Austin: un giro di pista commentato da Colin Edwards
Ai ragazzi della F1 il tracciato di Austin è piaciuto molto, ma le MotoGP, dopo i test privati della scorsa settimana, approderanno qui solo ad Aprile. Vediamo cosa ne pensa Colin Edwards, coinvolto dalla proprietà del COTA (Circuit Of The Americas) per avere un parere autorevole.
Come si impara un circuito in MotoGP? E come hai imparato questo Circuit of The Americas?
«Sulla Playstation!» scherza Colin «che, a parte le battute, è un ottimo sistema per prendere contatto con le piste. Ma tutte le volte che vado per la prima volta su una pista mi piace toccarla con le mani, per capire come sia fatto l'asfalto e se sia sporco d'olio o quant'altro. Così ho una vaga idea di cosa aspettarmi come trazione quando esco in moto»
Molti piloti amano correre a piedi sulle piste il primo giorno, quando ancora non gira nessuno
«E' vero - una corsa a piedi, un giro in bici, ma anche in motorino aiuta molto a capire bene com'è l'asfalto, dove ci sono buche o altro. Rallentare molto il ritmo, come si fa andando così piano, aiuta il cervello a metabolizzare meglio tutte le informazioni»
Colin inizia poi a girare su una Yamaha R6
«Basta arrivare da fuori, vedere la pista - che non è lontana da casa mia - per capire che i ragazzi hanno fatto un lavoro fatto bene. Non si vedono spesso cambi di pendenza di questo livello - possiamo paragonarli a quelli del Cavatappi di Laguna Seca - ed è questo che rende questa pista tanto particolare. La staccata che si fa in salita è incredibile: si riesce a frenare tanto tardi che non sembra nemmeno possibile»
Ai piloti che hanno provato è piaciuto molto il primo tratto, piuttosto complesso
«Il primo tratto è tutto da raccordare, e bisogna essere estremamente precisi. Basta entrare mezzo chilometro all'ora troppo forte in una curva per andare larghi e compromettere il pezzo successivo, perdendo molto tempo. Ogni errore qui si paga caro: è essenziale prepararsi bene per la curva successiva, essere sempre nel punto giusto per percorrerla al meglio. E poi è sempre meglio sacrificare l'ingresso per prendere in mano il gas più presto possibile: potete guadagnare una lunghezza entrando a vita persa, ma se aprite prima potete prendere un vantaggio che in fondo al rettilineo diventa di tre/quattro lunghezze»
In fondo ai rettilinei speriamo di vedere qualche sorpasso
«I rettilinei sono molto lunghi, e vedrete molti sorpassi all'interno in staccata. Però la pista è talmente larga che sarà anche facile per chi viene sorpassato incrociare la traiettoria e ripassare in uscita di curva. Con rettilinei tanto lunghi, va anche detto che la scia qui è importantissima - conta molto anche per noi sulle moto, come per la F1»
E si arriva al pezzo preferito di Colin
«Dalla curva 12 alla 15 c'è il mio tratto preferito - una curva stretta a sinistra, una doppia a destra e poi di nuovo una piega a sinistra: qui forse vedrete qualche sorpasso, e visto che le velocità non sono spaventose come altrove gli spettatori potranno godersi la vista delle moto, invece di percepire soltanto dei puntini colorati che gli sfrecciano davanti»
E veniamo all'ultima curva: c'è la possibilità di vedere qualche sorpasso subito prima del traguardo, pur essendo molto corta?
«Ci sarà sicuramente qualche sorpasso, ve lo garantisco. Ricorda un po' Laguna Seca, anche se è in leggera salita, con un piccolo scollinamento a metà. La staccata non è importantissima, è fondamentale invece far girare la moto e raddrizzarla il prima possibile per spalancare il gas»