Anlas Viento Turismo, ecco come vanno: LONG TEST 2.500 km!
Un bel paio di gomme nuove e una moto per metterle alla prova: quante volte ci siamo sentiti così non appena usciti dal gommista con il nostro treno di pneumatici nuovo, pronto a farci compagnia per il prossimi 5.000 o 10.000 chilometri, che ci auguriamo sappia mettere d'accordo tutte le anime che coabitano il nostro essere motociclista. Se poi la categoria è quella del turista che però ama anche la bella guida sui passi, alla gomma richiediamo non soltanto di essere durevole, sicura, stabile, affidabile sul bagnato e comfortevole in autostrada ma ci picchiamo anche di trovarne il lato sportivo, quindi grip sull'angolo, resistenza agli stress prolungati, senza dimenticare che la vogliamo anche pronta ad entrare in temperatura non appena inseriamo la prima.
Lo abbiamo detto tante volte: certe volte non vorremmo essere nei panni di chi deve soddisfare tutte queste attese, ma ormai l'industria degli pneumatici ci ha abituato a vedere allungare sempre di più la fantomatica coperta, si è giunti negli ultimi anni a una generazione di gomme sport touring che sanno dare soddisfazione in più latitudini di impiego e i nostri test ne hanno più volte sottolineato le prestazioni. Test che però spesso sono condotti su distanze brevi - qualche centinaio di chilometri - che non riescono a mettere in evidenza un altro dei punti sensibili del rendimento di uno pneumatico: il drop prestazionale dopo un trattamento senza riserve e decisamente stressante come quello che vi proponiamo con questo long test delle Anlas Viento Turismo.
Abbiamo deciso infatti di mettere alla frusta gli pneumatici sport-touring del Costruttore turco su una distanza di 2.500 km e con un impiego senza mezze misure: autostrada (1400 km circa), strade statali (circa 900 km) e... pista (100 km), quest'ultima soltanto per sfruttare anche l'ultima stilla di grip e trovare un limite che su strada non è il caso di stuzzicare. 2.500 km non sono certo una percorrenza capace di portare a fine vita la gomma o di evidenziarne quei comportamenti propri dell'usura estrema, ma possono fornirci un'affidabile impressione di come - e se - un uso intensissimo possa modificare le performance e il feeling di guida di un treno di pneumatici. Siamo quindi partiti da Milano, toccato la Futa e poi scesi giù verso Sud per concludere il nostro test in Sicilia con oltre 30 gradi di temperatura e asfalti bollenti, ulteriore prova da sforzo per i Viento Turismo. Ecco come è andata!
Anlas Viento Turismo: come sono fatti
Presentati a EICMA 2022, i Viento Turismo sono coperture bimescola realizzate partendo da una carcassa a base di rayon e con cintura d’acciaio a zero gradi senza giunture, con l'uso della tecnologia VWT (Tecnologia ad Avvolgimento Variabile) derivata dalle sportive Viento Sport che grazie all'aumento della densità nella zona centrale enfatizza la stabilità alla alte velocità e massimizza la superficie di contatto contatto della spalla in piega. Inoltre la mescola arricchita di Silica sullo pneumatico anteriore conferisce il massimo grip in curva anche in condizioni di asfalto bagnato, mentre il centro del battistrada posteriore composto da speciali particelle di carbonio e le spalle arricchite di Silica, permettono di ottenere grip, ottimizzando il chilometraggio e la tenuta su bagnato, grazie anche al rapporto vuoti/pieni che dal 12,8 del centro pneumatico passa al 16,5% sui fianchi.
Le misure presentate da Anlas per i Viento Turismo sono quelle che permettono di vestire i cerchi di una larga fascia di sport-tourer, crossover, naked e anche maxienduro, visto che troviamo all'anteriore anche i 19 pollici (mentre al posteriore manca giusto un /50 per venire incontro a moto come la Kawasaki Ninja SX o la Suzuki Hayabusa):
ANTERIORE
120/70 ZR 17 M/C (58W) TL 6422
110/80 R 19 M/C 59V TL 6476
120/70 R 19 M/C 60V TL 6469
POSTERIORE
150/70 R 17 M/C 69V TL
170/60 R 17 M/C 72V TL
190/55 ZR 17 M/C (75W) TL
160/60 ZR 17 M/C (69W) TL
180/55 ZR 17 M/C (73W) TL
Perchè testarli con la Kawasaki Ninja H2 SX SE
Per mettere alla prova i Viento Turismo abbiamo scelto una vera top di gamma e un'esponente oltremodo significativa del mondo sport-touring: la Kawasaki Ninja H2 SX SE è una moto adatta ai lunghi viaggi, potentissima con i suoi 210 cavalli quando l'airbox è in pressione, di massa considerevole (oltre 260 kg in ordine di marcia) ma che già nella nostra comparativa con la rivale Suzuki Hayabusa aveva messo in evidenza un'esaltante carattere dinamico sia nelle curve delle statali che in pista. Per le gomme, un vero e proprio banco prova di alto livello per peso, qualità dinamiche e potenza, anche in considerazione del fatto che l'H2 SX SE è una moto dotata di un'elettronica sofisticatissima con la quale le gomme devono "dialogare" in modo omogeneo. Insomma, con la Ninja sapevamo che sarebbe rimasto escluso dai risultati della prova giusto il comportamento sullo sterrato...
Come vanno sul bagnato
Il nostro test è iniziato da Milano, e già dopo una manciata di chilometri è iniziato il maltempo che ci siamo ritrovati dalla Futa fino alla Costiera Amalfitana, con punte di vero e proprio nubifragio. È per questa ragione che vi parliamo subito del comportamento sul bagnato delle Viento Turismo: oltre 1400 km di pioggia ci hanno convinto dell'ottimo rendimento sui fondi umidi degli pneumatici turchi sia all'anteriore che al posteriore, indifferenti anche alle temperature di circa 10° che abbiamo incontrato in alcuni tratti.
Il livello di confidenza sul bagnato è molto alto, la sensazione di sicurezza è tale da dare fiducia anche in discesa carichi di bagagli sui tornanti, con rivoloni d'acqua a solcare le strade dell'appennino tosco-emiliano, o in autostrada e sulle strisce bianche. Ottima anche la resa in frenata, nonostante il carico notevole sulla ruota anteriore. Per inciso, tra Sorrento e Salerno siamo stati sorpresi in autostrada da una vera e propria tempesta con pioggia molto violenta: la nostra prudenza ci ha consigliato di prendere la prima uscita e passare la notte a Eboli, ma la Ninja e le Viento Turismo non hanno mai mostrato la benchè minima esitazione e il livello di sicurezza è stato sempre oltre la media.
In autostrada
Nella marcia autostradale le qualità che vengono richieste a un pneumatico sport touring sono sopratutto quelle della silenziosità e dell'assorbimento delle asperità, oltre che garantire la necessaria stabilità anche ad alte velocità. Su tutti e tre i fronti le Viento Turismo meritano ottimi voti: il rumore di rotolamento è molto contenuto fino a livelli trascurabili, il comfort è buono - con tutte le premesse necessarie riferite al contributo delle ottime sospensioni attive della Ninja - anche grazie alla bilanciata cedevolezza della struttura della gomma e la stabilità ad alta velocità è irreprensibile anche con le valigie piene e uno zaino di circa 20 kg posto sulla sella del passeggero. Promosse!
sul misto
È il campo dove la personalità dinamica dello pneumatico emerge più chiaramente: le Anlas Viento Turismo tra le curve sono gomme neutre, nel senso che rispettano la ciclistica sulla quale vengono applicate e grazie al loro comportamento più centrato sulla stabilità che sulla manegevolezza risultano immediatamente comunicative ed interpretabili da chiunque. Entrano in temperatura in pochissimo tempo e danno subito il giusto grado di confidenza per divertirsi tra le curve e approcciare le pieghe individuando immediatamente e con facilità l'inclinazione corretta alla quale si giunge progressivamente, piega che viene poi mantenuta con rigore e generando un buon piacere di guida.
Solido e sicuro l'avantreno - anche con temperature torride - con tanto grip in ingresso di curva e tutta l'aderenza che serve al posteriore in uscita anche insistendo con la seconda o la terza, ma bisogna ricordare che al momento di rialzare dalla piega la moto non sono particolarmente rapide. Poco male, la prevedibilità del loro comportamento permette di acquisire un bel ritmo con sicurezza e di divertirsi senza temere perdite di aderenza, ma se cercate pneumatici che "cadono" verso la corda forse conviene orientarsi su prodotti più sportivi e non su gomme sport touring come le Viento Turismo che, peraltro, non offrono un apprezzabile effetto autoraddrizzante in curva.
In pista
Portare degli pneumatici sport touring in pista può essere considerata quasi una forzatura: noi lo abbiamo fatto dopo aver percorso circa 1800 chilometri e quindi con una gomma non più freschissima e in una giornata con un caldo quasi asfissiante. Teatro della prova l'Autodromo della Valle dei Templi, un circuito particolarmente sfidante sul piano delle sconnessioni (nonostante il rifacimento di alcuni tratti, permane qualche "bump" da affrontare a gas spalancato in un paio di rettilinei), dell'appoggio in curva e delle frenate.
Tra i cordoli le Anlas Viento Turismo hanno confermato le loro qualità già messe in mostra nelle restanti parti del nostro long test: ottimo grip, omogeneità di comportamento, non particolarmente rapide a scendere in piega ma solidissime e, inoltre, infaticabili: nonostante i 210 cavalli e i 260 chili di peso non hanno alzato bandiera bianca negli stint da una decina di giri che ci eravamo prefissi, restando sempre prevedibili e sicure.
La loro capacità di assorbire le asperità del terreno ha permesso di stabilizzare l'avantreno sulle irregolarità del tracciato, dove altre moto e con gomme più racing diventano molto nervose o impongono di cambiare traiettoria, tuttavia questa cedevolezza della struttura della gomma che regala sicurezza sulle malformazioni dell'asfalto forse concorre a generare un comportamento che emerge soltanto quando si esagera: l'avantreno si muove un po' quando si frena molto forte (a Racalmuto c'è un punto dove si passa dai 220/230 km/h fino ai 60/70 km/h) e anche in uscita di curva chiedendo tutto alla gomma posteriore in seconda marcia inizia a intervenire il traction control e la moto tende ad allargare di avantreno. Situazioni a nostro modo di vedere irriproducibili su strada e che sono state enfatizzate dalle peculiarità di peso e potenza della Ninja. Intendiamoci: nulla che abbia reso la guida poco divertente o insicura, quanto la manifestazione di scelte progettuali proprie del segmento sport-touring e non di quello delle coperture sportive stradali.
Dopo 2500 km
Alla fine del nostro long test le Anlas Viento Turismo non hanno manifestato irregolarità rilevanti o scalinature nella superficie del battistrada, il cui spessore era - ad occhio - circa all'80%. Il rendimento dinamico non è stato quindi, al termine della prova, dissimile da quello della gomma nuova, nonostante dopo lo stress della pista le abbiamo portate a spasso per altri 600 km per le curve dei Nebrodi e dei Peloritani.
Difficile ipotizzare una durata complessiva ma possiamo immaginare che con una guida meno... disinvolta e priva di riguardi rispetto a quella che abbiamo adottato per questo test le Anlas Viento Turismo possano garantire molti chilometri mantenendo le performance vicine a quelle di progetto.
Conclusioni
Le Anlas Viento Turismo ci hanno convinto per la loro ottima resa sul bagnato, per la stabilità e per il loro essere facilmente interpretabili garantendo una notevole sicurezza di guida. Certamente adattissime per il turismo veloce, garantiscono un buon comfort, non tradiscono sul misto e dopo 2500 km non hanno evidenziato drop prestazionali degni di nota. Per contro, non sono spiccatamente guizzanti d'avantreno e nell'utilizzo molto sportivo (e in pista) trovano il loro limite, tuttavia non riusciamo a fargliene una colpa: sono pur sempre gomme dedicate al mondo sport-touring, crossover e maxienduro!
Se cercate altre informazioni sulle Anlas Viento Turismo potete anche visitare il sito dell'importatore esclusivo per l’Italia, Innovabox.
Abbiamo utilizzato
Casco: Schuberth S3
Giacca: IXON Jackal
Maggiori informazioni
Distanza coperta dal test: oltre 2.500 km
Terreno: autostrada, statali, città, pista
Meteo: variabile. Da 10° a 35°, da sereno a temporale