Ferrandis: "Quest’anno ci sono!"
«Il 2015 non è andato decisamente come era nelle mie aspettative - ha raccontato a Moto.it il pilota della Kawasaki CLS Dylan Ferrandis durante una pausa del suo allenamento sulla pista californiana di Lake Elsinore - ero preparato, mi sentivo bene e stavo lottando per il titolo visto che dopo aver vinto il GP in Argentina sono arrivato in Spagna in testa alla classifica. Purtroppo a Talavera ho perso il controllo dell’avantreno e nella caduta mi sono infortunato il ginocchio e la stagione per me è stata chiusa. Ma non ho niente da rimproverarmi perché stiamo tutti spingendo al limite e a volte capita che ci sia la caduta o l’infortunio».
Hai imparato qualcosa dalla scorsa stagione?
«Si impara sempre qualcosa, la cosa più importante è essere in forma fisicamente e concentrati, queste sono le cose basilari per vincere un campionato».
Ora partirai per vincere il titolo 2016.
«Certo, ero motivato anche l'anno scorso, ma è andata come è andata. Sono determinato a vincere, ma sarà una stagione lunga, l'obiettivo sarà di essere costanti e rendere sempre al meglio».
Pensi che Herlings sarà più vulnerabile dopo i suoi infortuni?
«Non so come sta Jeffrey, ma so che ogni volta che si rientra da un infortunio ci si sente più forti. Lui può essere più forte, ma posso esserlo anch'io, sarà una stagione interessante».
In pochi si aspettavano che Tim Gajser diventasse campione del mondo...
«E' stata una sorpresa, ma eravamo in tanti infortunati: io, Herlings, Tixier. Lui comunque è stato costante e forte per tutto il campionato».
Quando hai iniziato l'allenamento per questa stagione?
«Ho fatto la riabilitazione dopo l'infortunio e a fine stagione sono tornato in moto per correre il Supercross che mi è servito come preparazione, ho fatto qualche gara in Francia e adesso sono qui negli USA. Da quando mi sono ripreso fisicamente praticamente non mi sono mai fermato, ho cercato di fare qualcosa ogni giorno, quindi non c'è una data precisa nella quale ho iniziato a preparare la stagione, la preparo ogni giorno».
Hai cambiato qualcosa rispetto agli allenamenti dell'anno scorso?
«Non molto, ho aggiunto un paio di settimane negli USA per allenarmi. Avevo voglia di cambiare, qui il clima è migliore e ci sono molte piste. E anche per preparare il mio futuro, visto che il mio obiettivo è di venire a correre negli Stati Uniti».
Il tuo sogno è quindi di diventare campione del mondo MXGP o Supercross?
«Non credo che correrò mai nella MXGP, se quest’anno vinco il titolo vado dritto negli USA perché voglio correre nel Supercross, e ovviamente anche il National. Se non vinco deciderò durante la stagione, visto che posso fare ancora due anni in MX2, ma non credo che correrò mai nella 450».
Hai terminato i test della tua Kawasaki o stai ancora mettendola a punto?
«Ci stiamo ancora lavorando, adesso sono qui solo per allenarmi ma quando torno in Europa faremo molti test sulle sospensioni. Il motore funziona bene, dovremo solo fare delle verifiche simulando la gara. Adesso lavoriamo sulle sospensioni e forse durante il campionato avremo delle nuove componenti per potenziare il motore».
Hai fatto da spettatore ad Anaheim-1, come ti è sembrato?
«Incredibile, l'atmosfera e la pista erano da pazzi, sento che è proprio quello che voglio fare».
Hai un buon rapporto con Romain Febvre?
«Non tanto, perché quando eravamo in gara lottavamo molto, e a me lui non piaceva molto per il suo stile rischioso. Ma non ho nessun problema con lui, abbiamo parlato molto dopo il motocross delle Nazioni, lui è il campione del mondo, e sono contento per lui, ma non siamo amici».
Credi che possa riconfermarsi campione del mondo?
«E' una domanda da un milione di dollari. Non so proprio cosa aspettarmi dal 2016 nella MXGP, ci saranno molti piloti aggressivi perché ognuno vuole essere campione del mondo come Paulin, Desalle, Cairoli. Non so se Romain potrà vincere, ma credo che ne sia capace perché al Nazioni è stato il più veloce, sicuramente potrebbe farcela».
Sarebbe un sogno per i tifosi francesi se tu e lui diventaste campioni del mondo!
«Sarebbe fantastico, non è detto che non ce la possiamo fare».
Cosa ti piace fare a parte il motocross?
«Adoro andare su qualsiasi cosa a due ruote ad iniziare dalle BMX con i salti e le rampe, e mi mi piace molto anche il surf. Ma con l'obiettivo di diventare campione del mondo non rimane molto tempo per il resto, così tutto quello che si fa diventa un allenamento».
E qualcosa che non ti piace?
«Ce ne sono molte, una è il golf, lo trovo noioso».
La tua vita privata dev'essere semplice, visto che sei così impegnato con il motocross.
«Si, ma mi piace anche uscire con i miei amici, andare in BMX con loro, ho una mia pista che è vicina a casa e mi piace sistemarla con il trattore».
Il 2012 è stata la tua prima stagione mondiale, da allora sembri molto maturato anche se sono passati solo 4 anni.
«E’ vero, adesso ho 21 anni e quando ho iniziato ero un ragazzino un po’ “stronzetto”, poi ho capito che per diventare il campione del mondo devi essere concentrato e serio».
C'è qualcosa che devi ancora imparare?
«A volte mi distraggo un po’ troppo con le ragazze che vengono alle gare, devo imparare a concentrarmi solo sulla moto».