BMW R1200R 2015
Ce l’aspettavamo qui al salone Intermot di Colonia la nuova R1200R, ma saremmo dei bugiardi se dicessimo che ce l’aspettavamo così atletica, sportiva, giovane e cattiva. Abbandonata ormai del tutto la connotazione neoclassica delle versioni 1100 e 1150, la più tradizionale delle BMW – le cui radici formali affondano in quella prima R32 nata ormai 91 anni fa – completa il cambio pelle iniziato con la prima 1200, decisamente più compatta e moderna delle predecessori.
Il modello 2015 si presenta decisamente più atletico tanto nella linea quanto nella sostanza. Abbandonate definitivamente le forme tondeggianti e i richiami art déco delle R-R precedenti, la R1200R ora è spigolosa e tesa, con linee più vicine alla serie S1000 che non alle precedenti Roadster. Diverse delle componenti ciclistiche, peraltro, vengono proprio da lì: come sulla R NineT l’avantreno – una forcella rovesciata con steli da 45mm che taglia di netto con il Telelever delle generazioni precedenti – e i cerchi sono proprio quelli della Superbike BMW.
Ciclistica convenzionale
Il telaio è completamente nuovo, pur restando fedele allo schema a doppio trave in tubi d’acciaio con il motore boxer in funzione portante; stesso materiale per il telaietto reggisella. Le quote sono state studiate per determinare una ripartizione statica delle masse (senza pilota in sella) perfettamente paritaria; l’interasse di 1.515 mm e l’avancorsa di 125,6 lasciano prevedere una moto dalla guida tonda e lontana da certi nervosismi di proposte concorrenti. Una personalità dinamica, insomma, ma perfettamente in tono con il carattere di un mezzo nato per divertire ma risultare comodo anche nel turismo in coppia e con i bagagli – naturalmente sono disponibili allo scopo diverse proposte relative alla sella per adattarla alle esigenze di ciascuno.
Le sospensioni, come già detto, si affidano ad uno schema convenzionale, con forcella rovesciata all’avantreno e monoammortizzatore a schema Evo-Paralever al retrotreno. Per entrambe è ovviamente disponibile come optional l’assistenza elettronica semiattiva Dynamic ESA, riconoscibile dagli steli forcella anodizzati oro e dalla molla del mono verniciata in bianco; qualora si preferiscano unità convenzionali le possibilità di regolazione si limitano al precarico del monoammortizzatore. L’abbandono del Telelever anteriore darà vita a numerose discussioni, ma in questo caso è facile vedere nella necessità di integrare il sistema di raffreddamento nascondendolo alla vista pur mantenendo una linea pulita – da Roadster, appunto – la motivazione della scelta.
L’assistenza elettronica offre due modalità di guida – Road e Dynamic – che impostano l’idraulica su tarature di base rispettivamente più comoda o più sportiva, lasciando al nuovo sistema di sensori capace di percepire anche l’angolo di piega l’onere di intervenire praticamente in tempo reale (BMW dichiara il tempo d’intervento in pochi millesimi di secondo) per adattare il comportamento di forcella e monoammortizzatore a velocità, condizioni del fondo e inclinazione della moto. Il controllo del precarico resta invece in mano al pilota, che ha la possibilità di impostare come sui precedenti sistemi ESA le condizioni di carico del mezzo.
L’impianto frenante è naturalmente dotato di ABS di serie, e conta su due dischi da 320 mm all’anteriore (montati senza flangia direttamente sul cerchio) con pinze radiali a quattro pistoncini e su un’unità da 276 al posteriore.
Arriva il nuovo boxer
La R1200R era rimasta l’unica della famiglia boxer (se escludiamo la fuoriserie NineT) ad essere rimasta fedele al propulsore raffreddato ad aria e olio; il modello 2015 riceve invece il nuovo motore bialbero con raffreddamento di precisione nella configurazione ad albero motore appesantito propria di tutti i modelli di questa generazione, compresa la R1200RS che ha debuttato in contemporanea, da 125 cavalli a 7.750 giri e 125 Nm a 6.500. Le differenze rispetto al propulsore adottato da GS ed RT – airbox ed impianto di scarico – garantiscono inoltre un leggero vantaggio di coppia ai bassi regimi.
La R1200R offre di serie due riding mode (ovvero configurazioni di potenza, erogazione e risposta all’acceleratore), ovvero Rain e Road con controllo automatico di stabilità ASC. Disponibile come optional la “Modalità di guida Pro”, che offre due ulteriori modalità di guida – Dynamic, ancora più sportiva e User, con cui ognuno può configurare tutti i parametri del motore a piacimento – ed il controllo di trazione evoluto Dynamic Traction Control ad intervento variabile sull’angolo di inclinazione.
Altro optional (già visto sulla R1200RT) è il cambio elettroassistito BMW Pro, attivo tanto in innesto quanto in scalata, grazie alla funzione di blipping che effettua automaticamente una “doppietta” quando si scende di rapporto senza chiamare in causa la frizione.
Più giovane ed atletica
La nuova R1200R farà discutere anche per un’estetica di netta rottura con i modelli precedenti, decisamente più aggressiva e spigolosa. Il gruppo ottico (che offre l’optional della luce diurna a LED) mutua dalla NineT il raffinato logo BMW al suo interno, mentre la strumentazione propone un insolito mix tachimetro analogico/contagiri digitale su un pannello TFT estremamente completo e configurabile su tre modalità di visualizzazione, di cui una programmabile dall’utente. Le funzionalità aumentano se si sceglie di adottare il computer di bordo optional. Altro optional – stavolta al debutto assoluto per la gamma BMW – è l’avviamento keyless, che consente di accendere il motore senza inserire la chiave nel quadro.
La R1200R sarà disponibile in tre allestimenti cromatici, definite Basis, Style 1 e Style 2, con interessanti variazioni relative alle finiture. La Basis propone Vernice cordobablau pastello, zona centrale del serbatoio in materiale sintetico, verniciato nel colore di contrasto granitgrau metallizzato liscio, telaio nero e pinze freni anodizzate nere. Più pregiata la Style 1, che fa il verso alla S1000R con colorazione lightwhite pastello a contrasto con il rosso del telaio, “R” in bella evidenza sui fianchi del serbatoio (in acciaio inossidabile), puntale inferiore in tinta, pinze freno anodizzate oro e unghia di protezione per il cruscottino. La Style 2 è una più elegante – ma sempre sportiva – via di mezzo, con colorazione giocata sui toni del grigio (thundergrey metallizzato con telaio achatgrau metallizzato liscio), coperchio serbatoio in acciaio inox e pinze freni anodizzate oro.
Prezzi e disponibilità dai concessionari in arrivo a breve.
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