MATTERLEY BASIN - Alla vigilia del GP della Gran Bretagna Jeffrey Herlings aveva affermato che quest’anno non sarebbe andato in cerca di rogne, e che ogni piazzamento sul podio sarebbe equivalso a una vittoria.

Ebbene, a Matterley Basin l’ufficiale KTM, in cerca di riscatto dopo aver buttato via la scorsa stagione a causa di 2 incidenti, ha mantenuto la parola.

Non solo l'olandese ha vinto la prima manche con una decina di secondi di vantaggio e in piena sicurezza, ma è riuscito a controllarsi nella successiva, dove si è accontentato del posto d’onore senza forzare troppo il ritmo per agganciare il battistrada, che era troppo distante per essere avvicinato a meno di adottare un passo troppo veloce e quindi pericoloso.

Missione compiuta quindi da parte di Herlings. La sua non è stata una vittoria di misura, il che lascia preannunciare una stagione fuoco e fiamme. Lo ha dimostrato Tim Gajser nella seconda manche, in cui ha corso con un ritmo pazzesco che lo ha portato a tagliare il traguardo con ben 23 secondi di scarto sull’olandese, dopo l’8° posto conquistato in apertura, nonostante un paio di cadute e una rimonta dalle retrovie.

Antonio Cairoli, KTM

Ma la sorpresa della giornata è stato il nostro Tony Cairoli, chiamato a far ricorso a tutta la sua tempra per sopportare il dolore alla spalla ma anche ai legamenti del ginocchio destro che si era infortunato la settimana prima in allenamento. Articolazione che in entrambe le manche non ha mancato di dargli problemi a causa del terreno allentato e delle profonde carreggiate, ma che è riuscito a far fronte stringendo i denti portando a casa addirittura un 4° posto iniziale ed un 3° in chiusura tanto da meritarsi il 3° gradino del podio.

Il pupillo del team De Carli ha così preceduto Jeremy Seewer (che si è subito portato alla ribalta terminando nella prima manche dietro ad Herlings per poi piazzarsi 8° in chiusura), l’ottimo debuttante della classe regina Mitch Evans, Gautier Paulin e Clement Desalle.

10° Jorge Prado che ha iniziato la sua avventura MXGP in condizioni di pista non favorevoli per un reduce dalla frattura del femore, mentre Romain Febvre è stato costretto a gettare la spugna dopo le prove causa l’eccessivo dolore al ginocchio infortunato in allenamento.

Buono anche l’esordio di Michele Cervellin che ha ottenuto un onorevole 13° posto; Alex Lupino ha chiuso 19° per problemi agli avambracci nella prima manche e una brutta partenza nella successiva; Ivo Monticelli è caduto nella batteria iniziale mentre era 6° e ha battuto forte una spalla che lo ha costretto a mollare e che gli ha condizionato anche la frazione finale, in cui è occorso in un’altra scivolata lasciandolo privo di punti.

Jago Geerts, Yamaha

Nonostante una caduta nelle fasi inziali della seconda manche, Jago Geerts si è aggiudicato la MX2 forte della vittoria iniziale e del successivo consistente recupero dalla 9ª alla 4ª piazza.

Il belga della Yamaha ha preceduto il francese della KTM Tom Vialle, il danese della F&H Kawasaki Mikkel Haarup, l’australiano della Husqvarna Jed Beaton e il neo acquisto della Casa austriaca Rene Hofer.

La 6ª posizione è andata a un grande Alberto Forato che ha lottato come un toro per assicurarsi il 5° posto in apertura e il 6° in quella successiva, riuscendo a lasciarsi alle spalle nientemeno che il vice campione in carica Thomas Olsen; bene anche il compagno di squadra Mattia Guadagnini che si è guadagnato un'onorevole 12ª piazza.

Courtney Duncan, Kawasaki

La seconda manche WMX ha visto la campionessa in carica Courtney Duncan fare il bis della manche disputata il sabato, vincendo così il GP davanti a Larissa Papermeier e Kiara Fontanesi.

Stessa cosa nella seconda manche dell’Europeo 125 che ha registrato un’altra affermazione di Liam Everts il quale l’ha spuntata nell’assoluta sullo svizzero Kevin Brumann e sul francese Florian Miot.

Gara di valore anche per l’ufficiale Fantic Motor Andrea Bonacorsi, che dopo aver perso Gara1 per noie tecniche in chiusura si è meritato un bel 5° posto; nei 'top ten' della seconda manche anche i due protagonisti degli Internazionali d’Italia Andrea Roncoli e Pietro Razzini terminati rispettivamente 9° e 10°.

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