivo e sono contento».

 

C’è chi dice che sia un po’ di più di 350.

«Chi lo dice non capisce niente, perché basta sentire girare il motore per capire che non è di cilindrata più grande. Per la KTM non sarebbe neanche una buona pubblicità fare un 350 e far correre me con un 380 o qualcosa del genere. Abbiamo deciso di correre con il 350, ci crediamo e speriamo che sia la scelta giusta».

 

Quindi hai deciso di tenerla per i GP?

«In linea di massima direi di si, perchè penso che sia la moto ideale».

 

Cosa farai prima della Bulgaria?

«Andrò in Belgio ad allenarmi, poi tornerò in Italia per correre l’ultima prova degli Internazionali d’Italia ed allenarmi ancora un po’ sul duro per essere pronto per Sevlievo».

 

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