Ciclismo

Davide Cassani al Giro con la moto

- Il c.t. della nostra Nazionale di ciclismo, che tra due mesi sarà impegnata alle Olimpiadi, per la prima volta seguirà il Giro d’Italia dalla sella di una moto. Non c’è niente di meglio, assicura, per seguire gli atleti da vicino. E poi della moto è innamorato
Davide Cassani al Giro con la moto

Davide Cassani, il sessantenne commissario tecnico della nostra Nazionale di ciclismo, farà il giro d’Italia sulla moto. Notizia curiosa, pubblicata dalla Gazzetta, che merita un approfondimento diretto. Pronto, parlo con il grande Davide Cassani?

“Voi fate la MotoGP e noi abbiamo fatto – scherza Davide - la MotoCT. La proposta mi è arrivata dalla Rai: faresti il Giro in moto? Ho subito accettato: cosa c’è di meglio che seguire gli atleti dalla moto, lì sulla strada in mezzo a loro? Direi che la Rai mi ha riservato un posto in prima fila…”.

Al Giro la Nazionale non c’è, Cassani sarà presente come osservatore dei suoi atleti e collabora come sempre al racconto della gara a tappe per la televisione.

“Occuperò meno spazio rispetto all’Ammiraglia, romperò meno le scatole e avrò la possibilità di vedere in azione, più da vicino, i miei ragazzi, Nibali e tutti gli altri, quando mancano solo due mesi alle Olimpiadi. Ho già selezionato e provato l’abbigliamento, ma attenzione, non sarò io alla guida della moto”.

Il nome del suo pilota non gli è stato ancora comunicato. E se fa freddo, se piove, Davide Cassani che farà, lascerà la sua moto e passerà su un’auto?

“Scherziamo? Non si abbandona mai la strada e i corridori. Potrà anche nevicare e mi vedrete sempre sulla moto”.

Cassani non è un motociclista, mai avuto una moto, il padre era contrario. Ma è un romagnolo, un faentino per la precisione, e la moto lo ha sempre affascinato.

“Amo la moto e le corse, da ragazzino andavo in bici fino a Imola per seguire le prime 200 Miglia: ho visto correre Saarinen, Steve Baker, Cecotto, Agostini, Bruno Kneubuhler con la Kawasaki…”.

Uno che è in grado di ricordare lo svizzero Kneubuhler è certamente un grande appassionato, dico io. E lui rincara la dose.

“Seguo da sempre in tivù le moto, la F1 e i prototipi. Domenica l’altra ero a Imola per il GP di Formula 1. Ho un legame particolare con il circuito di Imola, ero là anche il giorno prima dell’incidente mortale di Ayrton Senna. Ci andai la prima volta per seguire il mondiale di ciclismo del ’68, quando avevo solo sette anni. Poi a 15 ho iniziato con la corse in bicicletta e non ho mai smesso, e sulla pista del Santerno ho vinto diverse gare”.

Il Giro scatterà a Torino sabato 8 maggio, 3.480 chilometri e 47.000 metri di dislivello in ventuno tappe, l’arrivo a Milano domenica 30. Grande Davide, sarà una bella avventura, poi ci racconti.

 

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