Benelli 752S TEST: pro & contro della nuova nuda di Pesaro
Benelli cresce. Lo fa nei numeri e nel grado di soddisfazione dei tanti clienti che hanno scelto Leoncino e TRK 502. Ora c’è l’atteso salto di cilindrata, grazie alla nuda 752S che porta al debutto il motore bicilindrico parallelo di 754 cc (che molti appassionati già sperano di vedere sulla TRK).
Ma veniamo alla verde novità del test. La Benelli 752S ha uno stile italiano, che richiama in alcuni dettagli modelli storici del passato come Monster e Brutale, ma amalgama il tutto con una personalità propria. La si nota nel motore, più grande come ingombri rispetto ai rivali giapponesi, e nelle componenti della ciclistica (vedi ad esempio io forcellone in tubi di acciaio) e nello scarico singolo a tromboncino.
Sgombriamo qui il campo dai dubbi: la moto è progettata e disegnata in Italia, mentre la produzione avviene in toto in Cina. Abbiamo letto commenti duri in merito, ma non siamo d’accordo. Alla fin della fiera il colosso proprietario (QianJiang che conta 14.000 dipendenti e produce 1.200.000 moto all'anno) ha salvato il marchio Benelli e dà lavoro a Pesaro a diverse decine di persone. Probabilmente senza i capitali asiatici, ora avremmo un altro caso “Gilera”. Benelli invece è viva e vegeta (ricordiamo che fu fondata nel 1905 a Pesaro da sei fratelli) e si sta facendo sempre più largo tra le grandi con moto pratiche e affidabili.
Ora con la 752S si punta anche allo stile e alle prestazioni. Vediamo come. Partiamo dal prezzo, che non è così lontano dalle concorrenti: 6.990 euro, che diventano circa 7.200 chiavi in mano. La 752S dispone di un nuovo motore: si tratta di un bicilindrico parallelo, con doppio albero a camme e 4 valvole per cilindro. L’elettronica è ridotta all’osso. Non ci sono ride by wire, mappe o controllo di trazione. La potenza è pari a 76 cavalli a 8.500 giri, la coppia massima di 67 Nm a 6.500 giri. Il cambio a sei marce è estraibile e la frizione dispone di assistenza in scalata e ha il comando a cavo. Il telaio è un traliccio in acciaio, al pari del forcellone. La forcella è una Marzocchi da 50 mm regolabile, mentre il mono è più semplice: si regola solo il precarico ed è montato senza leveraggi. I freni sono Brembo ad attacco radiale, con due dischi enormi da 320 mm davanti e 260 mm dietro.
Il serbatoio in lamiera contiene 14,5 litri (3 di riserva) e la moto pesa 226 kg col pieno (dato dichiarato). La sella dista 810 mm da terra.
Di serie troviamo i fari a led e la strumentazione TFT (bella da vedere, ma un po’ avara di informazioni: mancano temperatura esterna e consumo medio).
Come va
La Benelli 752S si dimostra subito abitabile anche con chi supera il metro e 80. Non è una moto piccola e si rivela abbastanza accogliente anche col passeggero, che ha una sella finalmente degna di questo nome.
Pesa più delle rivali dirette, lo si avverte in manovra in parcheggio. Ma ha un avantreno solido in curva, come vedremo tra poco. La sella è ospitale e duretta, mentre il motore e lo scarico non scaldano affatto. Tra l’altro il sound di serie non è niente male. Il bicilindrico ha un’ottima erogazione, priva di strappi persino a meno di 2.000 giri e poi cresce rotondo fino a 9.500 giri. Dà il meglio intorno ai 6.000 giri ed è sempre molto facile da gestire. Oltre i 5.000 giri compaiono un po’ di vibrazioni sul manubrio. Non ha una risposta decisa (come per esempio la rivale diretta, la Yamaha MT-07, più reattiva ai comandi del gas), è come se avesse un albero motore più pesante per privilegiare la dolcezza di funzionamento sulla verve. Un po’ di brio in più non avrebbe guastato, ma nel complesso il divertimento non manca mai. Il cambio è infatti molto preciso e morbido, mentre la frizione ha uno stacco impreciso da fermo, anche a causa della rapportatura finale lunghetta.
Veniamo alle doti della 752S tra le curve. Qui la Benellona ci è piaciuta senza riserve. Ha un ottimo avantreno, preciso, stabile, che dà tantissima sicurezza. Il telaio privilegia la stabilità sul veloce, ma nel misto ci si diverte e pure tanto (ottime le Pirelli Angel con cui abbiamo provato la moto di Pesaro). Le sospensioni sono sostenute nel setting di base, ma scorrevoli, e anche la frenata è potente e ben gestibile sui fondi lisci. Sullo sconnesso è invece emersa evidente la sensibilità eccessiva dell’abs, che entra troppo presto in azione allungando gli spazi.
La Benelli 752S prevede il primo tagliando a 1.000 km e poi ogni 6.000.
Dati rilevati:
Velocità massima: 204 km/h (indicata 224)
Velocità reale a 130 km/h indicati: 118 km/h (a 5.700 giri)
Peso dichiarato: 226 kg col pieno (dichiarato)
Altezza sella: 81 cm
Consumo del test: 17 km/l
Maggiori info
Tester: Andrea Perfetti (185 cm, 85 kg)
Foto di Alessio Barbanti
Riprese di Fabrizio Partel, Camilla Pellegatta
Editing di Camilla Pellegatta
Abbigliamento usato dal tester:
Casco X-lite X 803 Carbon
Giacca Alpinestars Domino
Jeans Alpinestars
Scarpe Alpinestars
moto carina e poco più, ma direi anche di giò visto. La nuova Benelli s'ispira senza mezzi termini alla Ducati Monster (telaio a traliccio), alla MV (faro anteriore) e linea del serbatoio alle Yamaha Fz.
Non mi pronuncio sulla guida, dal momento che devo affidarmi ai resoconti della prova di Moto.it. Tuttavia mi sembra la solita naked che va di fatto ad affollare un segmento già piuttosto saturo senza offrire nulla di nuovo, il tutto ad un prezzo giapponese e quindi in linea con le concorrenti, euro più euro meno.
La sostanza è che a mio avviso una moto inutile, la Benelli ci ha abiutato a modelli "coraggiosi" come la TRK o Leoncino proposte fresche e sicuramente in linea con i gusti del pubblico. Questa nuova 752 mi sembra già abbastanza invecchiata, i dati di vendita ci diranno quanto davvero piacerà questa nuova moto.