Erik Buell Racing chiude i battenti
La notizia è improvvisa ed inaspettata: Erik Buell Racing, l’azienda sorta sulle ceneri di quella Buell chiusa da Harley-Davidson all’inizio della crisi economica mondiale, ha chiuso i battenti lasciando a casa i 120 dipendenti dalla sede di Troy, East Wisconsin.
La Casa statunitense sembrava in netta ripresa, con il recente ampliamento della gamma basata sulla piattaforma 1190 che aveva dato vita alla versione da gara e alle declinazioni stradali 1190RX, sportiva, e 1190SX, naked. Le vendite non sembrano però state esaltanti, a giudicare dall’offerta di incentivi fino a 2.000 dollari, anche se al momento non si dispone di dati certi.
L’accordo dell’ottobre 2013 con Hero Motocorp, che avrebbe dovuto occuparsi della distribuzione delle EBR nei mercati extra-US appoggiandosi invece ad EBR per vendere i suoi prodotti sul suolo nordamericano, aveva sulla carta garantito all’azienda di Erik Buell i fondi necessari allo sviluppo di modelli e rete vendita. Al momento, riporta la testata statunitense Cycle World, non c’è traccia di una rete distributiva per i prodotti Hero in Nord America. Al contrario, è apparso più volte evidente come Hero Motocorp si sia affidata alla consulenza di EBR per sviluppare modelli di cilindrata piccola e media per il mercato interno.
Erik Buell non ha fornito ulteriori spiegazioni, se non l’improvvisa mancanza di quella disponibilità economica che sembrava garantita dall’accordo con Hero. Il sito ufficiale di EBR è al momento inattivo, restiamo in attesa di ulteriori sviluppi. E di conoscere il destino della squadra impegnata nel Mondiale Superbike con Canepa e Pegram.
Buell fece il botto con la splendida X1 Lightning, poi ha iniziato a sbagliare tutto nascondendo il V-Twin ad aria sotto un telaio massiccio e sgraziato. Poi ha fatto le Blast, le Ulysse...tutte moto brutte e senza fascino.
Lanciarsi a produrre superbikes anonime e per di più inefficaci è stato l'ultimo degli errori. Forse è meglio che ritorni a fare il preparatore.