Fabrizio Meoni: la Medaglia d’Oro del CONI
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Roma, 17 Aprile 2024. Elena e Gioele, moglie e figlio di Fabrizio Meoni, hanno ricevuto la Medaglia d’Oro al Valore Atletico assegnata dal CONI, durante la riunione della Giunta Nazionale, all’indimenticato e indimenticabile Pilota di Castiglion Fiorentino, scomparso tragicamente l’11 Gennaio 2005 durante la Barcellona-Dakar. L’iniziativa del riconoscimento, promossa dal Presidente della FMI Giovanni Copioli, ha avuto un’eco esecutiva immediata, diventando la risposta corale del Ministero dello Sport nella persona del Presidente Andrea Abodi, dell’autorità del CONI, Presidente Giovanni Malagò, e di un mondo di appassionati per sempre affezionati alla figura di Meoni.
Non so se la Medaglia d’Oro al Valore Atletico sia il massimo riconoscimento che lo Sport può celebrare, ma è certo che in quei “meriti eccezionali” della citazione sulla pergamena del riconoscimento si identifica chiaramente la forza dell’Atleta e dello Sportivo in un modo definitivamente inscindibile dal valore dell’Uomo, e il fatto che il riconoscimento sia stato assegnato a quasi vent’anni dalla scomparsa di Meoni sta a dimostrare, se solo ce n’era bisogno, che quella forza vive e continua a imprimere il suo esempio a generazioni di sportivi e aspiranti uomini. È un fatto che chiunque abbia incontrato o conosciuto Fabrizio, o chi ha incrociato il suo tangibile ricordo, ha visto riconosciuto in quel seme dell’incontro con un Uomo straordinario la chiave per essere o diventare una persona migliore.
Fabrizio Meoni è stato l’esempio dell’impegno che trasforma i sogni in obiettivi realizzati. Aveva iniziato tardi, da solo, dopo aver messo a posto la sua vita, il lavoro e la sua famiglia. Aveva vinto quasi subito, aggiudicandosi la leggendaria Lima-Rio di Franco Acerbis. Riconosciuta la sua forza del tutto eccezionale per portata e caratteristiche, Meoni era stato chiamato a portare i colori di una Squadra ufficiale, e con la KTM dei tempi di Hans Trunkenpoltz aveva vinto la Dakar, il Rally-Raid per origine e per definizione, nel 2001 e 2002. Per KTM, che non aveva mai vinto prima, Meoni fu l'inizio di un'era incredibile. Poi la tragedia di Kiffa, quell’11 Gennaio di quella che doveva essere nelle decisioni dell’atleta professionista la sua ultima Dakar.
Intanto, praticamente all’insaputa di tutti, Fabrizio aveva dedicato parte del suo impegno e delle sue risorse ai bisogni dell’Africa. “L’Africa mi ha dato tanto, io cerco di dare all’Africa quello che posso”. Non era uno scambio, il saldo di un debito, era puro amore per una Terra, eccezionale sensibilità per le difficoltà della Gente di quel Continente. Anche quell’Opera continua a vivere vent’anni dopo, nelle scuole di Fabrizio Meoni in Senegal, nel lavoro della Fondazione che porta il suo nome, nell’iniziativa Dakar4Dakar di Gioele Meoni, che ha voluto creare un anello di congiunzione ideale con la storia della sua famiglia, concretizzato con la partecipazione alla Dakar 2024 e che continuerà a produrre i suoi effetti portando ancora nuove risorse all’Africa di Fabrizio.
Grazie Giovanni Copioli, grazie Andrea Abodi, grazie Giovanni Malagò, grazie Mario Agnelli Sindaco di “Castiglioni”, grazie a Gioele e Elena, agli appassionati e a tutti quelli che non dimenticheranno mai.
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FRAGAM, Roma (RM)Mi sono emozionato e non poco, a distanza di tanto tempo mai un tale riconoscimento fu più giusto.
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carlo.caroni, Albavilla (CO)non posso che esserne contento:solo..dopo 19 anni?