Decreto Infrastrutture: cosa cambia per la mobilità
Il Decreto Infrastrutture appena approvato con il voto di fiducia alla Camera presenta alcune interessanti - e annunciate dai lavori preparatori - novità sul piano della mobilità, vediamole insieme:
- la stretta sui monopattini è arrivata, seppure con caratteristiche meno radicali di quanto era emerso prima dell'approdo del provedimento in seno alle Commissioni il 25 ottobre: viene fissato un limite di velocità massima pari a 20 km/h (fino ad adesso era 25 km/h) e per i trasgressori viene prevista la confisca del veicolo. Scattano inoltre l’obbligo di circolare esclusivamente su strade con limite di velocità fino a 50 km/h (resta il divieto di percorrere i marciapiedi e nelle aree pedonali il limite viene confermato in 6 km/h), di indossare l'abbigliamento ad alta visibilità a partire da mezzora dopo il tramonto, e scatta anche l’obbligo degli indicatori di direzione e di freno a partire dall’1 luglio 2022 sui mezzi di nuova commercializzazione, mentre quelli già in circolazione andranno adeguati entro l'1 gennaio 2024. Il casco rimane obbligatorio soltanto per i minori di 14 anni.
Riguardo la sosta, uno dei punti più dolenti sopratutto per i mezzi in sharing, il testo prevede che i monopattini vadano parcheggiati all’interno di aree dedicate, e le società di sharing potranno chiedere al locatario del veicolo una foto al termine del noleggio per poter permettere una facile verifica della posizione del monopattino, mentre l'obbligo di assicurazione (e quindi di una targatura) resta un'ipotesi di studio del Governo sui cui sapremo qualcosa in più tra circa sei mesi.
- Taxi moto e bici: d'ora in poi sarà possibile effettuare servizio taxi anche con motocicli, tricicli e biciclette, passa quindi l'emedamento che estende una pratica ormai comune in molte città europee e viene consentito anche il servizio di trasporto sanitario, ovvero di farmaci, plasma e organi.
- Targa moto da Enduro: durante le competizioni e al fine di evitare di smarrire la targa originale, le moto da enduro potranno montare una targa sostitutiva ed evitare così un'eventuale e costosa reimmatricolazione del mezzo
- 11kW per andare in autostrada: viene finalmente eliminata la penalizzazione per le moto elettriche che adesso potranno accedere alle autostrade anche se il limite minimo di potenza è di 11kW, non bassissimo. Continuano invece ad essere escluse dall'accesso alla strade a pedaggio le 125 cc termiche.
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massimo.conti, Fiorenzuola d'Arda (PC)i monopattini andavano semplicemente resi illegali fin da subito, in italia abbiamo già il problema delle biciclette che non hanno in verità uno spazio adeguato e non lo avranno mai in quanto le nostre vecchie strade sono strette, i monopattini sono sprovvisti di luci e non identificabili, chi li ha legalizzati è un pazzo incoscente, non ci sono scuse
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Solopartimarginali, Casalecchio di Reno (BO)Elettici 11 kW si in autostrada ma un motore endotermico con la stessa potenza no? Boh,strana filosofia