NEWS

Città 30, Genova e Brescia le prossime a rallentare a 30 km/h? Ecco perché potrebbe succedere

- Genova e Brescia sono due città sotto controllo per quanto riguarda la sicurezza stradale. Potrebbero diventare due Città 30 nel giro di poco, vi spieghiamo il perché
Città 30, Genova e Brescia le prossime a rallentare a 30 km/h? Ecco perché potrebbe succedere

Sulla Città 30 si è discusso molto nell'ultimo periodo, inizialmente a Bologna non è stata accettata particolarmente dai cittadini, tuttavia le statistiche parlano chiaro: gli incidenti sono in netto calo. Non è mancato l'intervento del ministro Salvini, che ha diffuso delle direttive per regolamentare l'applicazione del limite dei 30 km/h, direttive che dovranno essere seguite rigorosamente dai sindaci dei vari comuni. 

Insomma, il dibattito su questo nuovo modello Città 30 è acceso e di qui a poco tempo potrebbero arrivare importanti novità per le città di Genova e Brescia, in tanti spronano per il cambiamento. 

Nico Cereghini: “Sul limite a 30 orari scoppia la rissa. E non aiuta”

A Genova ci sono troppi incidenti

A Genova si registrano ancora troppi incidenti stradali, sottolineando la necessità di adottare misure per aumentare la sicurezza stradale. In questo contesto Legambiente ha lanciato un appello per trasformare Genova in una città a 30 km/h, seguendo l'esempio di Bologna.

L'appello è stato presentato durante la campagna Città2030: le città e la sfida del cambiamento - organizzata dalla stessa Legambiente - nell'ambito della Clean Cities Campaign, campagna che promuove una mobilità sostenibile e a zero emissioni. Che sarà fondamentale intervenire è chiaro, notizia di pochi giorni fa il tragico incidente in cui una donna è stata investita mentre attraversava la strada sulle strisce pedonali in via Archimede. Gli utenti vulnerabili della strada, dove da poco rientrano anche i motociclisti, grazie alla riduzione del limite massimo di velocità verrebbero tutelati maggiormente, abbassando in modo importante i danni fisici da un ipotetico sinistro.

“Genova ha iniziato un percorso positivo sulle ciclabili, mentre è ancora indietro nella direzione della città 30 km/hinterviene Stefano Bigliazzi, presidente di Legambiente Liguria -. Le città, italiane e straniere che hanno portato avanti il percorso della città 30 km/h (Bruxelles, Bologna e anche Olbia), hanno avuto risultati straordinari sulla riduzione della mortalità stradale ed ottimi sulla riduzione dei dati degli inquinanti. La velocità media di un’autovettura a Genova è di 28 km/h, mettere il limite a 30 km/h significa soltanto ridurre le accelerazioni e le frenate, ossia ridurre consumi e rischi, ma non cambia niente sulla velocità. Per gli utenti della strada ci sarebbero solo vantaggi e nessuno svantaggio“.

Il presidente di Legambiente fa, giustamente, riferimento alle vetture, ponendole al centro del problema. Ma sulle due ruote la questione non è chiara, il limite verrà esteso anche a moto e scooter? Il cambiamento in termini di percorrenza delle strade, in questo caso, è molto più marcato.

A Brescia il 50% delle strade rallenterà entro due anni

Il vicesindaco e assessore alla Mobilità di Brescia, Federico Manzoni, ha confermato l'intenzione della città di seguire l'esempio di "Bologna 30" per rivoluzionare la mobilità urbana nei prossimi anni.

Attualmente, il 30% del territorio cittadino è già classificato come "zona 30", ma l'obiettivo è quello di aumentare questa percentuale al 50% entro i prossimi due anni, seguendo il modello della città emiliana. Il progetto, che prevede un investimento di 2,3 milioni di euro (di cui 1,8 provenienti da bandi pubblici e il resto dalle casse comunali) mira ad aumentare la sicurezza stradale e promuovere, allo stesso modo, una mobilità sostenibile. Come nel caso di Bologna, una grande fetta della popolazione, dopo la stretta sul limite di velocità, ha iniziato a spostarsi in bicicletta. 

Nel 2025, verranno aggiunte alla lista delle "zone 30" anche Chiesanuova, Lamarmora, Porta Milano e Don Bosco, poi verrà ridotta la velocità anche in altre zone, come Badia, Viale Piave e Villaggio Sereno. Il vicesindaco e assessore alla Mobilità di Brescia ha criticato il ministro Matteo Salvini per la sua opposizione a "Bologna 30", definendo il suo comportamento "contraddittorio", poiché da una parte sostiene l'autonomia dei vari comuni e dall'altra vuole centralizzare le direttive sul Codice della Strada.

Fonte: Genova24, quibrescia.it

Immagine: ANSA

  • stefano.rosini11
    stefano.rosini11, Mercallo (VA)

    LEGAMBIENTE CON LO 0,03% DEGLI ELETTORI AVREBBE DIRITTO DI DETTARE LEGGE X TUTTI?
  • BenQuick
    BenQuick, Modena (MO)

    Avanti così! I dati parlano chiaro. Meno incidenti, stessi tempi di percorrenza, più gente che sceglie la bicicletta, meno inquinamento.
Inserisci il tuo commento