Fase 2: #rimettiamociinmoto. Moto, turismo, escursioni. Come?
Il momento non è di quelli speciali per fare del Turismo in Moto. Tuttavia è particolarmente adatto per rivedere la questione da una diversa angolazione e mettersi al lavoro su nuove idee e nuovi progetti. La caratterizzazione del “turista” è messa a dura prova, la Moto come elemento di piacere fine a sé stesso non è ancora “ammessa”.
Però ci avviciniamo a grandi passi verso un doppio riconoscimento. Il primo è che la Moto gioca un ruolo fondamentale nella “nuova” mobilità, tanto è vero che ogni giorno viene “riscoperta” anche da operatori e figure pubbliche solitamente concentrati sul trasporto pubblico e sulle quattro ruote. Il secondo è il riconoscimento che, opportunamente riproporzionato e consapevole, l’uso della Moto è trascurabilmente “nocivo” per le grandi infrastrutture del Paese e della società, vedi sistema sanitario, e trasparente per impatto sulle infrastrutture logistiche, stazioni di rifornimento, parcheggi, Nel traffico la Moto è campione del mondo da sempre.
“Trasparenza” è vantaggio. Anche la bicicletta è in una posizione di vantaggio rispetto al resto della mobilità, nel breve raggio d’azione, e la e-bike allarga questo cerchio ma è limitata dall’insufficienza delle infrastrutture di gestione, vedi ricarica. È l’ora dunque di sfatare un mito negativo e “introdurre” la Moto come mezzo ideale per le esigenze della “nuova“ mobilità, perfettamente “servito”, stazioni, parcheggi, assistenza, regina della grande città e dell'interland, imbattibile sul piccolo e medio “cabotaggio”. E non è "colpa" di nessuno se la Moto è anche un grande piacere.
Certo, il Moto Turismo ha segnato il passo, ma la situazione va evolvendo rapidamente in senso favorevole. Non c’è bisogno di continuare a spremersi le meningi (e la coscienza) alla ricerca della “gabola”, è meglio confidare nel superamento dell’”amnesia” da parte del governo e, invece, prepararsi.
La Federazione Motociclistica Italiana non si è arresa, e nel momento in cui il Turismo in Moto era tagliato fuori ha accettato la sfida “impossibile” e si è messa al lavoro su un mondo futuro possibile progettando alternative e adattamenti.
Al lavoro Rocco Lopardo, responsabile del Mototurismo per la FMI, e Massimo Tamburelli, “incaricato” per il Turismo Esperienziale, una definizione che abbiamo immaginato particolarmente adatta al momentum.
Con Lopardo, Tamburelli e insieme a Giovanni Copioli, il Presidente, abbiamo parlato della situazione delicata per il Turismo in Moto, del ruolo della Moto nella ripartenza, unanimemente considerato fondamentale, delle iniziative possibili in un momento impossibile, di sinergie, accordi, promozioni.
Soprattutto abbiamo cercato di capire se c’è un modo di rileggere il turismo in Moto che si adatti al contesto. Non solo…
-
mael56, Baiso (RE)non ci caga nessuno, incentivi per biciclette ma per moto niente e nessuno che ne parla, niente di niente, ma i concessionari cosa aprono a far chè ??? e anche in questo sito, nessun articolo di protesta, solo a dirci di stare buoni e non rompere i coglioni se no sembriamo dei bambinetti che pestano i piedi ... a casa ci siamo stati, in moto non ci siamo andati, i ciclisti li abbiamo sopportati ( come sempre ) e invidiati, riaprono bar e parrucchieri che erano il diavolo ma di moto NIENTE ... incredibile
-
DAVIDE PRUNERI (SONDRIO), Sondrio (SO)Sembra di voler fare polemica ed io nom ho questa intenzione ma mi sfugge davvero la differenza. Perchè gli utenti dell’avvocato bicicletta possono spostarsi (le due ruote ci accomunano ....) e noi no!? Perché loro è per attività motoria? Anche con le moderne biciclette “a pedalata assistita”? Insomma .... (io parlo da motociclista e runner da 80 km settimanali di media..).