Bol d'Or: gara e titolo EWC per Yoshimura SERT Suzuki
Dominio Yoshimura SERT Suzuki e del trio formato da Gregg Black, Etienne Masson e Dan Linfoot nella 87esima edizione del Bol d'Or che ha vissuto, nell'arco delle sue 24 ore, alcuni colpi di scena. Primo fra tutti, proprio nelle fasi iniziali della gara, l'incoveniente ai campioni in carica Canepa, Hanika e Marvin Fritz di YART Yamaha - in testa alla classifica del mondiale fino alla gara di Le Castellet - causato dalla delaminazione di uno pneumatico che ha costretto il Team a una lunga sosta ai box per cambiare la gomma e per riparare le parti della moto danneggiate, poi ripetuta alla 14 ora. Lo stesso inconveniente è stato subito da FCC TSR Honda, anche per loro una sosta ai box di ben 10 minuti, che comunque si è poi ritirata.
Per il resto, la gara sembrava quasi ipotecata dopo le prime tre ore di gara, grazie al sorpasso di Masson sulla Honda di Hook e alle difficoltà inaspettate del Team campione in carica. Soltanto 29 delle 45 moto partite ad inizio gara hanno completato le 24 ore, segno che l'affidabilità dei motori è stata messa a dura prova dal lunghissimo rettilineo del Mistral (1,8 km) dove si tiene il motore a gas spalancato per decine di secondi, inoltre soltanto 8 EWC sono arrivate al traguardo e questa circostanza ha favorito Il Team 18 Sapeurs Pompiers CMS Motostore Yamaha che è arrivato quarto assicurandosi la vittoria nella Superstock!
La Suzuki numero 12 ha praticamente guidato quasi sempre la testa della gara, a parte qualche giro alle spalle della BMW M1000RR numero 37 di Mykalchyk, Reiterberger e Soomer, tra le pochissime moto che sembravano impensierire il team guidato da Damien Sulnier, poi caduta durante la notte e alla fine piazzatasi in quinta posizione assoluta (quarta per l'EWC) anche a causa di un inconveniente tecnico nelle prime ore del mattino. Vittoria quindi per il Team che ha sede a Le Mans, che replica il successo dell'anno scorso e agguanta il decimo titolo Endurance.
Alla fine YART Yamaha si è dovuta accontentare della terza posizione finale, dopo una brillante rimonta, a 17 giri di distacco dai vincitori: la gara di addio di Niccolò Canepa al motociclismo agonistico non è forse stata quella che lui si immaginava, resta comunque per il genovese la soddisfazione di aver fatto il podio quest'anno alla 8 Ore di Suzuka e la consapevolezza di essere il pilota italiano Endurance di maggior successo di tutti i tempi.
Sul secondo gradino del podio troviamo la Yamaha KM99 di Jérémy Guarnoni, Florian Marino e Randy de Puniet: 730 giri per loro e per la R1 GYTR che portano punti importanti sfociati nella conquista da parte di Yamaha del titolo Costruttori e sottolineato da ben quatto R1 nelle prime 10 posizioni a fine gara.
Foto: EWC,Yamaha, Suzuki Yoshimura SERT
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cesare4, Mascalucia (CT)Grande Suzuki, sei un mito.
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eduardol7, Santarcangelo di Romagna (RN)Progetto valido e tutt'ora all'avanguardia ! Non c'è da sorprendersi ! La moto realizzata per l'utenza, strettamente per uso stradale, affidabile al 100% e parca nei consumi, richiede una sostituzione di molti componenti se utlizzata per correre ma costava anche 19.000 euro. Ha brillato nei risultati nel BSB ben rappresentata e vincente in categoria STOCK 1000 2023 nel Moto America ,essendo ancora prodotta, in Usa ci sarà il mod. 2025 come per la 750/600 . Questo per mettere a tacere chi crede ingenuamente che sia fuori produzione (termine utlizzato dal sito uff.le Japan in quanto il Giappone nel 2024 e' allineato alle normative EU). Ha fatto man bassa di risultati in EWC dove eccellono anche in cat. sperimentale questo dimostra l'interesse dell'azienda, per cui visto che per correre le moto devono essere omologate la L7 e' fuori dal 2025 possono proseguire con la L8 e la L9....hanno altri due anni .....e poi volenti o nolenti devono fare un modello nuovo.......non disperate.......grande GSX-R