Una volta tagliato il traguardo, per la seconda volta prima dei suoi avversari, a fatica ha tenuto a freno le lacrime di quello che poteva e doveva essere un pianto liberatorio. D’altronde come non capirlo, dopo tutta la sofferenza fisica sopportata ma, soprattutto, l’immensa frustrazione di non essere competitivo al 100%. Ha la consapevolezza di poter essere un primattore anche nella classe regina, ma non lo può dimostrare. Il dolore alla mano fratturata negli Internazionali di Ottobiano lo frena nella corta alla vetta.

Il gradino più alto del podio ha ripagato Jeffrey Herlings della sua invidiabile tenacia e determinazione che gli hanno permesso di sopportare il dolore fisico e di mantenere la calma quando si è ritrovato in posizioni che forse ha conosciuto solo quando era alle prime armi. Il premio al cui ambiva -la vittoria - lo ha centrato alla settima prova della sua prima stagione MXGP.

E l’ufficiale KTM lo ha fatto alla grande, rimanendo saldamente al comando per tutta la prima manche e facendo il bis anche nella seconda dopo aver scavalcato Arminas Jasikonis al 4° giro. Il ritorno ai vertici di Herlings, arrivato due settimane dopo il posto d’onore di Valkenswaard, ha coinciso con il ritorno al comando della classifica iridata di Tony Cairoli, che nella prima manche è stato costretto a rimontare dalla 10ª alla 5ª piazza, e che in quella successiva si è piazzato alle spalle del vincitore dopo un’altra consistente serie di sorpassi.

Il messinese ha approfittato della giornata disastrosa di Tim Gajser, sul quale ha ora un vantaggio di 17 punti, che fortunatamente è uscito indenne da due situazioni molto pericolose; nelle prime battute della frazione d’apertura è stato infatti centrato da José Butron e si è temuto per le condizioni della sua gamba destra, anche se poi ha stretto i denti ed è riuscito miracolosamente a ritornare in sella e a concludere 14°. A metà della successiva manche, mentre era 2° in piena bagarre con in scia Cairoli, in una zona di wave si è rovesciato in avanti ed è rimasto a terra per il forte dolore alla cassa toracica, anche se in seguito non sono state riscontrate fratture.

In 3ª piazza ha concluso il tosto Evgeny Bobryshev, che ha preceduto Clement Desalle e gli ufficiali Husqvarna: Gautier Paulin, Max Anstie e Max Nagl. Solo 9° Jeremy Van Horebeek, sofferente alla schiena dopo un pesante atterraggio nelle qualifiche e oltretutto caduto due volte nella seconda manche.

MX2

Per due soli punti Pauls Jonass ha mancato la vittoria del GP di casa, anche se la sua è stata un giornata molto positiva. Grazie ad un 1° e un 3° posto ha consolidato il suo ruolo di leader MX2 con 42 lunghezze di vantaggio su Jeremy Seewer. Quest’ultimo infatti dopo essere terminato 2° in apertura si è ritirato in quella dopo per la rottura del telaietto posteriore in seguito ad una caduta, lasciando via libera al campione Europeo 250 in carica. Thomas Kjer Olsen grazie alla vittoria della frazione iniziale e al 2° conquistato successivamente si è aggiudicato il suo primo gran premio iridato.

Debutto sul podio, ma in 3ª posizione, anche per l’olandese Calvin Vlaanderen che ha preceduto Jorge Prado e l’inglese Conrad Mewse; giornata da dimenticare per Samuele Bernardini e Michele Cervellin, entrambi al traguardo in una sola manche rispettivamente al 15° e 19° posto.

EUROPEO 250

L’Europeo 250 ha confermato il momento positivo di Morgan Lesiardo che terminando 3° in Gara 2 ha chiuso la tappa lettone 2° assoluto passando così in testa al campionato, mentre la 125 ha registrato la caduta nella seconda manche di Gianluca Facchetti che si è dovuto accontentare dell’8° posto assoluto.

CLASSIFICHE

RACE 2

RACE 1