Aumentano le piste ciclabili ma le amministrazioni comunali continuano a trascurare chi va in moto
Il nono rapporto dell'Osservatorio Focus2R, frutto della collaborazione tra Confindustria ANCMA, Legambiente e la società di consulenza Ambiente Italia, offre ancora una volta un'analisi in tempo reale delle politiche per la mobilità su due ruote nelle città italiane. La ricerca, basata su un questionario inviato a 107 Comuni capoluogo di provincia, evidenzia significativi progressi ma anche persistenti criticità nel settore. E duole dirlo, sono le stesse che sottolineiamo da anni e che probabilmente ci toccherà vedere nostra vita natural durante.
Le amministrazioni comunali stanno dedicando crescente attenzione alla mobilità ciclabile, con risultati tangibili: la disponibilità media di piste ciclabili ha registrato un notevole incremento del 53,7% rispetto al 2015, ovvero dal primo focus, e parallelamente si osserva un potenziamento dei servizi di bike sharing e una maggiore integrazione tra biciclette e trasporto pubblico, con più opportunità di trasportare le bici sui mezzi pubblici.
Tuttavia, emergono disparità territoriali significative con un marcato divario tra Nord e Sud del Paese. Particolarmente critica appare la gestione della sicurezza stradale: mentre le amministrazioni dichiarano una crescente attenzione alla tutela dei ciclisti - nonostante l'aumento degli incidenti - resta gravemente e deliberatamente trascurata la sicurezza di chi si sposta su ciclomotori, scooter e moto.
Non basta essere considerati utenti deboli se poi nei fatti non sei visto come tale da chi amministra le città.
Un altro punto dolente riguarda le infrastrutture di supporto: il numero di parcheggi dedicati risulta ancora insufficiente, e l'accesso alle corsie del trasporto pubblico per i motocicli rimane limitato. Per non parlare della scelta di escludere da città come Milano i motoveicoli considerati inquinanti. Questi elementi suggeriscono la necessità di un approccio più bilanciato e inclusivo nella pianificazione della mobilità urbana, che consideri le esigenze di tutte le categorie di utenti delle due ruote.
I motocicli continuano ad essere ignorati
La diffusione dei veicoli a due ruote motorizzati nelle città italiane sta registrando una crescita significativa. La densità media è salita a 14,53 motocicli ogni 100 abitanti nel 2023, un incremento notevole rispetto ai 12,5 del 2017. Alcune città costiere mostrano una particolare predilezione per questo mezzo di trasporto: Imperia, Livorno, Savona, Genova e Pesaro superano tutte le 26 moto ogni 100 abitanti. L'utilizzo di questi veicoli per gli spostamenti urbani è aumentato considerevolmente, passando dal 2,6% del 2019 al 4,2% del 2023.
Tuttavia, le infrastrutture e i servizi dedicati non sembrano tenere il passo con questa crescita.
L'accesso alle corsie del trasporto pubblico resta limitato al 13% delle città, con solo cinque capoluoghi (Torino, Parma, Imperia, Ravenna e Taranto) che consentono l'accesso nella maggior parte o in tutte le corsie. L'accesso alle ZTL è permesso nel 55% delle città, un dato rimasto invariato.
Per quanto riguarda i parcheggi, la situazione mostra alcuni miglioramenti ma resta problematica. Il numero complessivo di posti è cresciuto moderatamente, passando da 118.000 nel 2022 a oltre 121.000 nel 2023. A Firenze bastano 96 stalli per 1.000 abitanti per diventare un "esempio virtuoso" da seguire. Dietro di lei Aosta (86) e Imperia (62). All'estremo opposto, città come Napoli, Agrigento, Lodi, Nuoro e Padova mostrano carenze significative per non dire assenze.
Come già evidenziato lo sharing di scooter elettrici ha subito una contrazione: le città che offrono questo servizio sono scese da 13 a 11 nel 2023. Milano guida il settore con 2.994 mezzi, seguita da Roma (1.488), Torino (400) e Firenze (120), per un totale di 5.261 scooter in sharing nelle città rispondenti.
Particolarmente preoccupante è l'approccio alla sicurezza. Nel 2023, il 68% dei comuni considera la sicurezza dei veicoli motorizzati a due ruote una priorità bassa o non la considera affatto addirittura peggiorando rispetto al 2022. Solo il 28,1% dei comuni ha installato guardrail con protezioni specifiche per i motociclisti, con solo cinque comuni che pianificano di implementarli in futuro.
Come sottolineato dal Presidente di ANCMA Mariano Roman, nonostante si registri un progressivo aumento dell'attenzione da parte delle amministrazioni, l'impegno risulta frammentato territorialmente e non proporzionato alla crescente presenza di questi veicoli nelle città. Le due ruote rappresentano una soluzione concreta alle nuove esigenze di mobilità urbana, ma permangono significative lacune nell'infrastrutturazione, nell'intermodalità e nella sicurezza, specialmente per quanto riguarda moto, ciclomotori e scooter.
Più attenzione per chi va in bici
Situazione ben diversa, seppur lontana dalla perfezione, per quel che riguarda le due ruote pedalate. Sempre il rapporto Focus2R evidenzia una crescita costante delle infrastrutture e dei servizi dedicati alla mobilità ciclabile nelle città italiane. La disponibilità di piste ciclabili nei capoluoghi ha registrato un incremento significativo, raggiungendo nel 2023 una media di 11,02 metri equivalenti ogni 100 abitanti, in aumento rispetto ai 10,49 metri del 2022 e segnando come anticipato un notevole progresso del 53,7% rispetto al 2015. Come dire che la tendenza in questo ambito è chiara e positiva, anche se in assoluto non si tratta di dati enormi, di stravolgimenti. Pensiamo però sia già sotto gli occhi di tutti che i Comuni si stiano adoperando in questa direzione.
Tale sviluppo mostra inoltre forti disparità territoriali: mentre Reggio Emilia si distingue con oltre 48 metri per 100 abitanti, seguita da Cosenza, Lodi, Cremona e Cesena, altre città, principalmente nel Sud Italia come Vibo Valentia, L'Aquila, Salerno, Napoli e Avellino, mostrano valori molto bassi. Qui però entrano in gioco, va detto, anche fattori come la conformazione stessa della città o la sua orografia. Non possiamo considerare la pista ciclabile come unico metro di confronto e dovremmo piuttosto parlare di ciclovie, di integrazione e in questo caso anche i progetti "Città 30" sono una soluzione efficace ovvero quello di rendere alcune strade utilizzabili da più utenze.
Sta migliorando anche l'integrazione tra bicicletta e trasporto pubblico nonostante permangano, come hanno evidenziato gli stessi assessori intervenuti al dibattito, delle difficoltà oggettive, tecniche spesso banali ma che rallentano questo processo. L'accesso alle corsie dedicate al trasporto pubblico è ora consentito nel 54,1% delle città, mentre la possibilità di trasportare biciclette sui mezzi pubblici è salita dal 57% al 63,3%, sebbene nel 30,6% dei casi questa opzione sia limitata alle bici pieghevoli.
Per quanto riguarda le infrastrutture di sosta, la situazione presenta ampi margini di miglioramento. La maggior parte delle città (51%) offre tra 1 e 15 stalli ogni 1000 abitanti, mentre solo il 4% supera i 45 stalli. Tuttavia, si registrano segnali positivi: 31 comuni hanno programmato l'installazione di circa 4.300 nuovi stalli nei prossimi tre anni. Particolarmente rilevante è la crescita dei parcheggi di interscambio presso le stazioni ferroviarie, con Bologna e Milano in testa (1.500 posti ciascuna), seguite da Firenze (1.200).
Al contrario dello scooter sharing, il bike sharing continua la sua espansione con un aumento del 16,3% nel numero di biciclette disponibili nel 2023. Il servizio a flusso libero domina il settore (79,4%), con oltre 33.700 bici nei comuni analizzati. La distribuzione è fortemente concentrata in cinque città che rappresentano il 70% della flotta totale: Milano guida con quasi 15.000 bici, seguita da Roma (6.000), Firenze (4.153), Torino (2.800) e Bologna (2.300). Milano domina anche nell'utilizzo con oltre 5 milioni di prelievi, mentre Firenze, Bologna e Roma superano i 2 milioni.
Sul fronte della sicurezza, emerge un quadro di attenzione crescente ma non uniforme: il 25,3% dei comuni considera il miglioramento della sicurezza ciclabile una priorità molto alta e il 34,3% una priorità alta, mentre il 29,3% la ritiene una priorità medio-bassa. La lotta ai furti vede il 25% delle 89 città rispondenti dotate di sistemi di marchiatura e registrazione antifurto. Infine, si registra un incremento dei comuni che incentivano l'uso delle cargo bike per la logistica dell'ultimo miglio e di quelli che dispongono di una flotta di biciclette per i servizi comunali (64 comuni, rispetto ai 51 del 2021).