Quando si pensa a una moto depotenziata per l'uso con patenti A2, difficilmente il primo modello che viene in mente è una maxi cruiser da oltre 360 kg in ordine di marcia. Paradossalmente, però, la normativa europea fa sì che un modello come la BMW R18 - considerazioni finanziarie a parte - sia per molti versi la base perfetta per rientrare nei limiti concessi a chi possiede la patente intermedia.

La legge specifica infatti diversi vincoli per il modello di partenza, che non deve avere più di 70kW/ 95 cavalli (proprio per questo esistono varianti A2 con potenza massima inferiore al limite di legge dei modelli che in configurazione nativa sarebbero più performanti) ma soprattutto un rapporto peso/potenza inferiore a 0,2 kW/kg.

È evidente quindi che un modello molto pesante, che già di partenza non supera i 95 cavalli - il valore di potenza massima della BMW R18 si ferma a 91 - dotato di ride-by-wire e che quindi possa venire limitato a 35 kW semplicemente attraverso l'elettronica è perfetto. Perché farlo rientrare nella normativa A2 è sostanzialmente un'operazione a costo zero, e perché successivamente, quando decadono i vincoli della patente A2, può tornare esattamente come il modello standard.

Siamo sicuri che le intenzioni del legislatore fossero volte a evitare di dare in mano mezzi troppo impegnativi a chi non ha ancora l'esperienza necessaria a gestirli (leggasi: supersportiva in mano al ragazzino scapestrato) ma dubitiamo che il legislatore stesso avesse in mente un mezzo del genere, che richiede comunque una certa confidenza con masse e coppia in gioco. Ma così è: la R18 A2 pare proprio in dirittura d'arrivo, anche se non si hanno notizie di uno sbarco in Italia che riteniamo comunque probabile, stanti le politiche tipicamente globalizzate di BMW. Appuntamento dopo l'estate...