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C'è un piccolo museo Moto Guzzi in una chiesetta millenaria

- "Mi sono comprato un’antica chiesa per farci un museo della Moto Guzzi" e tra statue religiose troviamo quelle di Guzzi e di Alberto Sordi, la moto del primo storico Capo Nord e altre curiosità
C'è un piccolo museo Moto Guzzi in una chiesetta millenaria

Ammettiamo a testa bassa di non averlo ancora visitato. Non solo: fino a poco fa non conoscevamo neppure la sua esistenza. Ma il bello della scoperta sta anche nel meravigliarsi che in un luogo così vicino e che talvolta frequentiamo come Abbadia Lariana, sulla sponda lecchese del lago a pochi passi da dove nascono le Moto Guzzi, qualcuno abbia pensato di dedicare alle moto di Mandello addirittura una chiesa. Ma non per modo di dire, si tratta proprio di una piccola chiesetta millenaria sconsacrata dal 1970 e dedicata a San Bartolomeo

Quel qualcuno è il signor Alessandro Longoni - apprendiamo da un'intervista pubblicata sul Corriere della Sera - è nato a Milano sessantaquattro anni fa e vive a Desio in Brianza, ma ha una casa proprio ad Abbadia Lariana un luogo a cui evidentemente è molto affezionato e riconoscente. "Voglio semplicemente restituire qualcosa al territorio che mi ha dato tanto e preservare un bene che è di tutti" afferma riferendosi evidentemente sia alla piccola chiesetta sia alle moto lariane. "L’ho comprata quasi per caso, ristrutturata, arredata e trasformata in un museo. Sempre attenendomi alle indicazioni della Soprintendenza. Da quando l’ho riaperta arrivano visitatori da tutta Europa, escursionisti che percorrono il Sentiero del Viandante o semplici appassionati dei modelli Moto Guzzi". Appassionati che, ricordiamo, torneranno proprio a rendere omaggio a Mandello durante la Open House dal 12 al 15 settembre. Per loro sarà l'occasione di conoscere anche questa nuova chicca che è già costata dieci anni di attenzioni e sacrifici.

Un piccolo prezioso luogo sacro alla Guzzi

La chiesetta di San Bartolomeo è stata acquistata da Longoni nel 2013 e dopo il restauro ha recentemente iniziato ad accogliere turisti e pellegrini. Ora ospita anche alcuni rari modelli Moto Guzzi e accanto all'altare c'è quella del celebre viaggio di Giuseppe Guzzi del 1928, quello che portò per la prima volta un motociclista italiano a Capo Nord e che, pare, abbia dato origine alla sospensione posteriore. Ma troviamo anche un altro modello un po' più comune, il Falcone in uso alla polizia municipale negli anni Sessanta e immortalato nel film "Il vigile" del 1960. L'esemplare non è quello utilizzato realmente da Alberto Sordi perché l'originale si trova a Cinecittà, ma Longoni assicura che si tratta di una mtoo della stessa commessa. L'imprenditore ha fatto realizzare anche due statue in legno a grandezza naturale di Guzzi e Sordi. In tutto al momento ci sono sei moto tra le quali anche una rara Rumi bicilindrica: "Vorrei che diventasse un punto di riferimento turistico sul lago di Como, come il Ghisallo per le biciclette, ma per ora mi basta, dopo dieci anni di lavori, essere riuscito a riaprirla", confessa.

Un luogo antico

Al di là della nuova "vocazione", la chiesa di San Bartolomeo è un luogo davvero antichissimo: sorge in località Castello lungo il Sentiero del Viandante in un punto in cui intorno al IX secolo esisteva un’abbazia benedettina voluta, secondo la tradizione, da Desiderio, re dei Longobardi. Viene ricordata nel «Liber notitiae sanctorum mediolani» di Goffredo da Busseto e negli atti della visita pastorale del vescovo di Niguarda nel 1593. I morti di peste e colera furono sepolti nelle due grandi tombe centrali all’interno dell’edificio religioso, poi ampliato nel 1700 con l’aggiunta della sacrestia e del campanile.

"Una quindicina di anni fa avevo comprato un terreno accanto ai ruderi dell’antico castello — prosegue Longoni, che lavora nel campo immobiliare — e quando ho scoperto che qualcuno voleva acquistare la chiesa per costruire un residence, ho deciso di intervenire. In realtà l’edificio era sottoposto a vincoli dalla Soprintendenza. Stiamo parlando di un gioiello storico e architettonico. Così ho contattato la Curia di Como e dopo alcuni mesi ho firmato l’atto per il passaggio di proprietà. L’ho pagata quanto un bilocale vista lago, molto di più sono costati gli interventi di restauro, servono imprese specializzate, e l’allestimento del museo, che solitamente apro in concomitanza con la festa di San Bartolomeo, come lo scorso 24 agosto, o in occasione del motoraduno Guzzi, a Mandello del Lario. Perché le moto? Sono un collezionista appassionato e credo che i miei modelli ben rappresentino questo territorio". 

Insomma non ci resta che inforcare la moto e andare a scoprire questa chicca e magari raccontarvela per bene in un bel video.

Fonte: Corriere della Sera.

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