Mantova, 16 Marzo. Dario Carghini. Engine Project Leader di Ducati OffRoad. È il responsabile e “responsabile” del motore della Desmo450 MX. Spiego meglio il doppione. Se va tutto bene c’è gloria per tutto il gruppo di lavoro, se va male ecco il capro espiatorio ideale. Se c’è uno, alla vigilia del grande giorno, cioè quando la Ducati Desmo450 MX scenderà in pista per il primo confronto diretto agonistico della sua storia, che è autorizzato ad avere i nervi a fior di pelle, ecco, quello è il “responsabile” del progetto del motore. Invece Dario Carghini, poco più di quarant’anni ma ne dimostra diciassette, cioè tutti quelli che ha passato in Ducati, è sereno. All’apparenza lo infastidisce molto di più la stampella cui si vede costretto per un evidente, recente incidente.

Visto che è tranquillo, proviamo a imparare qualcosa del grande mistero della Meccanica. Il motore della Ducati da Motocross è sostanzialmente nuovo, anche per Ducati visto che fuori dall’asfalto la Fabbrica non ha una grande pratica.

La prima curiosità è quella di sapere cosa è venuto buono di una certa “abitudine” all’eccellenza della performance nel suo trasferimento su una macchina destinata a Piloti, fondi e uso molto diversi. La seconda domanda è epica, per noi almeno. Desmo. È forse la parola magica che definisce, sintetizza e racconta i 50 anni di un primato tecnico auto protetto da una eccezionale padronanza della tecnologia. In che modo il Desmo passa dalla pista alla terra? Perché una tecnologia che porta con sé caratteristiche imbattibili non è stata adottata, diciamo pure copiata dagli altri? Ecco, le risposte sono qui per noi.

Grazie Dario, scusi, ingegnere Carghini.

© Immagini FXAction, Ducati