Come "non" rubare una Ducati Diavel
Di notizie false, tra leggende metropolitane e moderna mitologia, in rete ne girano veramente tante. Alcune, lo ammettiamo, più credibili di altre ma non per questo meno false. In queste ore circola voce di come si possa rubare una Ducati Diavel (e forse anche una Multistrada) semplicemente digitando un codice di sblocco. Ma partiamo dal principio. Gli ultimi modelli della Casa di Borgo Panigale dispongono di una chiave elettronica al posto di quella tradizionale. Basta portarla in tasca e quando ci si avvicina alla moto si può avviare la propria Ducati semplicemente premendo il pulsante di start. In caso di malfunzionamento dell’apparato o smarrimento della chiave è previsto lo sblocco della moto dopo l’inserimento di un codice PIN.
Ed eccoci arrivati al punto. Questo PIN, secondo alcuni blog / forum, sarebbe programmato di default dalla casa produttrice con un codice uguale alle ultime quattro cifre del numero di telaio di ciascun mezzo. Quindi a un qualunque malintenzionato basterebbe avvicinarsi ad una Diavel, leggere il numero di telaio, digitare gli ultimi quattro numeri e portarsi a casa una bella Ducati.
Non è così! La risposta di Ducati non poteva essere più serena e sicura. Quando le Diavel vengono consegnate ai concessionari non hanno nessun codice preimpostato, il che significa che senza la chiave non ci sarà modo di accendere la moto. Nel caso in cui il proprietario decida invece di abilitare la funzione che permette l’accensione tramite PIN sarà lui stesso a scegliere i numeri di sblocco.
«La moto viene data al cliente senza nessun PIN code – ci assicurano da Borgo Panigale - ed è il cliente a scegliersi il proprio e a memorizzarlo. Questo è anche quello riportato sul libretto uso e manutenzione (in allegato). Il cliente poi può cambiare il PIN code tutte le volte che vuole nel corso della vita della moto (basta conoscere il codice vecchio) semplicemente entrando nel menù del cruscotto. Solo se non si conosce il PIN code occorre un dealer che ‘sblocchi’ il sistema».
L’unico consiglio - questa volta a darcelo è stato un concessionario Ducati - è quello di non scegliere come codice combinazioni numeriche troppo scontate (la propria data di nascita per esempio). In caso contrario nulla potrebbero gli sforzi di Ducati per realizzare un sistema sicuro.
io lo cambierei in COME RUBARE
facendo forza sul gancio di chiusura sotto la sella, tramite un bastoncino di metallo ricurvo.
se ci ho messo io 10 minuti, figuriamoci quanto ci metta un ladro!
e poi da li è evidentissimo come sia facile disattivare l'allarme installato dalla ducati. INUTILE come INUTILE spendere soldi per un allarme posizionato in una posizione così assurda e facilmente raggiungibile
volete rubare una diavel?ducati ha fatto in modo che vi sia facilissimo.
x gtr 1400
Il Monster che tu tanto denigri è in primo luogo una moto bella (cosa che non si può dire di molte naked jap) e soprattutto funzionale.
Parliamone nello specifico e non tanto per ciarlare, vuoi?
Confrontiamo per esempio una Hornet 600 di fine anni' 90 con un Monster di quegli anni: nel'99 alcuni Monster avevano già l'iniezione, sulla Hornet è arrivata molto dopo - già a metà dei'90s i Monster uscivano con forcelle a steli rovesciati, pinze brembo di qualità e dischi freno di generose dimensioni - sulla Hornet invece troviamo forcelline teleidrauliche sottili sottili, dischi freno piccini piccini e pinze freno a 2 pistoncini - il telaio del Monster è un signor telaio di derivazione 888 SBK; quello della Hornet è un NON-telaio spartano ed economico in modo disarmante. Il risultato è che qualsiasi Monster sta in strada anche a manopola del gas completamete spalancato...la Hornet no.
E' vero, poi c'è il motore e in questo i jap sono bravissimi (difatti il motore della Hornet è un signor motore), ma che te ne fai di un 4cilindri in linea da 600cc. su una naked da città e incastonato in una ciclistica inefficace.
Ducati dice " io ti do un motore con 20-30 cv in meno, ma sfruttabili tutti fino all'ultimo" e se sei uno che sa guidare saprai bene che in città e tornantini di montagna 60-70 cv bastano e avanzano.
Poi se vuoi possiamo parlare anche dei primi Kawa Z 750 che tiravano tutti a destra (o a sinistra, non ricordo) per un problema di errata collocazione motore nel telaio...o dei primi GSR 600 che si spezzavano all'altezza del cannotto di sterzo...o dei primi Ninja 1000 su cui c'è stato il richiamo alla ruota anteriore perchè si sbriciolava.
Ducati non è perfetta, ma se la conosci e le hai provate non puoi darle atto del fatto che negli ultimi anni sia migliorata tantissimo a livello qualitativo, assemblaggio e componentistica. A livello di tecnologia poi, credo che Ducati sia una delle case al mondo che più investe in questo senso...ma se non le conosci non lo puoi sapere.
I telai a traliccio non reggono oltre una certa soglia? Non ti bastano gli oltre 220cv incastonati nel traliccio SBK? Se t'intendessi di metallurgia forse sapresti che l'acciao o acciao legato con cromo (quindi cromo molibdeno) è più resistente di un lamierato o perimetrale in alluminio...infatti i perimetrali devono usare spessore doppio per avere la stessa resitenza dell'acciaio.
Ducati ha dimostrato di sapere fare anche un 4 cilindri tecnicamente avanzatissimo...certo, alla sua maniera...e meno male che esistono ancora case che cercano di distinguersi....se prendi le 4 sorelle giapponesi, per le loro ss/sbk hanno il medesimo layout motoristico....una noia!